La “Mandragola” di Niccolò Machiavelli, una commedia divertente, si erge come il capolavoro del teatro del Cinquecento. Quest’opera rappresenta una potente satira sulla corruttibilità della società italiana dell’epoca, ma, allo stesso tempo, offre uno sguardo penetrante sulla natura umana che permane attraverso i secoli.
La storia si svolge nella Firenze del 1504. Callimaco, innamorato di Lucrezia, la moglie dello sciocco dottore in legge Messer Nicia, si impegna a risolvere il suo problema di infertilità. Con l’aiuto del servitore Siro e dell’astuto amico Ligurio, Callimaco, camuffato da famoso medico, convince Messer Nicia che l’unico modo per ottenere discendenza è somministrare a Lucrezia una pozione di mandragola, una radice rinomata per le sue proprietà afrodisiache e fecondative. Tuttavia, c’è un avvertimento: il primo a condividere l’intimità con lei morirà. Come affrontare questa complicazione? Ligurio, con la sua genialità, offre una soluzione, coinvolgendo sorella Timorata, devota all’elemosina, e Sostrata, madre di Lucrezia e un tempo donna di vivace compagnia.
La “Mandragola” emerge come un classico del teatro, un’opera che ci offre riflessioni su temi universali legati alla condizione umana, temi che resistono alle trasformazioni del tempo. Machiavelli, con uno sguardo acuto, denuncia una società corrotta, avida di ricchezze e talvolta egoista nel perseguire i propri desideri, a discapito dell’etica e del rispetto.
Riflettendo sulla nostra società contemporanea, ci si chiede quanto essa sia realmente cambiata. Qui risiede la potenza di questo testo “classico”, capace di stimolare la riflessione attraverso il suo umorismo penetrante e la comicità. La messa in scena si ispira ai vibranti codici della Commedia dell’Arte.
Per informazioni e prenotazioni, vi aspettiamo presso il botteghino del Teatro Angioino, in via S. Pellico n.7 a Mola di Bari, tel. 0804713061 – 3496061378.
Daniele Milillo