Cronache dal passato: De Gasperi e l’Europa in fiamme sul palco del Teatro Storchi di Modena

Scritto da Angela Demattè e con la regia di Carmelo Rifici, direttore del LAC Lugano Arte e Cultura, De Gasperi: l’Europa brucia arriva sul palco del Teatro Storchi di Modena dal 29 febbraio al 3 marzo, con protagonista Paolo Pierobon e, accanto a lui, un cast che vede insieme interpreti affermati e giovani talenti: Giovanni Crippa, Emiliano Masala, Livia Rossi e Francesco Maruccia.

Per la messinscena sono inoltre state coinvolte professionalità del teatro, tra cui Daniele Spanò per le scene, Margherita Baldoni per i costumi, Gianni Staropoli per le luci e Federica Furlani per le musiche.

In occasione della replica di sabato 2 marzo alle ore 16.30 è in programma al Teatro Storchi un incontro con la compagnia nell’ambito di Conversando di Teatro. Moderati da Angela Albanese, gli artisti saranno in dialogo con la docente di Storia contemporanea dell’Università di Modena e Reggio Emilia Maria Chiara Rioli.

Con questo spettacolo Demattè e Rifici – già in precedenza collaboratori in Ifigenia, liberata e in Avevo un bel pallone rosso dedicato alla brigatista Mara Carol – raccontano la statura e la complessità, tra luci e ombre, dell’uomo e dello statista Alcide De Gasperi, a tal punto dedito al suo compito politico da non riuscire più a distinguere i confini tra sé e la nazione.

«Da anni desideravo lavorare sulla figura politica di Alcide De Gasperi – racconta Angela Demattè – soprattutto dopo aver visto il ritratto di Churchill nel film L’ora più buia. Abbiamo avuto anche noi degli eroi politici, mi dicevo, dobbiamo parlarne. Sapevo molto poco però. Mi affascinava la retorica di De Gasperi, la sua emotività alla Conferenza di pace di Parigi dell’agosto del ’46 mi colpiva moltissimo. Poi vidi un suo discorso appena tornato dal viaggio in America, nel gennaio del ’47. Mi sembrava di sentire un altro uomo. Cos’era successo nel mezzo? Parlai di questo a Carmelo Rifici e anche lui, come me, capì che lì c’era qualcosa di profondo da indagare».

Alcide – uomo antifascista, imprigionato per due anni a Regina Coeli – si carica di tutto il peso della storia fascista italiana per poterla traghettare verso altre possibilità, per poterla riscattare. Il suo linguaggio appare pieno di una retorica positiva e umile, molto diversa da quella di oggi, meno politico e più schietto, solido ed emotivo.

«Parlare di De Gasperi per me – commenta Carmelo Rifici – significa guardare dal tempo presente, attraverso una lente sul passato, ad un possibile futuro. Per quanto tempo ancora reggeranno i pilastri della nostra democrazia? Il testo di Angela Demattè, per quanto non possa restituirci del tutto la complessità della nascita dell’Europa postbellica, mi permette comunque di porre al pubblico alcune domande che ritengo essere fondamentali: è mai esistito un progetto europeo? C’è mai stato un momento della storia in cui la parola democrazia sia riuscita a manifestarsi negli apparati statali, senza dover fare fin troppi compromessi con i giochi di potere e le espansioni commerciali? Ma una domanda ancora più inquietante si insinua: dai tempi della guerra di Troia, è mai esistito un momento in cui il mondo non si sia polarizzato in due fazioni opposte?».

Fedele alle intuizioni dell’autrice, Rifici ambienta l’azione in una scena fissa, bianca e senza tempo, tentando di «spogliare lo spettacolo da un’impostazione psicologica» a favore invece di una chiave epica e simbolica.

«Ho creato una tempesta di dubbi sulla figura di De Gasperi – prosegue il regista – puntellati da una bandiera che sventola in scena, finché un vento fin troppo impetuoso giunge a spazzare via non solo i dubbi ma anche le grandi speranze nate alla fine del nazifascismo, subito negate da nuovi miti da seguire, nuove ambizioni di potere, opacizzazioni delle libertà, nuove non solo nella forma ma anche nella sostanza, apparati statali nei quali l’unica legge sembra essere la vecchia formula del consenso. Non esiste politica senza consenso, non esiste il potere senza la massa».

De Gasperi: l’Europa brucia

di Angela Dematté

regia Carmelo Rifici

con Paolo Pierobon, Giovanni Crippa, Emiliano Masala, Livia Rossi, Francesco Maruccia

scene Daniele Spanò

costumi Margherita Baldoni

luci Gianni Staropoli

musiche Federica Furlani

assistente alla regia Alice Sinigaglia

assistente alla drammaturgia Valentina Grignoli

direttore di scena Lorenzo Trucco

capo elettricista Luna Mariotti

fonico Federico Dorigati

capo macchinista Elisa Bianchini

sartoria Giusy Mangiacotti

produzione Teatro Stabile di Bolzano, LAC Lugano Arte e Cultura, La Fabbrica dell’Attore / Teatro Vascello, Centro Servizi Culturali Santa Chiara

in collaborazione con Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e CTB – Centro Teatrale Bresciano

Personaggi e interpreti

Alcide De Gasperi, statista / Paolo Pierobon

James Clement Dunn, ambasciatore americano in Italia / Giovanni Crippa

Palmiro Togliatti, Presidente del Partito Comunista Italiano / Emiliano Masala

Maria Romana, sua figlia / Livia Rossi

ragazzo di Matera / Francesco Maruccia.

Informazioni

Teatro Storchi

Largo Garibaldi 15 – Modena

tel. 059 2136021 | biglietteria@emiliaromagnateatro.com

Biglietteria: dal martedì al sabato ore 10.00 – 14.00; martedì e sabato anche ore 16.30-19.00

Vendita online: modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.com 

Prezzi: da 7€ a 27 €

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