A Tonio ‘LNG’ Longo

Vorrei entrare dentro i fili di una radio
e volare sopra i tetti delle città,
incontrare le espressioni dialettali,
mescolarmi con l’odore dei caffè,
fermarmi sul naso dei vecchi mentre leggono i giornali
e con la polvere dei sogni volare
e volare
al fresco delle stelle
e anche più in là.

Vorrei girare il cielo come le rondini
e ogni tanto fermarmi qua e là,
avere il nido sotto i tetti, al fresco dei portici,
e come loro,
quando è sera,
chiudere gli occhi,
con semplicità.

Vorrei seguire ogni battito del mio cuore
per capire cosa succede dentro
e cos’è che lo muove,
da dove viene, ogni tanto, questo strano dolore,
vorrei capire, insomma, che cos’è l’amore,
dov’è che si prende, dov’è che si dà.
[Lucio Dalla]

La prima volta che ho incontrato Tonio è stato da collega, nei meandri del Palazzo di Giustizia di Bari in cui lui si muoveva con assennata saggezza, giustamente riconosciuta da tutti gli operatori del nostro settore. Riconobbi subito in lui caratteri a me affini o – dico meglio – cui idealmente aspiravo, restando soprattutto affascinato da quell’approccio lapalissianamente sornione, che però non denotava mai distacco, negligenza o indifferenza, ma, semmai, l’esatto contrario; in altre parole, avvertì immediatamente che da Tonio (in quel momento, per me ancora ‘Avvocato Longo’) avrei avuto da imparare e non solo dal punto di vista professionale, in questo fortemente confortato dal profilo che me ne tratteggiò il mio amico, collega e mentore Franco Muciaccia.

Da quel momento, a causa della mia innata e dannata timidezza, ho seguito Tonio un po’ da lontano, in particolare abbeverandomi ad ogni suo intervento ‘social’, di cui anelavo ogni manifestazione, fosse una narrazione di vita quotidiana o un commento politico o ancora una semplice foto, commentata sempre ad hoc con una frase tratta spesso da una canzone (così scoprì che avevamo anche gli stessi gusti musicali), apprezzandone sempre la cura, lo stile, il gusto, l’ironia, la sagacia, e, principalmente, sentendola sempre essenzialmente mia. Sempre.

Vien da sé che quando pensammo, sempre con Franco, ai papabili redattori del Cirano Post, la nostra piccola testata giornalistica online, il nome di Tonio fu unanimemente accettato dal Comitato Direttivo. Contattato al telefono, Tonio accettò immediatamente, senza nemmeno un attimo di esitazione, e quando lo incalzammo comunicandogli che volevamo affidargli una rubrica periodica che accogliesse i suoi scritti, con lo scopo di commentare la cronaca, la società o la politica, ci pensò un attimo e ne partorì istantaneamente il titolo: “La Voce del Sarago”. “Vuoi sceglierti uno pseudonimo?” gli proponemmo, “Va bene.” “E come vuoi firmarti?” “LNG!”. Non nascondo che credevo fosse uno scherzo: chi avrebbe potuto metterci più di un minuto a comprendere che dietro quella sigla si celasse il noto Tonio LoNGo? Però non obiettai, disarmato da tanta purezza. Invece – ora lo so – aveva, come sempre, ragione lui; del resto, se Don Diego de la Vega si mette una mascherina e diventa Zorro, così come Clark Kent si toglie gli occhiali e diventa Superman, e nessuno al mondo li riconosce, allora questo poteva valere anche per il Sarago LNG.

Da quel momento, il suo apporto al giornale ed alla omonima associazione fu fondamentale: sempre presente, sempre partecipativo, sempre propositivo, in un tempo relativamente piccolo ha saputo donare così tanto al nostro sparuto drappello di guasconi nonché ad ognuno di noi singolarmente, arricchendo me di momenti che fanno parte dei miei ricordi più belli che – mi consentirete – conserverò gelosamente nella mia mente e nel mio cuore.
Quel che è accaduto dopo è tragica e drammatica storia dei nostri giorni ed ha colpito duramente talmente tanta gente che appare assolutamente superfluo anche solo provare ad esprimere il dolore per la sua dipartita.

Ed ora?
È questa la domanda che ci rimbalza contro ogniqualvolta siamo costretti a scoprirci orfani di una figura grande come quella di Tonio.
Ed ora che facciamo?

Innanzitutto, come ci è stato richiesto, le pagine de La Voce del Sarago resteranno tutte sul Cirano Post per sempre, così da consentire, a chiunque ne abbia il desiderio, di accedervi e godere ancora della illuminata scrittura di Tonio, ma la rubrica, così come l’abbiamo conosciuta sino ad oggi, si chiude qui; non vi sarà più alcuna pubblicazione in quella sezione del giornale. In altre parole, intendendo seguire l’esempio dello sport da lui tanto amato, ritiriamo la maglia del Campione che ha abbandonato i campi di gioco, ben sapendo che nessun altro potrà giocare come lui in quel ruolo. Questo non vuol dire che in futuro non si possa provare a continuare a scrivere ‘a sua immagine’, raccogliendo – se ne saremo in grado – la pesante eredità del nostro LNG, ma non a nome del Sarago, che in questo momento sta certamente navigando in oceani a lui più consoni. E, inoltre, abbiamo già deciso che quando un progetto a lungo accarezzato – di cui lui stesso era a conoscenza – prenderà finalmente forma, non potremo non dedicarlo a lui, dato che, per quello che appare come un ironico scherzo del destino, riguarderà un’altra delle sue grandi passioni.

Sappiamo bene che non è abbastanza; non sarà mai abbastanza. Sono solo le prime timide reazioni ad un colpo inaspettato ed infame che ci è stato sferrato in modo così violento da farci barcollare, facendoci dubitare delle nostre stesse forze. Il futuro è tutto da scrivere, e sarà sempre nel nome del nostro Guascone.

Tra i tantissimi pensieri che si sono affollati nella mia mente a partire dalla maledetta sera del 18 ottobre, pian piano si è imposto, a mia totale insaputa, il brano di Lucio Dalla “Le rondini”, il cui testo è qui riportato: non so perché, ma mi è parso subito il modo migliore di ricordare, visualizzare, fermare l’immagine sul mio Amico come solo le parole di un Poeta avrebbero potuto fare. In particolar modo, mi attanagliava la domanda dell’ultima frase, quella “vorrei capire, insomma, che cos’è l’amore, dov’è che si prende, dov’è che si dà” lasciata lì, come una supplica, un’invocazione, una preghiera pagana. Ebbene, nel giorno delle esequie, guardando da una postazione immeritatamente privilegiata quella folla immensa radunata in suo nome nella Chiesa e nella Piazza di San Ferdinando, ho capito che la risposta era lì, davanti a tutti noi. E la risposta era, anzi, è Tonio.

Ciao Maestro.
Ciao Guascone.
E Grazie.
Per sempre.

Pasquale Attolico
Foto di copertina: Tiziana Fato
Foto arcobaleno e mare: Tonio Longo
Altre foto tratte dalla pagina facebook Capitani Coraggiosi

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.