Giuste e sacrosante le prese di posizione e le conseguenti decisioni del governo italiano e di alcuni governi europei.
Ma mancando, purtroppo, un vero e proprio “esercito europeo” che possa mettere in pratica un’azione militare a difesa delle popolazioni curde, difficilmente – con gli strumenti oggi a disposizione – potrà essere rintuzzata l’odiosa azione militare turca.
Ben più efficace, mi sa, sarebbe la scelta, da imporre politicamente ai vertici calcistici, di revocare l’assegnazione ad Istanbul della finale della Champions League prevista a maggio.
So bene che il mondo del calcio si sentirebbe “commissariato” dalla politica e protesterebbe contro la violazione della sua libertà e della sua autonomia, ma mi pare che ad una situazione così grave occorra rispondere con decisioni eccezionali.
LNG