Premonizioni sul Trasimeno: Paolo Benvegnù e la New Wave

Il lago Trasimeno soffre drammaticamente la siccità. Mi dicevano che la sua altezza massima in questo arido giugno non raggiunge i tre metri. E’ pieno di alghe che arrivano a pelo d’acqua e bloccano le eliche dei natanti a motore. La balneabilità è compromessa in lunghi tratti. Se non basta la nostra coscienza ad allarmarci davanti all’emergenza dei cambiamenti climatici, forse qualcosa potrà il rosso in bilancio. Economia ed ecologia sono la nostra “casa comune”, quella stessa radice vorrà pur suggerirci qualcosa …

Attraversando le strade ritorte che collegano questi borghi incantevoli penso che in fondo la morfologia del territorio assomiglia moltissimo a certe scelte artistiche: “comodo ma come dire poca soddisfazione”. Presso il pontile vecchio di San Feliciano di Magione (PG) è ormeggiato un barchino a motore che ci porta al centro del lago, dove ci aspettano Paolo Benvegnù, Luca Baldini, Gabriele Berioli, Daniele Berioli, Saverio Zacchei. La barca a vela si muove placidamente tra le luci del tramonto sul lago e l’esecuzione acustica di brani come “Atmosphere” dei Joy Division, “Change” dei Tears for Fears o “Blue monday” dei New Order si carica di una magia semplicemente impossibile da trasmettere a parole.

Tra un brano e l’altro, Paolo Benvegnù legge dei passi del “Romanzo tartaro”, un concentrato di acuta ironia che mette insieme storia, geografia, filosofia, zoologia, letteratura e che rende l’idea di quanto il surreale possa fornirci fondamentali chiavi interpretative di quella che comunemente chiamiamo “realtà”. Il ritorno sulla terraferma è accompagnato da due canzoni che si spengono assieme alla luce del sole ma che accendono emozioni intense, dense, profondissime: “Andromeda Maria” e “Cerchi nell’acqua”.

L’indimenticabile concerto vissuto sul Trasimeno rientra nell’album/progetto “Delle inutili premonizioni – venti anni di misconosciuto tascabile vol. 2”, che mette insieme 12 capolavori della New Wave anni 80 (da segnalare, in particolare, oltre ai brani citati, l’eleganza raffinata di “Hold back the dream” della Jim Carroll Band, l’ombrosa e seducente “I spit roses” di Peter Murphy” e la “scismiana” “Heaven” dei Psychedelic Furs”) e che adesso sta puntando a un nuovo, ambizioso obiettivo: la realizzazione di un documentario sulla New Wave con ospiti speciali e due eventi esclusivi, il tutto tramite una campagna di crowdfunding gestita dalle preziose e valorosissime Officine della Cultura (www.officinedellacultura.org) su Produzioni dal
basso
: www.produzionidalbasso.com/project/paolo-benvegnu-delle-inutili-premonizioni-vol-2.
Fatevi avanti, non perdete il biglietto per questo viaggio straordinario.

Vanni La Guardia

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