Il Dado Moroni Trio conquista il pubblico di Ostuni con il suo omaggio a Bill Evans

Sul palco del Teatro Roma di Ostuni si è esibito il trio del pianista Dado Moroni, con Giuseppe Bassi al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria.

L’organizzazione dell’evento è stata curata dall’Associazione Musicalmente ODV, che nasce ad Ostuni nell’ottobre del 2022 grazie alla caparbietà di alcuni appassionati di jazz, i quali già dal marzo 2022 hanno organizzato concerti di altissimo livello con Gaetano Partipilo Boom Collective, Max Ionata, Vince Abbracciante, Javier Girotto, Scott Hamilton, Francesca Tandoi. La rassegna 2024 ha preso avvio con il trio di Andrea Rea e a seguire, il concerto del 29 maggio con il grande pianismo di Dado Moroni e che proseguirà a fine agosto (29, 30 e 31) con altri musicisti di tutto rispetto come i fratelli Deidda, Massimo Faraò e Piero Odorici.

Dado Moroni, genovese, è uno dei più apprezzati pianisti italiani, con una lunga permanenza negli Stati Uniti dove ha avuto modo di collaborare con i più grandi jazzisti internazionali (Freddie Hubbard, Clark Terry, Zoot Sims, Harry “Sweets” Edison, Ray Brown, Ron Carter, Oscar Peterson, Ahmad Jamal, Hank Jones, Niels-Henning Ørsted Pedersen solo per citarne qualcuno). Una passione sfegatata per Oscar Peterson (anche il figlio porta il nome Oscar). Mi sento di evidenziare, tra le tante collaborazioni, quella con il bassista Ray Brown, con il trombettista Tom Harrell, con Eddie Gomez e Joe La Barbera (quella che fu la sezione ritmica di Bill Evans).

Di certo, tra i tanti pianisti italiani apprezzati all’estero, è quello con un tocco “più americano”, recependo a pieno gli insegnamenti melodici di Bill Evans e la tecnica velocissima di Oscar Peterson, creando atmosfere senza pari, accompagnate sempre da un ritmo incessante.

Insieme a lui, sul palco, il contrabbassista barese Giuseppe Bassi e il batterista Nicola Angelucci.

Giuseppe Bassi, barese purosangue, è ormai un musicista del mondo. Richiesto ed apprezzato ovunque, è co-fondatore del gruppo italo-taiwanese Mission Formosa ed è l’autore del progetto ‘Atomic Bass’, un’opera (composta da un docufilm, un libro e un cd) ispirata al disastro nucleare di Fukushima, che è diventata il simbolo di come la musica e l’arte possano ‘idealmente’ diventare simbolo di pace,

Il batterista Nicola Angelucci, classe 1979, abruzzese, è ormai l’accompagnatore stabile di musicisti del calibro di Fabrizio Bosso nel suo quartetto, ed ha avuto una presenza quasi costante nella trasmissione di Stefano Bollani, Via dei Matti n° zero.

Le sue collaborazioni sono infinite e di tutto rispetto, con musicisti internazionali quali Benny Golson (con il quale ha collaborato per 7 anni in Italia e all’estero dal 2004 al 2011), Wynton Marsalis, Dee Dee Bridgewater, Mike Stern, Steve Grossman, Jeremy Pelt, Eddie Gomez, Jim Rotondi, Alex Sipiagin, Larry Granadier, Peter Bernstein, Dave Kikoski, solo per citarne alcuni.​

Ha inciso con Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Enrico Rava, Max Ionata, Francesco Cafiso, Rosario Giuliani, Mario Biondi, Bob Mintzer, Alex Sipiagin, Peter Bernstein, Mike Stern, Rita Marcotulli, Fabrizio Bosso, Dado Moroni, Andrea Pozza, Perico Sambeat, Gabriele Mirabassi, Gegè Telesforo, Luca Mannutza, Nico Gori, Maurizio Giammarco, Javier Girotto, ecc. Evidentemente il suo apporto ritmico è sempre ben voluto e ricercato da tutti. E tutto questo senza tralasciare la sua carriera da leader, che lo vede tre volte in sala d’incisione con altri grandi nomi (anche internazionali).

Il concerto, molto apprezzato dal numeroso pubblico presente in sala, è stato un po’ un omaggio al pianista Bill Evans, non perché sono stati presentate solo composizioni del grande pianista americano, ma sono stati scelti dei brani scritti anche da altri autori (Ivan Lins, Arthur Schwarts, Johnny Mandel, Freddy Hubbard) ma come è stato sottolineato dal Maestro Moroni, molti di questi, una volta eseguiti o incisi da Bill Evans, è come se siano stati riscritti, mettendoci sempre qualcosa di personale. Si sono avvicendati brani noti o meno noti (Beautiful love, Love dance, You and the night and the music, Emily), Una particolare attenzione meritano il brano My foolish heart, inciso da Evans nel 1961 dal vivo al Village Vanguard, come anche il brano di Freddy Hubbard Up Jumped spring (un valzer di una straordinaria dolcezza, con un senso della melodia senza pari). Uno spazio è stato anche dato nell’esecuzione di un brano composto da Giuseppe Bassi, dal titolo The loneliness of Godzilla (la solitudine di Godzilla), con un ritmo sostenuto, e dedicato a questo animale raffigurato come un enorme mostro marino preistorico, risvegliato e potenziato dalle radiazioni nucleari, ma che gli occhi di un bambino riescono ad intravederne in lui l’immensa solitudine di un essere umano rimasto solo al mondo. E’ ovvio che questo brano ben si lega al progetto di Giuseppe Bassi che ha voluto, con il suo contrabbasso, lanciare “note di pace” dalla centrale atomica di Fukushima, distrutta da un terremoto (e successivo tzunami) nel 2011. Per concludere, un bis entusiasmante con l’esecuzione di un brano di Sonny Rollins, dal titolo Oleo.

Pochi brani (in tutto otto), della durata di circa dieci minuti ciascuno. Segno evidente che in ogni brano tutti e tre i musicisti hanno avuto modo di spaziare, regalando al pubblico tantissimi assoli bel calibrati. Eccellente (come sempre) Dado Moroni, ma anche Bassi e Angelucci hanno avuto modo di esprimersi al meglio. Un ottimo “interplay” fra i tre musicisti.

Un plauso va decisamente all’Associazione Musicalmente-ODV. Un manipolo di appassionati, giovani e meno giovani, che si impegnano a trasmettere la loro passione a tutta la città di Ostuni, sforzandosi di andare ben oltre gli orizzonti visivi. Diamo loro il benvenuto nell’ambio panorama jazzistico regionale. Sono sempre di più i poli dove qualcuno si impegna in prima persona a portare avanti un discorso culturale, costi quel che costi. Bravi.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro

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3 commenti su “Il Dado Moroni Trio conquista il pubblico di Ostuni con il suo omaggio a Bill Evans

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