Diario di una Giurata – Bif&St 2021 Serata Finale e Impressioni Generali

E così sabato sera la mia avventura da giurata per il Bif&st 2021 si è conclusa.

Per chi si fosse perso le pagine precedenti del diario riassumo brevemente: ho fatto parte della giuria popolare del Bif&st 2021, che aveva come compito quello di visionare i sei film della sezione “Anteprime Italiane” e decretare su questi film la Miglior Regia, la Migliore Attrice Protagonista e il Miglior Attore Protagonista.
I film in gara sono stati: “Sulla giostra”, “Querido Fidel”, “Tra le onde”, “The Italian banker”, “Bentornato papà” e “La vera storia di Luisa Bonfanti”.

Sabato sera ore 20 e 30 spaccate con tutti i 21 membri della giuria più Michele Mosca ed Elena Bratta (coordinatori delle nostre attività per il Bif&st) e la nostra presidente Antonella Matranga ci siamo trovati davanti al Teatro Petruzzelli, gremito di gente e di vip locali e non, per una foto ufficiale. Tutte e tutti vestiti in grande soirée (tranne me, ho a volte rigurgiti anarchici difficili da gestire), profumi e tacchi alti, selfie e complimenti. Terminate le operazioni fotografiche siamo entrati e ci hanno assegnato il terzo ordine centrale.

Il direttore Felice Laudadio ha condotto la serata ed è partito subito consegnando i premi da noi assegnati, con relative motivazioni:
Premio Ettore Scola per il miglior regista a Viviana Calò per “Querido Fidel”, per aver messo in scena una storia originale ed efficace che conquista fin dalle prime inquadrature con il suo sguardo utopistico, ma nello stesso tempo, di straordinaria realtà;
Premio Mariangela Melato per il cinema per la miglior attrice protagonista a Lucia Sardo in “Sulla Giostra”, per la forte presenza scenica e per l’interpretazione appassionata e credibile, che ci ha fatto innamorare immediatamente del suo personaggio;
Premio Gabriele Ferzetti per il miglior attore protagonista a Gianfelice Imparato per “Querido Fidel”, per la sua capacità di stabilire un’immediata empatia con lo spettatore attraverso un’interpretazione reale, di grande umanità, divertente e mai macchiettistica.

Presenti in sala sia la regista Viviana Calò che Gianfelice Imparato, in evidente stato di felicità, con Imparato che ha sottolineato la bellezza del nostro Bif&st rispetto ad altri festival del cinema, poiché più concentrato sui contenuti e meno sul glamour e i tappeti rossi. Presente a distanza Lucia Sardo, impegnata su un set in Sicilia; in un videomessaggio ringrazia tutti, ma soprattutto dedica il premio a tutte le Ada (Ada è il personaggio che interpreta nel film “Sulla giostra”, una governante che ad un certo punto deve cambiare vita nonostante non ne abbia voglia, deve praticamente sottostare ai voleri dei suoi datori di lavoro), ossia a tutte le donne mortificate dalla vita e alle quali non sono mai stati concessi i capricci. Devo ammettere che queste parole hanno fatto commuovere non solo me, ma anche altre persone in sala. Notevole aver appreso, solo a premiazioni avvenute, che sia Lucia Sardo che Gianfelice Imparato hanno ricevuto il premio come miglior attrice/attore per la prima volta nella loro carriera e questo ci ha riempiti di enorme soddisfazione e orgoglio.

La serata è continuata con i Premi Internazionali, il Premio alla Carriera a Micaela Ramazzotti e poi Stefano Accorsi e Miriam Leone che hanno introdotto la visione in anteprima del film “Marilyn ha gli occhi neri“.
Serata conclusasi tra applausi e arrivederci a marzo, stavolta come pubblico perché fare la giuria popolare è possibile solo per una volta nella vita, come detta il regolamento.

Sono tornata a casa stanchissima e frastornata e mi sono presa domenica come giornata di decompressione e per mettere in ordine i pensieri e le impressioni. E’ stata una settimana di Bif&st intensa e interessante, è stato bello vedere i film nei teatri e aver condiviso questa esperienza con persone diverse da me per età e stile di vita, aver conosciuto la reporter e giornalista Antonella Matranga; la mia stima nei suoi confronti è cresciuta giorno dopo giorno e l’ho trovata onesta nei nostri confronti, realmente interessata alle nostre opinioni e sempre pronta ad arginare le nostre uscite a volte un po’ naïf.
L’esperienza diretta della visione dei film non è sempre stata positiva, anzi posso dire che i premi che abbiamo assegnato sono stati assegnati per distacco e all’unanimità, ossia è stato facile individuare il film migliore e le interpretazioni migliori, poiché spiccavano in un mare di cose senza senso o forzate. A mio parere il livello dei film è stato molto basso: storie zoppicanti, personaggi femminili stereotipati, lagnosi o da fiction; l’unica donna che in qualche modo dice qualcosa e compie delle azioni volte all’autodeterminazione, alla fine, muore sparata dal marito. Menzione del disonore alla ragazzina che racconta di come quando era piccola (quando?) si metteva un velo da sposa e sognava di sposarsi.

La maggior parte dei film mi è sembrata poco attenta allo spettatore, come se si richiedesse un livello di attenzione non ripagato poi dal film in sé. A volte stare seduta per due ore è stato difficile e la voglia di controllare il cellulare o andare a fumare sono state fortissime. Mi sono sentita disorientata tante volte e visionando i film mi sono domandata: perché questa storia dovrebbe interessarmi? Ossia non ho quasi mai avuto la sensazione di mettere in pausa me stessa ed essere totalmente nel film, non mi sono mai lasciata trasportare (tutto ciò fatta eccezione per il film “Querido Fidel“, che ha poi ricevuto due premi).
E questo per me vale molto, perché quello che io chiedo ai libri, alla musica, ai film, al teatro è di farmi dimenticare di me e ritornare da me, dopo, con qualcosa in più, un’emozione, una sensazione, un motivo in testa. Eppure le tematiche erano terreno fertile per buone sceneggiature: i morti in mare, la malattia, i crack finanziari delle banche del nord est, gli anni ’70.
Ancora, penso che abbiamo le tasche piene di questi film ambientati in Puglia che riprendono le nostre città e i nostri luoghi con il drone: lo sanno tutti ormai che la Puglia è bella (non ovunque, sia chiaro, per esempio le periferie, le campagne assediate dalle discariche, i campi di pomodori e le baraccopoli dei migranti, insomma tutti quei posti dove i vip d’estate non vanno), direi che possiamo finirla con questi mega spot e iniziare a raccontare cosa succede davvero nella nostra terra, per tutto il resto ci stanno le varie Lonely Planet e i feed Instagram dei very important people che arrivano a frotte in estate. Avvicinatevi con la macchina da presa, per piacere.

In conclusione: esperienza bellissima e interessante, stancante ed effervescente.
La consiglio a tutti voi. Quindi tenetevi e teniamoci pronte e pronti per la prossima edizione del Bif&st, marzo 2022, nel segno di Pier Paolo Pasolini.
Con affetto, per sempre ex giurata.

Alida Melacarne

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1 commento su “Diario di una Giurata – Bif&St 2021 Serata Finale e Impressioni Generali

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