Anticipata dall’uscita del singolo “The Gift“, è stata pubblicata nei giorni scorsi “Per Aspera ad Astra”, la nuova opera discografica, la terza dopo “D/Birth” del 2015 e “Sikania” del 2017, della cantante, compositrice ed arrangiatrice Daniela Spalletta, licenziata dall’etichetta discografica TRP Music, “un concept album – ha chiarito la musicista siciliana, di recente ascoltata nel nuovo straordinario disco di Gegè Telesforo “Il Mondo in testa” – formato da brani che ho composto nel corso degli ultimi tre anni, mescolando diversi stili ed estetiche: jazz, world music, rock, fusion, pop, contemporary jazz, musica colta e musica mediterranea. Per me, uno degli aspetti più interessanti della scrittura di questo progetto, è stato quello compositivo e, di conseguenza, l’arrangiamento (in particolare) dell’orchestra d’archi. È stato stimolante bilanciare e integrare il suo suono nella grammatica delle partiture. In questo intreccio la mia voce è stata la guida, che mi ha condotto durante la composizione: ora quale strumento lirico ed estremamente melodico, ora in linee più nervose ed ostiche, più propriamente strumentali. La scelta dell’organico, oltre che da ragioni tecniche legate alle partiture, è stata motivata da affinità musicali e umane. Il cuore strumentale è costituito da una straordinaria sezione ritmica, ossia il trio Urban Fabula: Seby Burgio (pianoforte), Alberto Fidone (contrabbasso, basso in Rainbow Runners) e Peppe Tringali (batteria). Sono legata agli Urban Fabula da una forte amicizia, consolidata nel corso di più di dieci anni di numerosissime collaborazioni e sinergia artistica. Prezioso è stato l’apporto artistico e umano del mio fraterno amico Alberto Fidone, perché oltre a suonare contrabbasso e basso, ha curato la direzione dell’orchestra d’archi, la TRP Studio Orchestra, e ha prodotto il progetto insieme a me e a Riccardo Samperi, ingegnere del suono e “quinto uomo” del quartetto, un elemento fondamentale nella definizione del suono di questo disco. La scelta di Jani Moder alla chitarra è dettata dalla sua estrema versatilità e grandissima affinità con la mia musica: con le sue linee, Jani definisce una voce alternativa in perenne dialogo con la mia, mentre la TRP Studio Orchestra ha conferito a Per Aspera ad Astra un’ulteriore trasversalità, e il suo impiego è assolutamente intrinseco: l’avvolgente contraltare alla solidità della sezione ritmica, la necessaria “esegesi” della melodia e delle liriche. Non sempre, nel corso dei brani, la melodia si accompagna a un testo. Tuttavia, laddove presente, esso ne costituisce il punto nevralgico che armonizza gli elementi musicali con quelli extra-musicali. Il testo di Yasam, ad esempio, in lingua turca, prende spunto da un passo della poesia Yasamaya Dair di Nazim Hikmet che recita così: «Prendila sul serio (la vita), ma sul serio a tal punto che a settant’anni pianterai un olivo, non perché resti ai tuoi figli, ma perché non crederai alla morte e la vita peserà di più sulla bilancia»“.
Dunque, Per Aspera ad Astra è un sapido mélange stilistico, un album contenente dodici brani figli dell’illuminante e inesauribile feracità compositiva di Daniela Spalletta, che brilla non solo per la rara padronanza del suo mezzo vocale, ma soprattutto per una grazia interpretativa e un’energia comunicativa che lasciano un segno indelebile, tratti distintivi che aumentano vertiginosamente il livello della temperatura emozionale.
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