L’addio commosso a Carlo Formigoni, ineguagliabile Maestro di teatro e di vita

Il teatro non si insegna, possiamo solo viverlo, farcene attraversare e in questo modo contagiare, senza effetti speciali. Il testo antico è l’alveo del fiume, serve per contenere tutta l’acqua. Quell’acqua è l’adolescenza. Ci vuole coraggio ad essere disarmati. Il mondo ti vuole armato, competitivo, antagonista, ma tu puoi fargli lo sgambetto.” [Marco Martinelli]

Cirano Post si unisce al cordoglio del mondo culturale per la perdita di Carlo Formigoni, grande Maestro del teatro italiano che ha onorato la Puglia scegliendola come casa e come sede del suo prezioso lavoro.

La sua vita, la sua carriera e la sua storia erano vissuti come un unicum indissolubile. Figura influente quanto discreta, è stato tra i protagonisti della vita teatrale pugliese degli ultimi quarant’anni. Originario del Mantovano, era cresciuto artisticamente a Berlino e a Milano, dove nel 1971 aveva promosso il Teatro del Sole. Ha scoperto la Puglia nel 1979, quando ha condotto a Bari un laboratorio per giovani attori. Tra i fondatori del teatro Kismet di Bari, ha portato la pratica artistica nelle periferie urbane – a Foggia, con la compagnia Cerchio di Gesso, insediata in un ex capannone industriale, e più recentemente in Valle d’Itria, sempre attento alle nuove generazioni di spettatori. Nel 2013 è stato premiato dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro; nel 2021 il Teatro Pubblico Pugliese gli ha attribuito il primo Premio alla carriera teatrale; a gennaio il teatro Kismet di Bari lo ha celebrato proponendo una delle sue regie più celebri, “La nostra città” di Thornton Wilder.

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