Una donna, i suoi silenzi, i suoi lividi, il suo passato “imperdonabile”: Sandra Bullock torna nell’atteso film Netflix “The Unforgivable”, ispirato alla miniserie “Unforgiven”

In questo particolare periodo, siamo spesso combattuti se andare al cinema oppure no, a causa degli inevitabili rischi che si corrono; ecco perché attendiamo, a volte con trepidazione, di vedere alcuni film sulle piattaforme streaming.
Dal 10 dicembre, è presente su Netflix l’atteso “The Unforgivable”, ispirato alla miniserie della TV britannica “Unforgiven”.

Il film, scritto da ben 3 sceneggiatori, è diretto dalla regista tedesca Nora Fingscheidt; si tratta di un prodotto americano che vede un cast formato da Jon Bernthal, Vincent D’Onofrio, Aisling Franciosi, Viola Davis, Richard Thomas, Emma Nelson, anche se l’intera narrazione della pellicola trova il suo perno fondante nella performance di una sorprendente ed intensa Sandra Bullock, talvolta, forse, privando in maniera eccessiva del giusto rilievo gli altri personaggi.
La regista mette, inoltre, molto spesso, il volto della Bullock in primo piano, probabilmente sia per sottolineare la devastazione del dolore che la donna si porta addosso, sia per mettere in risalto i suoi silenzi, i suoi lividi, l’assenza di sorrisi.

Ruth Slater, all’apparenza, è una donna molto forte, dura, quasi algida, ma dentro di sé, nella sua anima, porta delle cicatrici profonde.  Esce dal carcere, per buona condotta, dopo 20 anni, indurita e provata, con la speranza di ritrovare la sorella più piccola, che lei ha accudito come una figlia, poiché la mamma era morta dandola alla luce. Ma Ruth, per il mondo intero, è imperdonabile – unforgivable -, il suo passato è imperdonabile: ha ucciso un uomo, uno sceriffo, perciò non riesce facilmente a reinserirsi nella società – una società inflessibile – che la discrimina e la rifiuta.
Il suo agente di custodia è duro con lei, i genitori adottivi della sorella non vogliono che le si avvicini, i figli dell’uomo da lei ucciso non l’hanno perdonata e cercano vendetta, perfino un uomo (anch’egli con un passato non proprio irreprensibile) le si accosta per poi allontanarsi quando la stessa Ruth gli confida il suo passato, il suo irrimediabile passato.
L’unico ad esserle vicino è un avvocato, Jhon Ingram (Vincent D’Onofrio), che adesso abita proprio nella casa in cui vivevano le due sorelle, l’unico che con grande empatia riesce a comprendere il dramma di Ruth e decide di darle un aiuto concreto perché lei possa raggiungere il suo obiettivo: ritrovare sua sorella.

Ma perché Ruth ha ucciso un uomo? E qual è la dinamica di quel terribile episodio? Che cosa si nasconde dietro il terribile crimine? Lo scopriamo attraverso dei frequenti flashback che, pian piano, fanno luce sulla vicenda.

E Kate, la sorella (una bravissima Viola Davis), cosa ricorda di quel giorno? Cosa ne ha rimosso? Cosa vuole ricordare di quel crimine commesso quando lei aveva solo 5 anni? Di fronte a quale verità si troverà dopo aver così tanto cercato di fare luce su quel buio che, adesso, non le permette di ricordare nulla?

Ma se il perdono, il dolore, la memoria sono temi portanti del film, è l’amore che emerge prepotente in vari momenti della narrazione. Quell’amore che lega due sorelle che si sono amate, e che si amano ancora, seppure nell’inconsapevolezza della sorella minore. L’amore trova sempre le sue strade, non ha bisogno di parole, semmai di un lungo, eloquente, toccante, confortante abbraccio, che ridà colore ad una pellicola caratterizzata anche da una debole resa cromatica, sicuramente cercata e voluta dalla regista.

Ed è proprio l’amore che fa incontrare e ritrovare, attraverso uno sguardo e degli occhi che si incrociano, due donne, due vite, due preponderanti, ingombranti passati.

Ornella Durante

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1 commento su “Una donna, i suoi silenzi, i suoi lividi, il suo passato “imperdonabile”: Sandra Bullock torna nell’atteso film Netflix “The Unforgivable”, ispirato alla miniserie “Unforgiven”

  1. Nica Castellano Rispondi

    Bellissimo commento! forse la scelta del debole colore vuole essere un entrare nella mestizia dell’animo di questa donna alla quale la luce dei sentimenti positivi è mancata e la cui storia si perde nella storia di una vita che forse il buio vuole nascondere o cancellare al suo animo tormentato.Il colore di una tempesta non ha il sole splendente, ma la livida luce dei lividi dell’anima.

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