Presso il Teatro Forma di Bari, è andato in scena il penultimo spettacolo dell’anno organizzato dall’Associazione “Nel gioco del Jazz”, per la rassegna “Starting again 2023” con la direzione artistica del Maestro Pietro Laera.
In cartellone il duo serbo sloveno Freekind ma purtroppo, a causa Covid, la batterista Nina Korošak-Serčič, non ha potuto essere presente e pertanto il concerto si è trasformato in una esibizione solitaria della tastierista e cantante croata Sara Ester Gredelj. Nonostante tutto, la giovanissima musicista non si è fatta intimorire ed ha saputo tenere la scena con grande sicurezza e professionalità.
Le canzoni del duo Freekind portano un forte messaggio di amore e speranza, completato da ritmi Hip-hop, Rap, e R&B. Il duo, nato nel 2019, ha esordito sulla scena musicale nel 2020 con il loro EP “Not good enough”. Per gli anziani, l’extended play (abbreviato in EP) è un supporto che contiene più tracce rispetto ad un singolo, ma che, similmente al mini LP, non può essere classificato come album discografico. L’EP generalmente non contiene tante tracce quante quelle contenute in un album e viene considerato “meno costoso e più veloce” da produrre per un artista, rispetto alla produzione di un album.
Questo esordio è stato sufficiente per fargli guadagnare grande popolarità in Germania, Austria e nei loro rispettivi paesi, con le prime esibizioni in festival e conferenze come MENT Ljubljana e Waves Vienna. Hanno continuato la loro carriera dal vivo in tutta la regione, esibendosi in eventi come il Ljubljana Jazz Festival e i principali festival europei come il Reeperbahn Festival di Amburgo, l’iconico festival Eurosonic Noorderslag nei Paesi Bassi e il festival francese Europavox.
Il loro primo vero album, “Since Always And Forever“, pubblicato a giugno 2023 contiene 12 canzoni, inclusi singoli come Visualize, Happiness, Good Vibrations, Bright Light e Carry You.
L’album trasmette tutta l’essenza dell’Hip-hop, includendo elementi di pop, neo-soul e jazz. Il risultato raggiunto da queste giovanissime musiciste è estremamente fresco e personale, riuscendo a captare l’attenzione del pubblico più giovane.
Punto di riferimento per il duo Freekind sono senza dubbio i Soulquarians, un collettivo di musicisti sperimentali, attivo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, e che ha visto l’avvicendarsi di tanti musicisti diventati famosi come D’Angelo, Pino Palladino, Erykah Badu, Roy Hargrove, il cantante Bilal, e tanti altri. Un gruppo che ha lasciato un’impronta indelebile sul jazz contemporaneo, creando una musica rigorosa fortemente influenzata dall’hip-hop e da altre sonorità metropolitane.
Il concerto barese è stato aperto dal brano Carry you, seguito da Found love, entrambi tratti dal recente album Since always and forever, come i brani Visualize, Same love o Kind to yourself, ma non sono mancati brani tratti dal primo EP (RFTS, Problems, …).
Come già detto, la giovane Sara Ester Gredelj è stata molto brava sia nell’intonazione, sia nell’uso del pianoforte e della tastiera elettrica. Dopo un avvio “lento”, nelle canzoni eseguite (stiamo parlando di canzoni Rap), le parole hanno preso il sopravvento in modo veloce incessante, difficile da seguire, poiché in lingua inglese con marcato accento slavo, di difficilissima comprensione.
I brani si sono susseguiti uno dietro l’altro, in modo abbastanza uniforme. Solo nel brano “I’m gonna live” c’è stato un accenno di improvvisazione alla tastiera elettrica.
Il momento più bello del concerto è stato sicuramente l’ultimo, il bis: Vulnerability (?), in cui la voce è stata accompagnata dal pianoforte. E’ stato un brano denso di passione e di sentimento, eseguito magistralmente.
Non ho idea del perché le due giovani artiste abbiano scelto il nome del loro duo. Se volessimo tradurre in italiano la parola Freekind, la potremmo tradurre con “genere libero” che ben si addice a queste due ragazze che vogliono esprimere le loro sensazioni ed i loro sentimenti in totale libertà.
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro
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