Quando le cose si fanno con il cuore, tutto acquista un sapore migliore.
Sabato 14 ottobre è stato realizzato un evento che ha visto due protagonisti: i padroni di casa della Masseria didattica Terra d’Incontro a Casamassima, e la Bottega del Commercio Equo e solidale della Cooperativa sociale Unsolomondo di Bari (in via Pavoncelli 124). Due realtà diverse, che ogni giorno fanno un cammino parallelo, accomunate dagli stessi obiettivi.
Terra d’incontro è una azienda agricola multifunzionale, una masseria didattica e una fattoria sociale, che nasce da una scommessa di due sorelle, Daniela e Simona, provenienti da esperienze che nulla hanno a che vedere con la lavorazione della terra, che ad un certo punto hanno dato una svolta alla loro vita partecipando ad un’asta per la messa in vendita di un immobile e dei terreni che erano diventati un deposito illegale di armi, sequestrato e messo in vendita.
Ne è nata un’esperienza estremamente particolare che aiuta soggetti svantaggiati, che ospita scolaresche, che insegna a bambini e ragazzi al rispetto dell’ambiente e del bene comune.
Il racconto della loro storia ha commosso tutti i presenti per la determinazione delle due sorelle e della loro famiglia, nel voler tornare a lavorare sul territorio e sporcarsi le mani. Per questo hanno iniziato a mettere a frutto i terreni con metodi che rispettassero l’ambiente, e quasi casualmente sono entrati in sintonia con la cooperativa Unsolomondo, anche lei impegnata a diffondere tanti prodotti “buoni” sotto tutti i punti di vista.
Ne è nata una collaborazione che diventa vincente per entrambi, e dalla quale è scaturita una serata nel segno della convivialità e della cooperazione.
Tutti i piatti presentati con la massima cura, sono stati realizzati con i prodotti del commercio Equo e Solidale: dall’olio prodotto in masseria, alla passata di pomodoro utilizzata per una splendida parmigiana, al Cous cous della Palestina, al riso rosso Thay, il tutto con ricche verdure prodotte in masseria, per concludere con un delicatissimo tiramisù realizzato con mascarpone locale e il caffè della bottega, e tanti confetti (anche loro palestinesi).
La sala si è riempita con facilità. Eravamo in 80 persone solo perché tutti gli spazi erano occupati ed i ritardatari non sono riusciti a trovare un posto libero per prenotare. Il clima che abbiamo respirato è stato davvero disteso e fraterno. Non c’è stata gara per dimostrare quanto questi luoghi siano accoglienti, ma lo scopo voleva essere quello di far conoscere le due realtà, al fine di fidelizzare quanto più possibile nuova clientela che possa sostenere chi si impegna ogni giorno a portare avanti i valori della condivisione.
In conclusione, possiamo affermare senza timore che queste esperienze sono sempre una ricchezza ed una gioia: gioia per chi produce e gioia per il consumatore.
Un mondo migliore è sempre possibile.
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro