Oggi, venerdì 24 novembre 2023, alle ore 18.00, presso la Libreria la Feltrinelli di Bari ci sarà la Presentazione del libro/saggio del Prof. Pietro Polieri, docente a contratto di Antropologia filosofica presso l’Università del Salento e di Bioetica e filosofia morale presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, dal titolo: ‘Sotto sorveglianza. Vivere in libertà vigilata‘, Marietti1820, Bologna 2023, 152 pp., ISBN: 978-8821113901.
Sono previsti gli interventi di Prof. Domenico Di Bari, Dipartimento di Fisica – Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, Prof. Leo Lestingi, Facoltà Teologica Pugliese, Dott. Christian Gardoni, Università Europea di Roma. La moderazione sarà a cura della Dott.ssa Serena Manieri. Sarà presente l’Autore.
Siamo sicuri che la ‘società disciplinare’ di cui parlava Michel Foucault in Sorvegliare e punire sia una configurazione inter-individuale oggi ormai superata? Dopo l’esperienza ‘covidale’ delle restrizioni delle libertà fondamentali, degli isolamenti, dei tracciamenti, dei riconoscimenti facciali, della selezione degli accessi, e quella ‘post-covidale’ della tendenza all’ordinarizzazione di moltissime delle strategie di sorveglianza digitale, individuale e di massa, impiegate durante l’ultima emergenza sanitaria per la pandemia da Coronavirus, non sarebbe forse il caso di provare a identificare nella contemporaneità i tratti specifici di una sua evoluzione fenomenologica e operativa? In questo saggio, denso e acuto, penetrante e pungente, spigoloso e irriverente, emerge, chiaro e distinto, il tentativo di leggere nell’affermazione dirompente della digitalizzazione del controllo sociale, durante e dopo il periodo di eccezionalità ‘politico-sanitaria’, una certa forma di accelerazione, raffinamento e totalitarizzazione del processo di normalizzazione della stra-ordinarietà sorvegliativa degli individui, già ampiamente giustificata e attuata a partire dagli attacchi terroristici alle Torri Gemelle, ma praticata silentemente anche in tempi differenti, caratterizzati da ‘pace apparente’. In tal senso l’intensificazione delle pratiche di sorveglianza elettronica, lungi dall’essere riferibile unicamente alle strategie statuali e/o intergovernative/internazionali di deterrenza rispetto alle attività terroristiche, viene qui presentata come una connotazione propria della costituzione ontologica tanto del capitalismo quanto della società che in esso si incardina, oltre che come cifra distintiva delle dinamiche freneticamente ed eccedentemente trans-attive che entrambi – capitalismo e società – generano e da cui sono circolarmente attraversati. Per questo l’idea di fondo del presente lavoro consiste nell’individuare nella ‘flussica’ capitalistica l’habitat ‘naturale’ della neo-sorveglianza degli individui, o, se si vuole, al converso, consiste nel cogliere nella sorveglianza iper-analiticizzata, ultra-perfezionata e onni-totalizzata grazie alla sua elettro-cibernetizzazione, il luogo fisiologico dello scorrimento del capitale/capitalismo ‘idraulico’-digitale. Quello nelle cui vene circola, ancora oggi scarsamente identificato e studiato, una sorta – parafrasando Foucault – di ‘potere pastorale digitale’, non solo più pervasivo e tecno-intrusivo di quello tipico dei trattati di Polizeiwissenschaft (‘Scienza della Polizia’), di von justiana memoria, ma anche e soprattutto capace di ingenerare nel ‘gregge umano’ l’istanza a richiederlo e bramarlo come componente essenziale della costruzione della propria soggettività. All’insegna, dunque, riprendendo David Lyon, di una nuova e preoccupante ‘cultura della sorveglianza’, in cui tutti sono coinvolti come attori principali e partecipativamente impegnati nei processi di contestuale assoggettamento e soggettivazione, che si svolgono in una dimensione sociale, politica ed economica aperta e fluida, nella quale si estingue facilmente qualunque forma di percezione della propria effettiva condizione di sottomissione e imprigionamento.