“Le ciel ouvert, la vie errante,
Pour pays l’univers; pour loi ta volonté!
Et surtout la chose enivrante:
La liberté! la liberté!”
(“Il cielo aperto, la vita errante,
Per patria l’universo; e per legge la tua volontà!
E soprattutto la cosa inebriante:
La libertà! la libertà!”)
(“Carmen” – Georges Bizet, libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy)
La tabacchiera per antonomasia, Carmen di Bizet, può rappresentare un ottimo appunto di ingresso per la tappa al quartiere Libertà di Bari di “Abitare poeticamente la città”, l’evento itinerante che l’associazione “Poesia in azione”, in collaborazione con “ResExtensa”, porta negli scorci delle città che non sempre vengono accarezzati da uno sguardo poetico, al fine di riscriverli e di meglio comprenderne la bellezza.
Il momento contemplativo non è però statico, bensì agito e multisensoriale, e consta di vari momenti susseguitisi nel pomeriggio assieme.
Iniziamo a presentare le personalità, intrise di femminilità, che animano questo format: Silvana Kuhtz, voce narrante e cerimoniera maieutica dei passaggi necessari alla riscrittura desiderata; Susanna Crociani, col suo sax, inverte la leggenda del pifferaio magico; Marcella Signorile, occhio onnipresente.
Coprotagoniste del viaggio, le “guide sentimentali”, persone che raccontano storie e geografie del presente, passato e futuro del quartiere, con un punto di vista che attiene ai sensi e alla memoria.
Il punto di partenza è proprio l’ex Manifattura Tabacchi, adesso in parte dedicata al Mercato Coperto del Quartiere Libertà, in parte vedrà sorgere il polo del CNR. La prima guida sentimentale è Pasquale Attolico (sì, il nostro Direttore), nato nel Quartiere Libertà, in cui abita tuttora. Il suo racconto è all’ombra del suono della sirena, che marcava il passaggio tra i turni delle tabacchiere. Dopo il racconto, una passeggiata nei locali chiusi e spenti del Mercato Coperto, stando attente a cogliere immagini, suggestioni, suoni, appunti, scorci, odori, che possano avere un filo poetico. Accompagnate dal sax, con un occhio diverso e curioso, registriamo nelle nostre bacheche spirituali ciò che possiamo raccontare, storie che trasudano da una bancarella di pesce che al mattino era animata, o da delle erbe che irrompono dai muri, o ancora da associazioni insolite di idee tra spazzatura del luogo e antiche glorie decorative e architettoniche.
La prima condivisione passa proprio di qui.
Successivamente, sempre guidate dal sax di Susanna e dalla voce di Silvana, misuriamo il luogo al passo di una danza improvvisata, alla fine della quale condividiamo nuovamente le nostre sensazioni.
Giunge l’ora di esplorare il quartiere. Dopo un breve intervento di vita quotidiana con la seconda “guida sentimentale”, un’abitante del Libertà, e il racconto di una sua giornata tipo tra cucina, nipoti e affanni, approdiamo nella piazza antistante la Chiesa del Redentore, uno dei punti più multietnici della città di Bari, provando a captare le comunicazioni che in barese, arabo, lingue dell’Est, centrafricane e del subcontinente indiano, pullulano sulle panchine e tra le giostrine delle bambine e dei bambini.
Ci scambiamo ancora una volta le sensazioni e proviamo a tessere piccole trame dai frammenti delle conversazioni captate.
L’ultima tappa è presso il Bistrot Ethnic Cook, gestito da una delle figure più carismatiche della Bari di oggi e domani: Ana Estrela, autentica guru della cucina creativa internazionale, la nostra terza “guida sentimentale”, che ci coinvolge in una bellissima storia legata al suo arrivo nel Quartiere e all’approccio con gli abitanti più giovani, appartenenti in qualche caso ad ambienti dai quali non sempre è facile e lineare riscattarsi.
Qui, con la vista silenziata da bende sugli occhi, parte il racconto poetico di Silvana e il sax di Susanna, un momento molto prezioso di sospensione della realtà. A completare la spinta vibrazionale, anche un piccolo bagno di suoni di campane tibetane.
Infine, i sensi si sono rifocillati con una buonissima cena preparata dalle mani di Ana Estrela.
Beatrice Zippo
Siete fantastiche e fantastici. Peccato per le mie impossibilità attuali di raggiungervi. Cari saluti e pensieri.
La carezza della poesia e la curiosità sentimentale ci riavvicinano alla bellezza e alla gioia di essere nel presente e dunque vivere consapevoli di quanto la vita ci offre. Anche le cose più semplici cambiano aspetto nella loro straordinaria storia fatta di emozioni, di sguardi, di piacere dell’altro e con l’altro. Grazie sempre.