Il quartetto di Stefano di Battista incanta il pubblico dell’Associazione Amici della Musica Orazio Fiume di Monopoli con il suo Omaggio a Morricone

Nei giorni che anticipavano il Natale, sul palco del Teatro Radar di Monopoli, l’Associazione Amici della Musica Orazio Fiume ci ha regalato uno spettacolo ricco di emozioni con il quartetto di Stefano Di Battista impegnato ad omaggiare la figura del grande Maestro Ennio Morricone.

Scrivere su Stefano Di Battista è una cosa che faccio con molto piacere. L’ho ascoltato la prima volta nel 1999 con il gruppo di Elvin Jones. Per i profani, Elvin Jones non è stato un musicista qualsiasi. E’ stato il batterista del quartetto storico di John Coltrane. Per me Stefano era uno sconosciuto, ma di quel concerto ricordo solo i suoi assoli e il suo fraseggio straordinario. Cercando di colmare le mie lacune, scoprii che aveva suonato per qualche anno con Michel Petrucciani, incidendo nel ’97 un album dal titolo “Both worlds”, e con alle spalle due album incisi a suo nome, dal titolo “Volare” e “A prima vista”. Da allora ad oggi, di strada ne ha fatta, e parecchia. Ha suonato ed inciso con tantissimi grandi maestri del Jazz internazionale ma non solo. Apprezzatissimo anche da tanti cantanti di musica leggera, senza contare il valido supporto che continua ad offrire alla moglie, la cantante Nicky Nicolai

Da questi inizi all’album “Morricone stories”, inciso nel 2021, di tempo ne è passato, riuscendo a rimanere sempre e costantemente su livelli altissimi. La sua tecnica e la sua padronanza dello strumento (il sax alto e il soprano) regalano al pubblico, in ogni performance, degli assoli straordinari, senza mettere in secondo piano le sue capacità compositive. Un musicista a tutto tondo, sempre sulla cresta dell’onda. Un ragazzo di borgata (nasce a Roma nel 1969, nella borgata di san Basilio) che incomincia già da ragazzo lo studio del sassofono. Appena diplomato, a 21 anni entra in contatto con musicisti francesi che lo portano a Parigi dove collabora sia con musicisti locali che con musicisti internazionali di passaggio in Francia. Di rilievo la lunga permanenza nel gruppo di Michel Petrucciani, la collaborazione con Ado Romano e la partecipazione alla ONJ (Orchestra Nazionale del Jazz).

Dopo queste collaborazioni e i suoi primi due album, la consacrazione avviene nel 2000 con il suo terzo album dal titolo omonimo, e che vede la partecipazione di Elvin Jones, di Rosario Bonaccorso ed il pianista francese Jacky Terrasson. Oltre ad avere grandi riconoscimenti da parte della critica internazionale, ha vinto il prestigioso premio francese Telerama, classificandosi al primo posto nelle classifiche europee come disco più venduto.

Ad accompagnarlo sul palco del Teatro Radar di Monopoli un terzetto tutto campano e giovane di età (ma ormai sono tutti musicisti affermati): il bravissimo pianista Andrea Rea (Pomigliano d’Arco, 1983), Daniele Sorrentino (Napoli 1980) al contrabbasso e Luigi Del Prete alla batteria. Tra l’altro, Andrea Rea meno di un mese fa è stato di passaggio al Duke Jazz Club con il gruppo di Claudio Gaimbruno, regalandoci una performance davvero interessante e coinvolgente. Ad ogni modo tutti e tre i musicisti suonano con Stefano Di Battista in modo stabile da anni, con un grande affiatamento e intesa perfetta.

Parlare di Ennio Morricone è come parlare del padre di tutti i musicisti. Chi non ha apprezzato le sue colonne sonore? Chi non si è emozionato a vedere il film “Ennio” di Giuseppe Tornatore (uscito nelle sale nel 2021, poco dopo la scomparsa del grande artista)?

Lo spettacolo è iniziato con quattro brani, senza interruzione: “Cosa avete fatto a Solange?” (dal film omonimo), “Peur sur la ville” (dal film Il poliziotto della brigata criminale, con Jean Paul Belmondo), “La cosa buffa” (dal film omonimo, con un giovanissimo Gianni Morandi) e Veruschka (dall’omonimo film). Sono susseguiti i brani “Deborahs Theme” (dal film C’era una volta in America) e Metti, una sera a cena.

Dopo questi brani, tratti dal disco Morricone Stories, il momento più particolare del concerto è stato l’episodio raccontato da Stefano Di Battista, della prima volta che aveva avuto modo di incontrare il Maestro nel 2007. Fu invitato ad una festa a sorpresa a casa di amici comuni, per il primo Oscar vinto da Morricone (Oscar alla carriera). In quella occasione i due ebbero modo di dialogare del più e del meno, e ad un certo punto il Maestro Morricone prese un foglio pentagrammato dicendo: ti scrivo una canzone, che poi ha voluto eseguire insieme (pianoforte e sassofono). A questo brano (questo regalo) di Ennio Morricone, il nostro Stefano di Battista ha dato il nome di sua figlia Flora (la cosa più preziosa). Ovviamente il brano è stato eseguito in sala con religioso silenzio da parte del pubblico, e con una evidente emozione da parte dei musicisti (Stefano in particolare). Come ricordato da Di Battista, questo duetto improvvisato con il Maestro è possibile vederlo su tutte le piattaforme social.

Per sdrammatizzare la forte emozione del momento che si è creata in sala, scivolando verso la fine del concerto, tutti e quattro i musicisti hanno indossato un cappellino natalizio ed intonato canzoni quali “White Christmas” e “Jingle bells”, coinvolgendo una volontaria del pubblico in un accompagnamento canoro. Si è creato così un bel clima di festa natalizia, che il pubblico, molto attento, ha di certo apprezzato. Dopo essersi ricomposti, dopo l’esecuzione (immancabile) de “Il bello, il brutto e il cattivo”, lo spettacolo è terminato con una foto di gruppo con musicisti ed il pubblico (chi era seduto nelle prime file non se l’è fatto ripetere due volte).

 Anche in questa occasione il pubblico (e gli organizzatori) degli Amici della musica O. Fiume di Monopoli sono tornati a casa più che soddisfatti. Il connubio tra il Jazz e le musiche da film ha messo a segno un altro colpo ben riuscito. Anche se il 21 dicembre, con i cori Gospel sarà l’occasione di augurarsi buone feste, la serata dedicata alle musiche del Maestro Ennio Morricone, con quattro splendidi musicisti, resterà nel cuore dei presenti. Viva il Cinema. Viva il Jazz, Viva tutti quei musicisti che riescono a trasmettere emozioni.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro

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