Sul palco del Teatro Forma di Bari, a chiusura dell’anno appena trascorso, abbiamo avuto il piacere di ascoltare la Big Band del Pentagramma, per la Rassegna “Starting Again” promossa dall’Associazione “Nel Gioco del Jazz“, con il Presidente Donato Romito e la Direzione Artistica di Pietro Laera.
Questa Orchestra, composta da ben 20 giovani valenti musicisti è stata diretta da Vito Andrea Morra, un importante punto di riferimento del settore a livello nazionale per questa tipologia di organici allargati, ha presentato l’ultima realizzazione dal titolo GG Swing, proponendo una rilettura di brani della tradizione vicina e lontana, nonché composizioni originali. Questo disco è vincitore del premio 2023 “La musica di Sofia”, una borsa di studio che la famiglia Bratta, con la Direzione di Guido Di Leone, ha istituito in ricordo della piccola Sofia, prematuramente scomparsa.
L’Orchestra è formata da Aldo Di Caterino al flauto, Gaetano Partipilo e Mike Rubini al sax alto, Francesco Lomangino e Gianfranco Menzella al sax tenore, Gianni Binetti al sax baritono, Tony Santoruvo, Alberto Di Leone, Giuseppe Todisco e Giuliano Teofrasto alla tromba, Mimmo Panico, Vito Catale ed Eddy De Marco al trombone, Francesca Leone alla voce (in sostituzione di Francesca Grittani, raffreddata), Vitantonio Gasparro al vibrafono, Marco Cutillo alla chitarra, Bruno Montrone al pianoforte, Gianluca Fraccalvieri al basso elettrico, Giampaolo Laurentaci al contrabbasso e Fabio Delle Foglie alla batteria. Conduttore della Big Band Vito Andrea Morra, che ne ha curato anche gli arrangiamenti oltre alla composizione di buona parte dei brani presentati.
E’ sempre più raro imbattersi in una produzione che veda protagonista una super orchestra. La Big Band del Pentagramma, magistralmente diretta da Vito Andrea Morra, pone rimedio con una registrazione di grande classe e potenza al tempo stesso. Un organico poderoso formato da eccellenti professionisti che gravitano attorno a quella straordinaria struttura che è l’accademia di Musica il Pentagramma, una eccellenza pugliese. L’album è composto da cinque reinterpretazioni di standards e cinque composizioni originali. Il disco racchiude un lavoro durato più di trent’anni.
Più volte Morra ha partecipato al concorso Barga Jazz. Dopo essere arrivato terzo per due volte consecutive, alla terza partecipazione (nel 1990) è riuscito a vincere la competizione con il brano originale “Shamango night”, ovviamente presentato durante la serata al Forma. Nel 1992 ha vinto anche il primo premio al concorso internazionale di arrangiamento per big band “Scrivere in Jazz” di Sassari con un arrangiamento del brano “Nel Blu Dipinto di Blu”. Nato a Bari nel 1966. Diplomato in Chitarra e in Jazz (massimo dei voti e lode) presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari; ha anche compiuto studi di Composizione e Trombone. Ha studiato arrangiamento e composizione per jazz orchestra con i maestri Giancarlo Gazzani e Bruno Tommaso presso i Seminari “Siena Jazz” diventandone poi assistente.
Ha collaborato e collabora come arrangiatore con la “Italian Big Band”, diretta dal M. Marco Renzi, con l’Orchestra Sinfonica dell’Amministrazione Provinciale di Bari, che ha più volte diretto eseguendo interi programmi di suoi arrangiamenti appositamente scritti, e con varie altre formazioni di jazz e pop in produzioni live e discografiche. È stato per diversi anni leader, arrangiatore e direttore stabile dell’orchestra ritmo-sinfonica “Città di Andria”, con la quale ha registrato un CD nel 1998. Attualmente è arrangiatore e trombonista nella “Pocket Orchestra” (di Guido di Leone) con la quale ha pubblicato nel 2015 il cd “Querida” interamente da lui arrangiato.
Coordina e dirige la Big Band del Conservatorio Piccinni di Bari, costituita interamente da studenti, eseguendo un repertorio che comprende sia “classici” della letteratura per big band che musiche (arrangiamenti e composizioni originali) sue e dei suoi allievi. È titolare della cattedra di Composizione Jazz presso il Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari.
Il concerto (come l’album, del resto) è intitolato alla memoria di quello che Morra considera il suo maestro: Giancarlo Gazzani, scomparso da poco. Da qui il titolo G.G. Swing. La sua statura di musicista, di arrangiatore e di direttore d’orchestra è indiscussa ed è considerato un caposaldo per tutti coloro che hanno intrapreso lo studio della scrittura orchestrale.
Come già accennato, solo in quattro brani, la voce di Serena Grittani, non in perfette condizioni fisiche, è stata sostituita da Francesca Leone, sempre pronta a mettersi in gioco con tanti musicisti più giovani.
Tutti e dieci i brani dell’album sono stati eseguiti durante il concerto, tra cui il tema dei Flinstones, Mister P.C. di John Coltrane, Round Midnight di Telonius Monk, e Body and Soul di Johnny Green, ed i cinque brani originali quali L’ora blu, dedicato a Sofia, Shamango Night (primo premio Barga Jazz 1990), G. G. Swing (dedicato a Giancarlo Gazzani), Offshore e Ballad. Oltre i brani dell’album, sono stati eseguiti altri standard quali “Raindrops keep fallin’ on my head”, di Burt Bacharach, una Medley di due brani di George Gershwin, e un piacevole bis finale con un “Jingle bells” natalizio, che ci ha fatto assaporare il Natale ormai alle porte.
Ancora una volta il Pentagramma si conferma una delle realtà più significative del panorama pugliese. Una serata ricca di allegria e di vivacità. Non capita tutti i giorni di poter ascoltare una Big Band, ed è stata un’occasione privilegiata. Bravissimi tutti i musicisti presenti. Mi astengo dall’evidenziare alcuni nomi, perché tutti (veramente tutti) hanno dato un contributo essenziale alla riuscita della serata. Nel ringraziare Vito Andrea Morra, conduttore della Big Band, ringrazio tutti i musicisti, uno ad uno. A questo punto è d’obbligo l’augurio di nuovi entusiasmanti appuntamenti per l’Associazione Nel Gioco del Jazz. Buon 2024 a tutti.
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro
Un plauso alla straordinaria Big Band del Pentagramma! Il progetto G.G.Swing é una testimonianza fulgida della splendida realtà barese che diventa portacolori nel mondo dell’ arte dell’ orchestrazione ai massimi livelli. Un plauso doveroso alla Famiglia Bratta, un raro caso di mecenatismo concreto e prezioso. Bravissimi tutti!