Il ritorno all’essenza premia il “Bari Hi-End” nell’edizione del trentennale

Il Bari Hi-End prima dell’avvento massivo di Internet era il ritrovo per antonomasia degli amatori dell’Hi-Fi e del “suono del suono”. Un popolo che, amante anche della tecnologia, i tempi di Internet li ha precorsi. Agli strumenti musicali rari e preziosi e gli impianti stereo stratosferici hanno iniziato ad essere affiancate degustazioni gastronomiche, un piccolo scrigno dei piaceri sempre ben voluto in città.

Col tempo, l’aspetto della gastronomia (soprattutto a quella gratuita, sirena irresistibile per tante e tanti) ha preso forza rispetto a quello dell’Hi-Fi, complice anche l’aumento delle disuguaglianze nel benessere economico, che ha reso gli impianti sempre più irraggiungibili e sempre più famiglie oggettivamente fuori da quella capacità di spesa.
Questo andamento sembrava inesorabile, quando di colpo la pandemia (e un rinnovamento radicale nell’organizzazione) ha spinto un gigantesco tasto “reset” su questa manifestazione, e ha suggerito un’edizione di passaggio in trasferta ad Alberobello.

Il ritorno, trionfale, al Nicolaus Hotel di Bari, dell’edizione 2022 ha registrato un notevole afflusso di presenze, culminato in due sold out nei consueti concerti serali. 25 espositori, uno streamer di alta qualità (Qobuz) come media partner, l’organizzazione dell’associazione Mordente hanno reso possibile questo successo.

Punto centrale, finalmente, è stato l’esibizione di strumenti musicali inediti e pieni di storia e storie. A farla da padrona, la giovane liutaia Ester Passiatore, famosa ben oltre i confini nazionali, che pur tuttavia Bari si pregia di ospitare. Con le sue creazioni, ha dato vita a tre esibizioni. Bellissime anche le performance con l’handpan e il theremin, strumenti che è raro vedere in città. Lode, lode all’equilibrio tra musiciste e musicisti nella line up. Foltissimo e interessato il pubblico delle appassionate e degli appassionati, un risultato che non vedevo da anni.

Al centro del programma, i live serali. Ho assistito a quello della “Cordoba reunion”, un quartetto che vede Javier Girotto, bandleader al sax, Gabriel Minimo Garay alla batteria, Gerardo Di Giusto al pianoforte e Carlos Buschini al basso. Il quartetto trova le proprie origini familiari (ancorché separate) proprio nella zona di Cordoba, Argentina, per poi riunirsi dopo una diaspora (che in molti casi è significata un ritorno alle origini italiane) e incontri artistici. Il concerto è stato un’esplosione di energia, un compendio di musiche di quello che potrebbe essere definito il continente argentino: dal tango, alla samba, alle ritmiche tradizionali sudamericane, un tour che dal basement dell’Hotel Nicolaus è arrivato fino alle rive della Terra del Fuoco.

Il Bari Hi-End è una tradizione che non invecchia, ma che, anzi, ritrovando se stessa ha ritrovato la salute.
Arrivederci all’edizione 2024!

Beatrice Zippo

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