29 novembre 2019 – Daniele & Flavio

Daniele e Flavio sono amici e colleghi e si vogliono bene; il primo ha 50 anni, il secondo 43 anche se sembra il più anziano dei due.
Il primo viene dal bergamasco, fisico asciutto, aspetto sportivo, dichiara con orgoglio che il libro migliore da lui letto è “Atalanta, folle amore nostro”.
Il secondo, paffutello e dall’aspetto più bonario, è di origine torinese ma vive in Liguria.   Sono 2 parlamentari della Lega eletti l’anno scorso e in questi giorni sono i protagonisti delle cronache politiche.

Daniele è tipo spiccio, poco interessato a discussioni approfondite e, da ultras, fedele ai  suoi riti e ai suoi colori. Famosa la sua intervista in cui il giornalista si complimentava per la sua elezioni con tanti voti nelle valli bergamasche:
“Ce l’ha fatta, onorevole”.
«Non ci provi nemmeno».
“A fare cosa?”
«A chiamarmi onorevole. Mi fa girare i coglioni, è roba da casta»
“Sa che ora si dovrà pure mettere l’abito in Parlamento?”.
«Non ce l’ho. Ho giusto quattro o cinque giacche tirolesi, quelle con il collo alla coreana e i bottoni con l’aquila asburgica».
E’ lui il protagonista del vivace episodio avvenuto in Parlamento, dove, annoiato per l’intervento di un avversario ed incitato da suoi Colleghi più avveduti, senza pensarci su, ha deciso di passare alle vie di fatto e puntare contro l’onorevole PD che stava parlando.

Da quella parti, si fa così e non si usano mezze misure.
Non gli piace quel che dice uno? Si va e lo si minaccia e, se necessario, lo si mena.
Così, incitato dagli amici leghisti e fratelli italiani, si leva la cravatta, si sbottona la camicia e col volto rubicondo scende dall’emiciclo, sbraitando e tirando fuori il petto, pronto alla pugna. Prima qualche chitemmurt (o il corrispettivo bergamasco) al Presidente Fico e poi si dirige minaccioso verso l’onorevole per farsi giustizia.
Ma come tutti gli ultras che si rispettino, conosce bene la tecnica. Sa che prima o poi, qualcuno dei suoi lo fermerà per evitargli guai più grossi. E perciò procede lentamente, proprio al fine di non ostacolare la trattenuta che, puntuale, arriva da parte dei suoi amici qualche attimo prima dell’incontro fisico. E  non potendo raggiungere l’on. avversario,  la
rabbia si concentra verso la povera sedia di uno stenografo che viene sbattuta per terra e distrutta.

Flavio è tipo più bonario e capisce che il suo amico l’ha fatta grossa, per di più davanti agli studenti ospitati in Parlamento. Così ha saggiamente cercato di stemperare i toni, far placare le acque e addolcire gli animi. E infatti mentre, poco dopo, si discute sugli aiuti economici per le zone terremotate (che il suo partito non voterà nonostante le magliette con la scritta “Prima gli abruzzesi” e le ripetute promesse del suo capo), Flavio prende la parola.
Anche lui non è abituato a parlare in Aula, forse è la prima volta.
Sembra emozionato ma prende coraggio per l’intervento che segnerà le sorti dell’Italia per i prossimi decenni.
“Mi scusi, Presidente, ma vorrei approfittare di questo momento per chiedere ad Elisa, presente lì sopra, sul loggione, tra il pubblico, se mi vuol sposare. Questo è per lei!”
Ed esibisce un gioiello.

Ora, al di là delle facili battute sui noti investimenti in diamanti e sui 49 milioni sottratti alla collettività dal suo partito, la lezione di alta politica offerta dal buon Flavio allo scapestrato Daniele è parsa esemplare.
Daniele se la ricorderà per tutta la vita.

La cronaca non ci racconta come è finita la storia.
Qualcuno giura di aver visto Elisa, rossa in volto, prendere un biglietto aereo di sola andata per l’Australia.
Qualcun altro giura di aver visto Daniele recarsi agli allenamenti del Sassuolo e tifare la sua nuova squadra.
Gli studenti che hanno assistito ai 2 show in Parlamento, invece, rientrati in classe, così -pare- hanno riferito: “Ma se il Parlamento è questo, con questi strani tipi della Lega, che ci avete portato a fare? Tanto valeva portarci in un bar malfamato di qualche valle prealpina a seguire Uomini e Donne”.
Il loro insegnante giura di averli visti, in serata, chi a partecipare, per protesta contro questa vergogna, ad una manifestazione delle sardine e chi ad invocare il commissariamento immediato da parte dell’Europa.

Lng

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