Conosciuta semplicemente come Shamsia, nata nel 1988 in Iran, Hassani è docente di scultura all’Università di Kabul.
Ha portato in tutto il mondo il racconto delle donne in Afghanistan, dell’oppressione che subiscono a ogni piè sospinto, e lo ha fatto col linguaggio della street art, nei suoi graffiti diretti, di impatto e poetica immediata, che già ha incontrato non pochi ostacoli nei rigurgiti sempre meno reconditi di fondamentalismo, ma che adesso, con la polveriera talebana esplosa e decisa a chiudere il Paese a ogni civiltà e a ogni dialogo sui diritti, diventa necessario proteggere e salvare.
Il 9 agosto ha disegnato “Incubo”
Il 15 agosto ha disegnato “Forse è perché i nostri desideri sono cresciuti in un vaso nero”
Tre giorni dopo ha disegnato “Morte per oscurità”. Da allora non si hanno più sue notizie.