Bahar Jalali, storica afgano-americana che era tornata nel suo Paese di origine nel 2009, per la prima cattedra di studi di genere all’Università americana di Kabul, ha lanciato la campagna #DoNotTouchMyClothes, al fine di promuovere i veri abiti tradizionali afgani.
Non burqa che oscurano completamente la figura femminile, né hijab neri che la mortificano, bensì morbidi veli di chiffon che scoprono parzialmente i capelli, una ricca tradizione sartoriale fatta di colori vividi, perle, ricami, preziose tradizioni, che l’emirato talebano, in nome di una legge islamica di cui dà un’interpretazione oscurantista, vuole cancellare.