Emozionante spettacolo ‘Vuoti di Memoria’ alla Cittadella degli Artisti in occasione della Giornata della Memoria, promosso dal Progetto ‘Noi non dimentichiamo’ del Comune di Molfetta

Alla Cittadella degli artisti uno spettacolo che apre uno squarcio tra le catastrofi sociali, stermini, guerre, incompatibilità religiose, etniche, politiche, insomma tutti gli orrori che la natura umana ha esibito nel corso dei millenni. In occasione della Giornata della memoria sabato 27 gennaio alle 20 il laboratorio urbano di Molfetta ospita Vuoti di memoria, produzione Teatro Libero diretta da Max Mazzotta.

Nello spettacolo vengono raccontate in maniera distaccata due condizioni umane: quella della vittima e quella del carnefice, attraverso la storia-memoria dei popoli. Un progetto che vede interpreti diverse figure professionali provenienti da tutte le provincie della Calabria che da più di venti anni realizzano progetti di formazione teatrale all’interno dell’ateneo calabrese. “I fatti sono ispirati a chi ha vissuto in prima persona le barbarie in tutte le sue declinazioni – ricorda Mazzotta – partendo dai luoghi di sterminio dove il gioco della Vittima e del Carnefice è perfettamente riconoscibile e inscindibile nei suoi elementi. Questi fatti, questa Memoria, è frammentata, per arrivare alla verità è necessario attraversare un labirinto, per cui il racconto non sarà lineare e cronologico, ma carico di un oblio che necessita uno sforzo di volontà per essere colmato. L’essere umano dimentica quella condizione disumana e violenta che subì da vittima, la dimentica quando sarà nella condizione di carnefice e viceversa! È un meccanismo della mente che necessita l’afflato del pensiero di chi vuole migliorare se stesso per essere superato”.

L’evento, a cura di Teatri di Bari, rientra nel progetto ‘Noi non dimentichiamo’, sostenuto dall’Assessorato alla cultura della Città di Molfetta.

Biglietto unico per lo spettacolo 3 euro, disponibile al botteghino della Cittadella (Via Bisceglie, 775, Molfetta) e online sul circuito Vivaticket.com. Il botteghino è attivo tutti i giorni tranne il lunedì ore 17 – 20. Per info 080 338 70 82 – 392 163 87 82.

“Preservare la memoria di terribili eredità del passato come quella della Shoah è necessario – ricorda l’assessore alla Cultura del Comune di Molfetta, Giacomo Rossiello – e ancora una volta il teatro si fa strumento comunicativo potente e contemporaneo con lo spettacolo ‘Vuoti di memoria’ alla Cittadella degli artisti. Grazie a Teatri di Bari e alle altre realtà del territorio che anche quest’anno fanno sinergia con l’Assessorato alla Cultura di Molfetta per un messaggio così importante”.

SCHEDA SPETTACOLO

Libero Teatro

VUOTI DI MEMORIA

Diretto da Max Mazzotta

testo – A.A. V.V.

con Francesca Gariano, Graziella Spadafora, Camilla Sorrentino, Noemi Guido, Claudia Rizzuti

assistente alla regia – Angela Candreva

responsabile tecnico – Gennaro Dolce

consolle luci e audio – Iris Balzano

In Vuoti di Memoria si tenta di aprire uno squarcio tra le catastrofi sociali, stermini, guerre, incompatibilità religiose, etniche, politiche, insomma tutti gli orrori che la natura umana ha esibito nel corso dei millenni. Nello spettacolo vengono raccontate in maniera distaccata due condizioni umane: quella della vittima e quella del carnefice, attraverso la storia-memoria dei popoli.

I fatti sono ispirati a chi ha vissuto in prima persona le barbarie in tutte le sue declinazioni, partendo dai luoghi di sterminio dove il gioco della Vittima e del Carnefice è perfettamente riconoscibile e inscindibile nei suoi elementi. Questi fatti, questa Memoria, è frammentata, per arrivare alla verità è necessario attraversare un labirinto, per cui il racconto non sarà lineare e cronologico, ma carico di un oblio che necessita uno sforzo di volontà per essere colmato. L’essere umano dimentica quella condizione disumana e violenta che subì da vittima, la dimentica quando sarà nella condizione di carnefice e viceversa! E’ un meccanismo della mente che necessita l’afflato del pensiero di chi vuole migliorare se stesso per essere superato.

I testi utilizzati sono “presi in prestito” da vari autori. Sicuramente il pubblico avrà modo di riconoscere alcuni personaggi Shakespeariani, poiché il sommo drammaturgo ha saputo raccontare meglio di tutti il lato “oscuro” della vittima e quello “nobile” del carnefice, ma avrà modo anche di ritrovare le parole di filosofi e pensatori dei secoli passati come: Primo Levi, Elie Wiesel, Hermann Hesse, Friedrich Nietzsche, stralci di discorsi originali di Hitler e Mussolini. Ne viene fuori un testo teatrale potente e diretto, atto a scuotere l’animo dello spettatore. A interpretare le vittime e i carnefici, sono cinque attrici, cinque donne che rappresentano l’intera umanità. Una scelta che esula dal genere ma che vuole semplicemente aprire al concetto universale di essere umano. Le attrici in scena raccontano e vivono innanzi al pubblico le condizioni disumane dei vinti e dei vincitori che siano essi maschi o femmine.

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