Il 29 agosto Aperitivo d’Autore ospiterà Enrico Galiano, il professore amatissimo da ragazzi, genitori e insegnanti, grazie ai suoi libri e a un’intensa attività social. L’appuntamento è nello scenario ameno di Masseria Cappella, a Martina Franca. Lo scrittore friulano presenterà il suo ultimo romanzo, “Geografia di un dolore perfetto” (Garzanti), attraverso cui, con la sua inconfondibile delicatezza, indaga il rapporto più antico, autentico e complicato: quello tra figlio e genitore. Un libro che pone una domanda che va dritta al cuore: quando si smette di essere figli? C’è un giorno, un momento, una linea che si supera e poi non si è più figlio di qualcuno, ma solo un uomo o una donna?
Come sempre, il format di Volta la carta verrà aperto dall’enogastronomia: il pubblico presente potrà gustare un eccellente aperitivo realizzato da Le Vetrine del Gusto e accompagnato dai vini di Giustini. Start ore 19. L’ingresso è con ticket esclusivamente in prevendita su Postoriservato.it al seguente link https://bit.ly/47lUhLS e nei punti vendita autorizzati. Sarà possibile acquistare i ticket fino alle ore 13 del 29 agosto. Per info: 380.4385348 – aperitivodautore@gmail.com
• L’AUTORE •
Nato a Pordenone nel 1977, è insegnante in una scuola di periferia. Ha creato la webserie “Cose da prof”, che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook, e ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2020 il Sole 24 Ore lo ha inserito nella lista dei dieci insegnanti più influenti sul web. Con le sue lezioni divertenti e un po’ fuori dal comune, porta la scuola a teatro con il seguitissimo spettacolo “Eppure studiamo felici”. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per il mondo con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore. Il suo romanzo d’esordio, “Eppure cadiamo felici” (oltre mezzo milione di copie vendute), in corso di traduzione in tutta Europa, è stato il libro rivelazione del 2017 e ha vinto il Premio internazionale Città di Como come migliore opera prima e il Premio cultura mediterranea. Con Garzanti ha pubblicato anche “Tutta la vita che vuoi” (2018), “Più forte di ogni addio” (2019), “Dormi stanotte sul mio cuore” (2020), “Felici contro il mondo” (2021), “Geografia di un dolore perfetto” (2023) e i saggi “L’arte di sbagliare alla grande” (2020) e “Scuola di felicità per eterni ripetenti” (2022).
• IL LIBRO •
Quando sei bambino tuo padre è un supereroe. Nessuno ti spiega che anche i supereroi possono cadere e farsi male, e soprattutto farti male. Pietro lo sa fin troppo bene: suo padre lo ha abbandonato quando era ancora un ragazzino. L’unica cosa che gli ha lasciato è quella che lui chiama “spezzanza”, la sensazione di essere spezzati, di vivere sempre a metà. Eppure Pietro ha una vita perfetta: è diventato un professore universitario e ha una moglie e un figlio che ama. Fino a quando riceve una telefonata che cambia tutto. Deve andare a Tenerife il prima possibile: un viaggio in aereo attraverso il mare lo divide dall’attimo più importante della sua vita. Pietro corre, e più corre più si rende conto che sta andando incontro al vero sé stesso e ai suoi fantasmi. Sono lì a ricordargli che capita, a volte, di trovarsi all’improvviso lontanissimi da sé stessi, così tanto da non sapere più chi si è veramente: come i punti che gli atlanti chiamano «poli dell’inaccessibilità», quelli più lontani e irraggiungibili del globo. Quando succede, i geografi dicono che, per salvarsi, l’unica cosa da fare è guardare su. Cercare una stella, e poi andare dritti dove dice lei. Può avere i contorni di un amore o di un dolore. Di un desiderio o di una paura. Perché a volte non siamo nel posto sbagliato, stiamo solo cambiando. A volte arriva il momento di fare pace con tutte le ferite di quando si era bambini. Enrico Galiano apre la sua anima ai lettori, regalando una prova di narratore maturo con una storia avvincente e coinvolgente. Una storia che, pagina dopo pagina, diventa sempre più la storia di tutti noi.
• LA LOCATION •
Immersa nello splendido e singolare scenario della Valle d’Itria e risalente al Seicento, Masseria Cappella ha visto nei secoli molteplici trasformazioni. È nell’Ottocento che il luogo vive il suo massimo splendore con la costruzione della cappella (1824-1825), ancor oggi consacrata, vero e proprio gioiello delle cappelle rupestri del territorio, oltre all’imponente “casa madre”. Gestita da ormai tre generazioni dalla famiglia Trisolini, @ Agriturismo Masseria Cappella unisce all’innovazione il legame con la tradizione, offrendo ai suoi ospiti esperienze a tutto tondo con un occhio di riguardo alla sostenibilità. La cura e la produzione di grano, foraggio e latte, la trasformazione in loco dell’eccellente materia prima in deliziosi formaggi freschi e stagionati, una piccola produzione di salumi tipici e l’orto consentono di apprezzare bontà e autenticità a km 0 nel ristorante della struttura. L’offerta si amplia con tour esperienziali e workshop interattivi che vengono accolti da ospiti e turisti provenienti da tutte le parti del mondo insieme alle camere b&b che tengono fede ai valori di familiarità, natura e genuinità.
• I VINI •
In una terra di mezzo, tra il mare di Taranto e le alture della Valle d’Itria, a San Giorgio Ionico, nel cuore della DOC Primitivo di Manduria, da quattro generazioni la famiglia Papadopoli si tramanda tradizioni, esperienza e passione per il vino. Giustini è guidata da Giuseppe Papadopoli insieme ai figli Salvatore e Federico. Giuseppe è il cuore dell’azienda: dà inizio alla storia nel 2005 e mette in campo tutta la sua conoscenza nella gestione dei vigneti per crescere uve di massima qualità; Salvatore è un giovane e appassionato enologo con la voglia di sperimentare ed estrarre il miglior vino possibile dal lavoro di suo padre. Federico invece è il capocantiniere, sguardo e braccia a garanzia di tutte le operazioni quotidiane. Interventi minimi in vigna e affinamenti mirati in cantina donano ai vini di Giustini i profumi delle uve da cui prendono vita. A pochi passi dal Mar Piccolo, dove soffiano decisi i venti di scirocco e tramontana, hanno trovato il loro piccolo angolo di paradiso. Qui le viti crescono vigorose su un terreno unico fatto di argilla, sabbia e fossili di conchiglie, donando ai vini che verranno tutta l’emozione, la forza e la profondità del mare. Attualmente sono tre le linee prodotte da Giustini: Avoglia (vini del piacere e delle conferme, sinonimo di abbondanza e mai di negazione, tipico e sincero, Avoglia è la risposta di Giustini a tutte le domande), Design (vini che esprimono a pieno l’autenticità e la grandezza delle uve di Giustini, risultato di una continua ricerca e di un lavoro costante, con un immancabile tocco di stile) e Acinorè (migliore interpretazione aziendale di Primitivo di Manduria, queste etichette nascono da un antico sistema di allevamento chiamato ad alberello e un vigneto speciale dove le piante hanno in media 50 anni di età).