“Alice Milani, donna che scrive e disegna di una donna, svolge un immenso lavoro di divulgazione scientifica e di sociologia storica.” (Pulp Libri)
Mi domando perché non conoscessi Sofia Kovalevskaja. Eppure studiando matematica, ho letto molto sulla storia della matematica stessa e della scienza. Mai sentita. Ho anche letto il problema che lei ha risolto, conosciuto come problema di Cauchy, e certo non sarò io a spiegarvelo. La cosa strana è che lui lo ha posto, ma Sofia lo ha risolto e per cui il vero nome è il Teorema di Cauchy- Kovalevskaja. Forse non è così strano, Cauchy era un maschio. Sofia era una donna straordinaria nata il 15 gennaio del 1850 a Mosca. Quindi, per un mondo maschilista e patriarcale, meno di niente.
All’incirca 174 anni dopo, nella libreria Spine dell’Officina degli Esordi di Bari ho ascoltato un ricchissimo dialogo tra Alice Milani, autrice della graphic novel “Sofia Kovalevskaja – Vita e rivoluzioni di una matematica geniale” pubblicata nella collana Cult di Coconino Press, e le dottoresse Eleonora Macchia e Sandra Lucente: tre donne che si raccontano attraverso vite da scienziate, partendo dalla graphic novel di Alice Milani.
Presentiamole queste tre donne: Eleonora Macchia, è ricercatrice dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e ricercatore aggiunto presso l’Åbo Akademi University, premio ERC Starting Grant per il progetto NoOne, tra i 172 finanziati dallo European Research Council (ERC) per il panel Phisical Sciences and Engineeering. Mentre Sandra Lucente è Docente di Analisi Matematica,Docente di Comunicazione della Scienza, Professoressa Associata di Analisi Matematica Area Disciplinare 01/A3 SSD MAT/05 Dipartimento Interateneo di Fisica, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, divulgatrice della scienza e autrice di due libri bellissimi Itinerari matematici in Puglia e Itinerari matematici in Basilicata, e l’ultimo “Quanti? Tanti! Le potenze di dieci e la potenza delle domande” di cui parlerò presto.
E poi c’è Sofia Kovalevskaja, la cui storia a fumetti scorreva sul grande schermo alle spalle di Sandra, Eleonora e Alice.
Alice è figlia di una mamma insegnante di fisica e di un papà matematico, la prima volta che ha raccontato di Sofia è stato per un fumetto breve uscito in Comics&Science volume 2 (la collana di divulgazione scientifica a fumetti edita da Cnr Edizioni, diretta da Roberto Natalini e Andrea Plazzi, ndr), chiedendo aiuto proprio al padre per cercare di rendere alcuni concetti comprensibili anche a menti non matematiche, come lei stessa confessa.
Si capisce che ad Alice, autrice di diversi volumi a fumetti, piace raccontare le storie di donne straordinarie del passato, dalla vita professionale e personale intensa, tra cui Wisława Szymborska (BeccoGiallo, 2015) e Marie Curie (BeccoGiallo, 2017), o come in Tumulto (Eris Edizioni, 2016, insieme a Silvia Rocchi).
Ma torniamo alla vita delle tre scienziate: Eleonora, Sandra e Sofia cosa hanno in comune? Alice Milani lo ha raccontato in modo moderno nella storia di Sofia. Mettiamo subito in evidenza che Sofia, pur essendo una delle menti più brillanti dell’Ottocento, dovette faticare moltissimo perché le fosse riconosciuto il suo talento, e come tale fu la prima donna a ottenere un dottorato, ricevere il premio Bordin a Parigi e vedere infine riconosciute le sue capacità a livello internazionale, ottenendo, tra l’altro, una cattedra universitaria in matematica praticamente alla fine della sua breve vita. La protagonista è vissuta in un’epoca lontana, ma le sue battaglie risultano simili a quelle delle donne di oggi, quelle di Sandra e di Eleonora e di tutte le donne che vogliono rivendicare il proprio ruolo di scienziate, in un mondo in cui “nascere maschi rimane un privilegio, e lo si nota, evidente, nella quotidianità”.
«…sembrava fragile… ma sotto sotto era un vulcano!» (pag 74-75 “Sofia Kovalevskaja” di Alice Milani
La storia di Sofia è avvincente, coinvolgente, pazzesca. Per fortuna nella sua vita non ci sono stati solo i numeri. Nel leggere della sua breve vita ci si accorge che Sofia ha fatto di tutto, dalla rivoluzionaria comunarda alla sceneggiatrice teatrale; pertanto, è riduttivo parlare di lei solo come matematica. La sua vita è sicuramente più rivoluzionarie di molte delle donne moderne (compresa la mia): i suoi interessi sono passati attraverso l’attivismo politico, letteratura e teatro, antesignana delle lotte per i diritti, l’emancipazione femminile e la parità di genere in una società maschilista e patriarcale.
Come Sofia, anche il fumetto ha caratteristiche che lo distinguono da tanti altri, in particolare la stessa griglia classica è stravolta. Alice Milani ha sapientemente cadenzato il tempo del racconto, passando dal ritmo serrato dei nove riquadri, per poi dilatarlo variando il numero e le stesse dimensioni dei riquadri, diminuendone il numero per enfatizzarne il momento, la scena.
Non ultimo è la giusta attenzione all’uso dei colori, partendo dalle macchie che descrivono i paesaggi, per arricchirli con tratti precisi per evidenziarne i particolari e caratterizzare i personaggi. Ognuno sempre riconoscibile per un particolare del viso, come gli occhi grandi e un naso rotondo di Sofia oppure i capelli lunghi e biondi che incorniciano un viso più scarno e appuntito, quanto il naso della sorella battagliera Aniuta.
Certamente è frutto di lungo lavoro di ricerca, come racconta Alice, che unito a una brillante fantasia rende il racconto a fumetti a tratti ironico, permettendole qualche buffa concessione anacronistica come lo zerbino di Weierstrass, o l’accenno al premio Nobel, la macchina da scrivere che sembra una Olivetti lettera 22, la moka Bialetti da 3, e un richiamo alla tassa dell’IMU. In tutto questo Alice Milani ha la capacità di raccontare mescolando alla trama storica e documentata dei dialoghi usando deliberatamente un vocabolario moderno, perché come dalle sue parole”. “scatta molta più empatia e ci si immedesima molto di più in un personaggio che parla come parleresti tu”.
Sofia come molti intellettuali della sua epoca, ha viaggiato e per farlo si è dovuta sposare per convenienza, è cosi riuscita a frequentare tanti mondi. Nel racconto scopriamo che la vita di Sofia è storia di sorellanza, è colma di donne forti e indipendenti, come Anne Charlotte Leffler, scrittrice, che di Kovalevskaja fu la prima biografa e nel fumetto fa da narratrice. Oppure la sorella ribelle Aniuta, e di cugine e amiche che, come lei, riescono a sottrarsi alla vita di famiglia raggiungendola fuori dai confini russi.
“Le sentivo, dall’inizio, come donne di oggi” dice Alice Milani “hanno molto da dirci rispetto alla condizione femminile odierna. Ma di discriminazioni sul lavoro, soprattutto nel mondo della scienza, ce ne sono ancora parecchie! E chi non ha almeno un’amica che, sposandosi, si è trovata a perdere un po’ della sua indipendenza”.
Ma c’è un momento del racconto in cui ho ritrovato un po’ di me stessa, sicuramente romanzato ma nelle mie corde, quando Anne Charlotte Leffner dice «io non ci ho mai capito niente di matematica. L’ho sempre trovata così noiosa, arida…» e Kovaleskaja replica «E ti sbagli! La confondi con l’aritmetica, quella sì che è una scienza meccanica, stupida… Invece la matematica è un mondo astratto, molto complesso. Per entrarci dentro ci vuole grande immaginazione, ci vuole un’intuizione quasi artistica: devi riuscire a vedere quello che gli altri non vedono.»
Alice Milani ha ricostruito la vita di Sofia in un fumetto che non è solo una biografia, ma un romanzo di formazione e crescita personale. Come la sua protagonista, Alice ha raccontato che il percorso di costruzione e creazione della graphic novel è durato almeno tre anni, in cui oltre il lavoro di studio e creazione, la sua vita ha attraversato la nascita di un figlio e il Covid. Alice ha voluto raccontare qualcosa di suo, attraverso il parto della figlia di Sofia e inoltre ha voluto mettere in evidenza che la vita, anche dei geni come Sofia, non è una strada facile da percorrere. Ci sono stati molti momenti nella sua vita in cui non si è occupata affatto della matematica. Anche per molti anni consecutivi. Sofia si è persa un sacco di volte, ma è sempre riuscita a ritrovare la strada. Sofia ci insegna che la vita può portarti da tante parti, ma se c’è qualcosa a cui torni sempre, allora quella è la tua vocazione: “Io mi sono sempre detta: Sofia; di quello che sai, fa quello che devi, e per il resto…vada come vada!” (pag 220 “Sofia Kovalevskaja” di Alice Milani)
Maurizia Limongelli
Foto dalle pagine web dell’Autrice