Prosegue la V edizione della rassegna “Molfetta in Prosa” con la Prima assoluta di “La peste e gli sposi” della Compagnia ‘Il Carro dei Comici’

Sabato 18 maggioalle 20,30, al Nuovo Teatro del Carro di Molfetta (viale Papa Giovanni Paolo II, 121) prosegue la quinta edizione della rassegna «Molfetta in Prosa», con la direzione artistica curata da Francesco Tammacco e l’organizzazione della compagnia «Il Carro dei Comici». L’appuntamento è con lo spettacolo «La peste e gli sposi», una prima assoluta e produzione del Carro dei comici, per la regia dello stesso Tammacco (musiche originali di Pantaleo Annese), protagonista in scena insieme a Mariella Parlato, Rosa Tarantino, Pantaleo Annese, Cosimo Boccassini, Felice Altomare Marco Sallustio, Aurora Piumelli.

Biglietti in vendita al botteghino del teatro, infotel 339.775.81.73 – 333.625.91.12, costo biglietto 12 euro intero, ridotto under 16 e over 65 a 10 euro.
«Alessandro Manzoni – spiega il regista Francesco Tammacco – scrive “I promessi sposi” sullo sfondo di vicende accadute nel Seicento italiano. Secolo nel quale si solidifica un importantissimo fenomeno assurto agli onori della storia del teatro italiano, quello della Commedia dell’Arte. È dunque parso naturale per la nostra compagnia, “Il carro dei comici”, che si occupa da decenni di commedia dell’arte, raccontare le più celebri vicende amorose di Renzo e Lucia, con gli stilemi, le gag, i lazzi tipici dei commedianti dell’arte, come gli Zanni, i servitori, i capitani (archetipi in maschera che si ritrovano nei “topoi” narrativi manzoniani). E tutto questo viene realizzato senza svuotare di pathos e liricità la parola del sommo romanziere milanese, Alessandro Manzoni. Certi che un classico debba parlare alla modernità attraverso una reinterpretazione estetica,  chiediamo venia al poeta per qualche libertà e astuzia che ci siamo permessi. Le vicende del racconto muovono proprio dalla peste che ha flagellato le popolazioni nel secolo d’oro, ma che ha al contempo suggerito a poeti come Boccaccio e Giambattista Basile la cosiddetta “Arte della salvezza”, fatta di cunti, favole e libere facezie letterarie. Uno spettacolo adatto ad un pubblico di tutte le età, fresco e profondo , lirico e giocoso».

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