Una riflessione tragicomica sulle nevrosi quotidiane causate dalla tecnologia: Raffaello Tullo debutta da solista con la physical comedy “Contrattempi moderni”

La tecnologia nasce con l’esplicito scopo di migliorare l’esistenza di ognuno di noi. Cosa fare, però, se ti accorgi che l’avanzare della tecnica sta peggiorando la tua vita? È lo spunto da cui nasce la nuova sfida artistica che attende il performer Raffaello Tullo, fondatore e autore di tutti gli spettacoli del noto gruppo della Rimbamband: adesso giunge al debutto teatrale in uno spettacolo da solista, coniugando comicità, musica, citazionismo e virtuosismi.
«Contrattempi moderni» è il nome dello show che debutterà domenica 12 dicembre al Teatro Traetta di Bitonto (in due set, alle ore 18.00 e alle ore 21.00), coproduttore insieme al Comune e al Parco delle Arti di Bitonto, con il sostegno di «Supermercati Dok & Famila».
Scritto dallo stesso Tullo, insieme a due nomi di grido come Alessandro Clemente (autore di Benigni, Crozza, Luca e Paolo) e Alberto Di Risio (quest’ultimo anche regista, autore storico di Fiorello) – andrà in scena anche al Teatro Abeliano di Bari domenica 26 dicembre, alle ore 18.00.
I biglietti di entrambe le date sono in vendita sul circuito vivaticket.it (si accede con green pass).

Strizzando l’occhio nel titolo al celebre capolavoro di Charlie Chaplin, dunque, lo «smilemaker» pugliese condurrà il pubblico nell’universo immaginifico delle cosiddette «physical comedy», un genere di commedia incentrata sull’uso e la manipolazione del corpo nella sua totalità, per ottenere l’effetto esilarante. Tra genere «slapstick», clownerie, rumori fuori scena, situazioni assurde e paradossali, gag visuali, acrobazie percussive e tanta fantasia, «Contrattempi moderni» si preannuncia un testo originalissimo e dotato di un linguaggio innovativo, con uno stile che armonizza modernità e tradizione. Interagendo con la tecnologia per creare drammi e soluzioni maldestre, incanto e magia.

Tutto è ambientato nella nuova casa nuova in cui si è appena trasferito il protagonista, interpretato da Tullo: lì convive con un pappagallo parlante, che nel ritmo incalzante e crescente del racconto diventa il suo vero antagonista. L’uomo è in balìa di questa modernità, vittima di una domotica spiona ed impicciona. Ma anche di una fidanzata assillante e invadente, che annuncia con messaggi vocali compulsivi l’imminente arrivo per pranzo, con una carrellata di amici e parenti. La preparazione del convivio finirà col diventare un’epopea grottesca e surreale per il malcapitato, vittima costante di incidenti e inciampi.
Questa commedia musicale, a tratti circense, poetica e follemente creativa, promette tante risate ma anche spunti di riflessione: chiunque potrà infatti ritrovare nelle idiosincrasie del protagonista i propri drammi quotidiani. Tra specchi dispettosi, pubblicità invadenti, aspirapolveri danzanti, bicchieri intonati e pentole suonanti. Nello spettacolo ci sarà anche un cameo di Al Bano Carrisi, oltre all’interazione con schermi e contenuti multimediali. Non mancheranno citazioni dal cinema mainstream, da «Il grande dittatore» a «Ghost», da «Frankenstein Junior» a «Dirty Dancing», sino a «Titanic» e tanto altro.

«Ci sono dei chiari riferimenti autobiografici – spiega Raffaello Tullo –, il protagonista è ingabbiato in un’esistenza non perfettamente in sintonia con la sua natura di uomo libero e creativo. E il rapporto disastroso con la tecnologia è solo una sfumatura del suo disagio. Ma il finale a sorpresa svelerà l’inevitabile ribellione, riconciliandolo catarticamente con sé stesso».
Al confezionamento finale di «Contrattempi moderni» ha lavorato un nutrito comparto tecnico: direttrice di scena è Martina Salvatore, con la direzione tecnica di Riccardo Tisbo, le luci di Andrea Mundo, gli inserti videografici di Vincenzo Recchia, i video di Michele Didone (ottimizzazione di Daniele Motolese), la direzione della fotografia di Claudio Procaccio, la scenografia di Claudia Castriotta e Bruno Soriato. Con il contributo della «Casa della Parrucca» di Piero Mansueto.
Quanto alla «colonna sonora», arrangiamenti e piano sono di Alberto Iovene, canto e cori di Fabio Lepore e Martina Salvatore, chitarra e batteria di Raffaello Tullo, contrabbasso di Camillo Pace, il clarinetto di Andrea Campanella. La voce della fidanzata è di Annabella Giordano, quella del pappagallo di Alberto Di Risio.

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