Al Teatro Abeliano di Bari la prima regionale del nuovo tour di Enzo Gragnaniello “L’ammore è ‘na rivoluzione”

Un viaggio profondo nell’animo umano, narrato con la forza e la passione della lingua partenopea: un omaggio alla speranza, alla pace interiore e al valore delle relazioni autentiche. Si intitola “L’AMMORE È NA RIVOLUZIONE” ed è il nuovo album di Enzo Gragnaniello, uscito lo scorso 19 giugno e che sarà presentato in prima regionale a Bari sabato 13 luglio alle ore 21.00 nel Teatro Abeliano di Bari (ingresso libero fino ad esaurimento posto). 

Il concerto, preceduto da un laboratorio/guida all’ascolto dedicato alla musica del cantautore napoletano organizzato in collaborazione con l’associazione culturale Officina Orffiana delle Arti nella sala Damio di Japigia, costituisce la terza tappa della rassegna musicale Oltremare: organizzata e promossa dall’associazione culturale Radicantonell’ambito dell’avviso pubblico “Le due Bari – Quartieri uniti nella cultura” del Comune di Bari con la direzione artistica del bolognese Claudio Carboni.

In un mondo spesso caotico e doloroso, il nuovo album di Gragnaniello ci ricorda che la vera ricchezza risiede nell’amore, elemento che unisce tutti noi come onde in un vasto mare. Un lavoro intriso di perseveranza e speranza, colmo di gratitudine, che sottolinea come la bellezza e la felicità siano sufficienti per dare senso alla vita. Attraverso una serie di brani toccanti, Gragnaniello esplora diverse sfaccettature emotive e sociali, celebrando valori come la ricerca della felicità e il sostegno reciproco, e mettendo a punto un inno ai sentimenti capaci di illuminare l’esistenza e dare un nuovo significato alle cose. Enzo Gragnaniello trova un’ulteriore strada per tradurre in musica sentimenti profondi e imprescindibili, ennesima testimonianza del suo talento e della sua capacità di raccontare l’anima della sua città e la vita.

L’album si inserisce nella lunghissima carriera del musicista, autore e compositore, che da decenni incarna la voce profonda e appassionata della Napoli più autentica e che nel 2019 ha vinto la sua quarta Targa Tenco per il miglior album in dialetto con “Lo chiamavano Vient’ ‘e terra”. Legato visceralmente alla sua città, anche quest’ultimo lavoro discografico nasce nell’intimità della sua casa nei Quartieri Spagnoli di Napoli.

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