Sogno e realtà si fondono nei capolavori dei Maestri del Surrealismo al Mudec di Milano

Il 21 marzo 2023 è stata inaugurata al MUDEC, Museo delle culture di Milano, la mostra intitolata “Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo. Capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen“, che vede esposte circa 180 tra opere, dipinti, bozzetti e installazioni dei più grandi artisti del movimento.

La collezione proviene da uno dei più prestigiosi musei dei Paesi Bassi ed è stata integrata da alcune opere già di proprietà del Museo di Milano. La curatela è stata affidata alla storica dell’arte Els Hoek, curatrice del Mfhduseo, con la collaborazione di Alessandro Nigro, professore di Storia della critica d’arte presso l’Università di Firenze.

Il Museo delle Culture di Milano è un centro dedicato alla ricerca interdisciplinare sulle culture del mondo, dove si costruisce un luogo di dialogo attorno ai temi della contemporaneità attraverso le arti visive, performative e sonore, il design e il costume. La vocazione interculturale che lo ha ispirato trova oggi la sua espressione in un progetto capace di rispondere alla chiamata, negli anni sempre più partecipata, del pubblico culturale in un panorama in continua trasformazione per le istituzioni museali, la loro sostenibilità e la loro identità tra ricerca scientifica, testimonianza storica, interpretazione della contemporaneità e visione sul futuro. È all’interno di questa moderna corniche che si sviluppa una delle esposizioni più interessanti attualmente in programma nel capoluogo lombardo, sempre più vivace e dinamico dal punto di vista culturale ed artistico.

Il surrealismo è un movimento artistico e letterario d’avanguardia del Novecento, nato negli anni ’20 a Parigi, evoluzione del movimento Dada, che coinvolse tutte le arti, dalla letteratura, alla pittura, al cinema. Il primo dicembre 1924 il poeta André Breton pubblicava a Parigi la sua raccolta di prose “Poisson Soluble”, la cui introduzione sarebbe diventata il Primo Manifesto del Surrealismo, inaugurando ufficialmente la più onirica tra le avanguardie del XX secolo. I Surrealisti cercarono di esplorare la realtà oltre i limiti imposti dalla ragione, espandendola oltre i suoi confini fisici per raggiungere una dimensione più piena dell’esistenza: la “surrealtà”.

La caratteristica comune a tutte le manifestazioni surrealiste è la critica radicale alla razionalità cosciente, e la liberazione delle potenzialità immaginative dell’inconscio per il raggiungimento di uno stato conoscitivo che andasse “oltre” la realtà, in cui veglia e sogno sono entrambe presenti e si conciliano in modo armonico e profondo. Il Surrealismo è certamente la più “onirica” delle manifestazioni artistiche, proprio perché dà accesso a ciò che si pone oltre il visibile e meramente tangibile.

L’esposizione del Mudec riporta all’attenzione dei visitatori interessanti opere di Salvador Dalí, Max Ernst, René Magritte, Marcel Duchamp e Man Ray. Ognuna delle sei sezioni della mostra è introdotta da una scultura chiave o un oggetto iconico, che parla al visitatore evocando il tema a cui la sezione stessa è dedicata, e da una citazione che racconta e ricorda al pubblico come il surrealismo fu anche manifesto filosofico, pensiero poetico, sguardo incantato su una realtà ‘altra’. Uno dei punti di forza della mostra è l’esplorazione del rapporto tra Surrealismo e culture primitive, da cui il movimento prese spunto per un’analisi delle origini dei sogni e del ritorno alla primitività, non solo creativa ma anche interiore.

Per i Surrealisti, guardare alle origini non era solo tornare bambini, ma anche cercare le nostre radici, per capire gli archetipi da cui nascevano i sogni. Difatti, un’intera sezione è dedicata all’intenso rapporto tra arte e psicanalisi, tematica molto cara ai Surrealisti. Grazie alle teorie freudiane, infatti, gli artisti del movimento trovarono ampi spazi di rappresentazione di un concetto di sogno che era inteso come pura libertà individuale ma anche e soprattutto ribellione e allontanamento dalle convenzioni sociali. Durante il percorso è possibile osservare antichi manuali di psicanalisi freudiana, ma anche installazioni visive che conducono il visitatore in un viaggio onirico di introspezione e visione del sé.

La mostra si snoda come un racconto e le opere sono accostate con l’idea di mettere in risalto, di volta in volta, una tematica, un’attitudine, una disciplina, un pensiero, individuati come quelli più radicati del movimento. Luci soffuse, colori caldi e passaggi nascosti permettono al visitatore di scendere nelle profondità apparentemente contorte del pensiero surrealista, perdendosi nelle contraddizioni e negli accostamenti tematici proposti. La stranezza e l’insolito portati al loro estremo sono l’elemento di chiusura della mostra.

L’esposizione, al Mudec fino al 30 luglio 2023, apre il lunedì dalle 14:30 alle 19:30, il martedì, il mercoledì, il venerdì e la domenica dalle 9:30 alle 19:30, il giovedì e il sabato dalle 9:30 alle 22:30. Biglietto: intero 16 euro, ridotto 14 euro.
Per ulteriori informazioni: www.mudec.it.

Chiara de Gennaro
Foto di Chiara de Gennaro

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