Stefano Senardi presenta il suo libro “La musica è un lampo” a Rionero in Vulture per l’anteprima di Vulcanica Live Festival 2024

Si terrà mercoledì 17 luglio alle 18:00 nel giardino di Palazzo Fortunato a Rionero in Vulture l’incontro con il produttore discografico Stefano Senardi per l’anteprima di Vulcanica Live Festival 2024. Nato a Imperia nel 1956, Stefano Senardi è uno dei più grandi produttori discografici italiani: direttore generale della CGD East West, in seguito presidente della Polygram a soli 34 anni e fondatore della sua etichetta NuN Entertainment. 

La XXV edizione del Festival si terrà dal 6 all’8 agosto nel bosco del Parco Europa sulle rive del lago Grande di Monticchio con tre giorni di musica che ospiteranno The Personagg e Merlot martedì 6 agosto,  mercoledì 7 agosto il progetto site specific Dillo alla luna, durante il quale l’intramontabile musica di Vasco Rossi si unirà alla danza, per finire giovedì 8 agosto salirà sul palco Daniele Silvestri anticipato da Casadilego.

Accompagnato da Paolo Verri, direttore della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, esperto in sviluppo urbano e grandi eventi per l’innovazione nelle politiche pubbliche e di coinvolgimento del territorio, Stefano Senardi dialogherà con il giornalista Serafino Paternoster e Antonio Asquino dell’associazione Vulcanica in un incontro dedicato alla musica e ai temi dello sviluppo culturale nelle aree interne della Basilicata in occasione della presentazione del suo libro “La musica è un lampo” edito da Fandango Libri.  

“Quest’anno il Vulcanica Live Festival compie 25 anni, un bel traguardo per un festival nato in una delle zone meno popolate della Basilicata” racconta Vincenzo Paolino, direttore artistico del festival “per l’occasione, oltre alla tre giorni di musica di agosto dove ospiteremo Daniele Silvestri, quest’anno presenteremo un documentario dedicato non solo alla nostra storia ma soprattutto alla capacità della musica di essere un volano di sviluppo per le aree meno conosciute d’Italia. Ed è in questo contesto che abbiamo voluto fortemente la presenza di Stefano Senardi e Paolo Verri poiché la musica, i festival, sono sicuramente un momento di aggregazione importante per tutte le fasce d’età ma quello che vogliamo sottolineare con il nostro lavoro è che la musica può e deve essere un mezzo di sviluppo e crescita economica che le politiche regionali e nazionali devono sostenere”. 

Stefano Senardi ha seguito la carriera e ha lavorato insieme a moltissimi artisti, tra i quali Franco Battiato, Paolo Conte, Vinicio Capossela, Jovanotti, Zucchero, Madonna, Pavarotti, Simply Red, Gianna Nannini, Carmen Consoli, Pino Daniele, i CSI. È stato direttore artistico di Radio Fandango, è tuttora membro del consiglio direttivo del Club Tenco. Sua la serie 33 giri Italian Masters, inventata per Sky Arte. Ha inoltre curato e pubblicato per Rizzoli Lizard, insieme a Francesco Messina, L’alba dentro l’imbrunire, una storia illustrata di Franco Battiato, è direttore creativo e co-sceneggiatore del film Franco Battiato – La voce del padrone, per la regia di Marco Spagnoli, il documentario musicale italiano di maggior successo al box office nel 2022, vincitore del Nastro d’Argento 2023.

La musica è un lampo che ha folgorato sin dall’infanzia la vita del discografico Stefano Senardi. Dalla scintilla scoccata da Piccolissima serenata e Torero, lato A e B di un 45 giri di Renato Carosone, ai dischi dei suoi eroi di quando aveva dieci anni: Rokes, Equipe 84, Corvi, Nomadi. All’amore immediato e definitivo per la musica che esplode grazie a un album doppio dei Beatles, il White Album arrivato da Londra. Era il 1969 e fu il segno di un destino. E da lì in poi le fughe ribelli dell’adolescenza e della giovinezza scapigliata, in pullman o in autostop, verso i più bei concerti di tutta Europa. E poi il più significativo incarico alla Polygram a soli trentaquattro anni e una brillantissima carriera costellata di incontri con uomini straordinari. Dall’amicizia con Franco Battiato al racconto degli indimenticabili concerti dei Rolling Stones o del camaleontico David Bowie sotto una gigantesca luna piena, alla magia di Bob Marley nel concerto del 1980 a San Siro a Milano con centomila fiammelle accese; dai festival psichedelici al rapporto con Pavarotti, traghettatore della musica colta al popolo, a Madonna e ai cantautori: le lunghe conversazioni impegnate con Fabrizio De André, la folgorazione per Vinicio Capossela e Jovanotti, il ricordo di Pino Daniele, il blues e il jazz. Meravigliosi gli aneddoti: i frammenti della Beat Generation, le pagine su Fernanda Pivano, l’intervista catastrofica di Isabella Rossellini a Lou Reed, Steve Wonder in un ristorante milanese che mangia con le mani. Con un apparato fotografico di oltre 400 ricordi, un libro allegro e serio a un tempo, perché ci restituisce la vicenda politica di quegli anni, gli echi degli anni di piombo e le atmosfere più gioiose e rilassate degli anni Ottanta. Insomma, le amicizie, i ricordi, le sorprese e i mille flashback di prima mano raccontati dalla rockstar dei discografici.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. 

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