Leggo che in molti stanno ricordando l’episodio dell’ agosto 2010 quando il Presidente libico Mu’ammar Gheddafi venne in visita in Italia, accolto con gli onori riservati a un Imperatore, più che a un Capo di Stato.
C’era grande feeling tra lui e il Presidente del Consiglio italiano dell’epoca, ragione per cui nessuno si sorprese quando lo autorizzò a piazzare la sua faraonica tenda davanti all’ambasciata libica sulla Cassia, con la sua scorta di amazzoni e soldati.
Un accampamento e uno spiegamento di forze giganteschi che paralizzò mezza Roma per qualche giorno.
Gheddafi chiese che all’accampamento fosse raggiunto anche da 700 ragazze giovani, belle e, diciamo così, in tenuta estiva, molto estiva.
Il Presidente Berlusconi, forse nella speranza che uscisse qualche cosa pure per lui, accolse contento la richiesta con ampi sorrisi e provvide a chiamare a raccolta i suoi Ministri, Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e tutto lo stato maggiore della Lega per assistere alle esibizioni consistenti anche in alcune lezioni di Corano al grido di “Convertitevi all’Islam, Maometto è l’ultimo dei profeti”.
Alle ragazze venne, al termine, consegnata una copia del Corano e un rimborso per il disturbo.
L’operazione -assolutamente legittima e, per alcuni, necessaria nell”ottica di garantire sia buoni rapporti tra i due paesi, sia cordialità tra due religioni- ebbe un costo significativo, forse alcune centinaia di milioni.
La cronaca, purtroppo, non precisa se il Presidente del Consiglio riuscì, alla fine, nell’intento di approfondire la conoscenza con qualche altra giovane parente di Moubarak.
È buffo che, a distanza di qualche anno, le stesse persone (eccezion fatta per l’allora Presidente) che organizzarono l’evento e i loro seguaci, si scaglino contro una ragazza liberata dopo un anno e mezzo di sequestro accusandola di “vestirsi in modo islamico” (che poi, a pensarci bene, è lo stesso vestito indossato a volte da una di loro, l’on. Santanchè), di essere una terrorista e di aver fatto spendere 4 milioni di euro all’Italia per “propagare e diffondere l’islamismo in Italia”.
Loro mo’, che ad un potente rappresentante islamico regalarono per alcune giornate l’Italia e pubblicizzarono la religione del Corano a suon di miliardi.
Ci sarebbe un termine per definire tutto questo ma Cirano non sarebbe contento del suo utilizzo.
LNG