Domenica 26 maggio 2024, dalle ore 18.30 a Lecce, presso Palazzo Apostolico Orsini (Via Libertini, 50), nell’ambito della XXIX edizione di Cortili Aperti, una delle manifestazioni più importanti e rappresentative che si svolgono in questo periodo dell’anno, i fruitori dei percorsi e degli itinerari promossi nell’arco della giornata, potranno avere il piacere di ascoltare anche la poesia di «Lingua volgare» (Musicaos Editore), nel reading dell’autrice e poetessa Paola Maritati.
Appuntamento alle ore 18.30 con MUFU, musica sperimentale dei musicisti: Emanuele Naima, Alex Adilardi, Giorgio Alfarano e reading poetico con Paola Maritati dalla raccolta di versi «Lingua volgare» (Musicaos editore).
«Lingua volgare» è la raccolta poetica esemplare dello stupore che genera la realtà e diviene verso in una scrittura dalla cifra stilistica tracotante, dal discorrere ripido. L’esordio poetico di Paola Maritati si muove in un terreno polisemantico dove la tenzone è accesa, brillante, tra poesia aulica e verso sconcio, nella ricerca continua di un punto di equilibrio in una forma che fa suoi alcuni modi della poesia italiana delle origini, per arrivare a spingersi in zone ipermoderne, invettive. «Le persone che hanno molta immaginazione naturalmente sono spinte a parlare ad alta voce», scriveva Pietro Verri, «… vi è però un che di scurrile in questo modo di esprimersi». Qui c’è una voce alta, dal tono “in levare”, che delinea personaggi archetipici, protagonisti di filastrocche per adulti e rime del disincanto, dove gli hashtag sono segnavia e allo stesso tempo indizi di smarrimento, tendono la mano nella costruzione di un filo rosso che coniuga modalità antiche e moderne, per poi ritrarsi lasciandoci un quadro organico, coerente. «Lingua volgare» è poesia che ci riporta all’istante immediato di una vita «qui e ora», con una radicalità da medioevo contemporaneo, sacro e profano, tra trivialità e ironia, sarcasmo e irrisione, con echi poetici dai Limerick, Rodolfo Wilcock e «Carmina Burana».
Paola Maritati, nata nel 1985 a Galatina, vive a Nardò. Laureata in scenografia teatrale e cinematografica all’Accademia di Belle Arti di Lecce, lavora nel teatro come scenografa, costumista e progettista teatrale. Firma progetti in campo sociale e artistico, collabora con varie cooperative impegnandosi maggiormente sui problemi legati all’immigrazione e alla lotta di genere sul territorio Pugliese.
Appassionata d’arte, politica e fantascienza, ha lavorato presso l’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce come Social Media Manager. Ha due figli, Cosimo e Alice.
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