Nella Giornata mondiale della Terra 2020, riceviamo e pubblichiamo uno scritto dell’amico Nicola Gatta, con cui propone una lettura dei recenti drammatici eventi che non mancherà di far riflettere e discutere.
Avete provato ad indossare una mascherina per diverse ore, magari salendo le scale o camminando velocemente?
Avete provato quella sensazione piuttosto angosciante di mancanza di aria?
Lo sanno bene i medici e gli infermieri che in questi giorni vi stanno curando con eroismo e abnegazione.
Avete avvertito un senso di liberazione quando quella piccola mascherina l‘avete finalmente tolta?
Avete sentito l‘ossigeno entrare nei vostri polmoni ed il sangue circolare fluido e pensato che non ci sia sensazione più bella che tirare un lungo e profondo respiro di aria?
L’aria, che in questi giorni in cui l‘umanità impazzita sta rallentando i suoi ritmi frenetici, diventa sempre più pulita, più tersa, tanto che la sera è di nuovo possibile vedere le stelle e la mattina respirare la brezza fresca e leggera dell’alba.
Credetemi, non volevo farlo, non sono perfida nè vendicativa, ma da milioni di anni la mia legge, al contrario della vostra, è immutabile e non ammette deroghe, si chiama amore e rispetto per la vita.
E quando ho capito che cominciava a mancarmi pericolosamente quella stessa aria che vi tiene in vita, che la mia febbre saliva senza sosta e che le mie amatissime creature cominciavano a morire, ho capito che non potevo più aspettare.
Ho visto migliaia di aerei come locuste impazzite decollare da centinaia di aeroporti, in una guerra dei prezzi senza fine, navi da crociera stipate di gente, miliardi di automobili in movimento, treni, ciminiere, camini, stufe, petroliere, foreste devastate pesci soffocati dalla plastica, api impazzite, sigarette fanghi tossici rifiuti elettronici, uccelli pieni di plastica, uccidere rinoceronti, squali e tigri per stupide convinzioni.
Mi dispiace ma dovevo farlo, mi dispiace ammettere che la mia perfezione non è arrivata al punto da poter punire i colpevoli della mia devastazione e salvare gli innocenti, ma ho dovuto farlo.
Ho dovuto farlo quando ho capito che non vi induceva a rispetto la saggezza millenaria degli elefanti, non vi intristiva il pianto straziante delle balene, nessuna soggezione vi incuteva l’albero secolare, l’immensità degli oceani, la purezza della luna, allora ho dovuto difendermi, con la più piccola delle mie creature perchè se non rispettate il grande, avrete terrore del piccolo!
Adesso forse vi renderete conto della vostra fragilità, della vostra arroganza e della vostra sventatezza?
Non gioisco nel vedere gente morire da sola in un letto di ospedale, bambini chiusi in casa nelle giornate di sole, famiglie senza lavoro disperate davanti ad un ipermercato, ….ma era necessario per farvi riflettere.
Dovevo farlo, dovevo sacrificare qualcuno per farvi capire brutalmente che, continuando così, fra pochi decenni sareste tutti morti.
Dovevo farlo perchè ho capito che avevate dimenticato il rispetto per chi vi ospita e per chi vi sfama, per chi vi protegge senza aver mai chiesto nulla in cambio.
Dovevo farlo perchè a nulla erano serviti gli avvertimenti che vi stavo mandando.
Dovevo farlo perché vi dovevo ricordare chi sono, sono la vostra madre Terra.
Nicola Gatta