Il 23 giugno scorso è iniziata la XIV edizione del Locomotive Jazz Festival, uno degli appuntamenti musicali più attesi dell’estate pugliese, che quest’anno gode della collaborazione, assolutamente non casuale, ma frutto di un naturale intreccio di ideali, impegni quotidiani e obiettivi, con Medici Senza Frontiere.
Per il Locomotive si chiude proprio quest’anno un percorso tematico con il messaggio “La musica VIVE nelle periferie”: periferie territoriali e periferie mentali, barriere che impediscono la libera circolazione delle idee e che ostacolano la libera espressione, che rappresentano i buchi neri di una società che per diventare migliore avrebbe bisogno di ripartire proprio dai più deboli, dagli svantaggiati, da chi vive le sue difficoltà quotidiane in sordina, spesso, privato della possibilità di farsi ascoltare. Ed ecco perché Medici Senza Frontiere, organizzazione internazionale indipendente che da più di 40 anni offre soccorso medico-umanitario a popolazioni vittime di conflitti, violenze, epidemie, disastri naturali o esclusione dall’assistenza sanitaria, in oltre 70 paesi al mondo, è partner naturale di una rassegna che mira a dare spazio ad una parte di umanità sofferente e spesso dimenticata. Insieme si è trovato nella musica uno dei canali privilegiati per poter raccontare delle storie, per raggiungere tutte quelle zone limite, per mettere in luce degrado strutturale, disumanità ed episodi di regresso civile.
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