Prosegue a Gravina in Puglia la III edizione del Festival Giovanile della Lirica RE.M.M. con la prima esecuzione in tempi moderni di “Papà Gianni” di Giacomo Lapolla

Prosegue a Gravina in Puglia la terza edizione del Festival Giovanile della Lirica, evento inserito all’interno del progetto REMM (Residenze Musicali Murgiane), con la direzione artistica di Katia Ricciarelli e la presidenza di Francesco Zingariello.

Previsto un doppio appuntamento ravvicinato, che porterà all’esecuzione della commedia lirica in atto unico «Papà Gianni» del compositore gravinese Giacomo Lapolla (1843-1925). Giovedì 20 giugnoalle 19, nella Sala Convegni della Fondazione Santomasi, ci sarà spazio per un approfondimento, con il seminario «I compositori dell’area murgiana», con la musicologa Emanuela Casciabanco e il direttore d’orchestra Nicola Samale: la serata proporrà gli esiti di un prezioso lavoro di ricerca, finalizzato alla valorizzazione biografica, storica e musicale degli autori dell’area murgiana. Puglia e Basilicata hanno infatti formato illustri rappresentanti del panorama musicale classico internazionale, nel corso dei secoli. In particolare, il seminario sarà dedicato a quei compositori che non hanno avuto una particolare notorietà, sebbene il valore artistico degli stessi sia indiscusso.

Tra questi, proprio il gravinese Giacomo Lapolla, del quale venerdì 21 giugno, alle 21, nel Chiostro San Sebastiano, sarà messa in scena la commedia lirica «Papà Gianni», prima esecuzione in tempi moderni. Insieme all’Orchestra da Camera di Puglia e Basilicata e al Coro Opera Studio 2.0, diretta da Nicola Samale, si esibiranno i cantanti Adriana SansonneFernando SugliaGaetano Merone e Gianni Luciano Matarazzo. Maestro del coro Alfredo Cornacchia. Un appuntamento di grande interesse musicologico, nato dagli archivi della Fondazione Santomasi, con la possibilità di valorizzare giovani talenti del canto lirico, per un debutto speciale in un’opera di ricerca.

Biglietti in vendita al botteghino del luogo del concerto e nella Cartolibreria Parrulli di Gravina. Infotel: 349.565.78.80, orchestradipugliaebasilicata.it

«Papà Gianni» comprendeva in origine 3 atti, dei quali al momento è stato recuperato solo il primo. Molto probabilmente non è mai stata eseguita, perché la censura non permetteva che si parlasse così esplicitamente dei moti rivoluzionari dei braccianti agricoli, che si ribellavano all’oppressione dei padroni. Sull’esempio del fascio operaio nato nell’Italia centro-settentrionale, infatti, il movimento era stato un tentativo di riscatto delle classi meno abbienti. Inizialmente era formato dal proletariato urbano, a cui si aggiunsero braccianti agricoli, solfatari (minatori nelle miniere di zolfo), lavoratori della marineria e operai, che protestavano contro la proprietà terriera e lo Stato, che appoggiava apertamente la classe benestante. La società, a Gravina in Puglia, era all’epoca abbastanza arretrata e il feudalesimo, sebbene abolito (dagli stessi aristocratici illuminati) agli inizi del XIX secolo, aveva condizionato la distribuzione delle terre e quindi delle ricchezze. L’unità d’Italia, d’altro canto, non aveva portato i benefici sociali sperati e il malcontento covava fra i ceti più umili. Il movimento chiedeva fondamentalmente delle riforme, soprattutto in campo fiscale, e una più avanzata normativa nell’ambito agrario, che permettesse una revisione dei patti agrari (abolizione delle gabelle) e la redistribuzione delle terre. Una grande forza rivoluzionaria si ebbe anche fra le minoranze presenti, in particolar modo quella albanese, in cui un folto gruppo di donne era particolarmente agguerrito e fiducioso in un possibile cambiamento.

La versione di «Papà Gianni» proposta dal Festival Giovanile della Lirica è caratterizzata dalla revisione musicale ed orchestrale a cura di Nicola Samale.

Il Festival Giovanile della Lirica è organizzato da «Orchestra di Puglia e Basilicata», ed è sostenuta dal Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Puglia, dal Comune di Gravina in Puglia, e da una serie di sponsor privati, tra cui il main sponsor Banca Popolare di Puglia e Basilicata (che in qualità di mecenate supporta concretamente la cultura per contribuire alla qualità della vita del proprio territorio, tutelando al contempo il patrimonio culturale cittadino e la trasmissione alle generazioni future). La manifestazione gode anche dei patrocini del consorzio «Sguardi Rupestri» (preziosissimo nella diffusione del festival), dell’Ente Pro Loco Italiane e della Fondazione Santomasi

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