Il sorriso di Benedetta: una lezione di vita per tutti noi

Una ragazza di soli diciannove anni, durante la finale della sua disciplina alle Olimpiadi di nuoto 2024 in corso a Parigi, ha dato una lezione di umiltà e sportività al mondo intero. Si tratta della giovanissima nuotatrice pugliese Benedetta Pilato, classe 2005, una delle promesse più brillanti del nuoto italiano.

Specializzata nello stile rana, Benedetta ha mostrato sin da subito un talento eccezionale, conquistando record e medaglie in competizioni nazionali e internazionali. All’età di 14 anni ha partecipato ai Campionati Mondiali di nuoto, in Corea del Sud, ottenendo una straordinaria medaglia d’argento, mentre nel 2020, durante gli europei di Budapest, ha conquistato la medaglia d’oro nei 50 metri Rana. Successivamente, nel 2021, Benedetta ha partecipato alle Olimpiadi di Tokyo, raggiungendo le finali e guadagnandosi l’ammirazione per le sue prestazioni.

La ragazza, terminata la sua gara, è stata attaccata e derisa in diretta tv soltanto perché ha ‘salutato’ con un bellissimo sorriso il suo quarto posto, raggiunto con grinta, entusiasmo, orgoglio. “E’ stato il giorno più bello della mia vita” è stato il commento conclusivo di Benedetta che ha emozionato tutti gli spettatori e il mondo del Web. L’entusiasmo della ragazza è, però, subito stato spento dalle fredde e ciniche parole dell’ex campionessa Elisa Di Francisca collegata da studio: “Ma veramente? Ma ci fa o ci è? È surreale questa intervista. Rabbrividisco.” e via così.

In realtà, a mettere a tacere i campioni dell’ovvio ci ha già pensato la divina Federica Pellegrini, la quale, a mente fredda, ha sottolineato che si può essere felici anche senza medaglia e che nella vita ciò che conta è il coraggio di lottare e affrontare le difficoltà. Ma forse qualcosa possiamo e dobbiamo ancora aggiungerlo.

Le parole della Di Francisca, in realtà, rappresentano la voce di una società che cerca costantemente di educare le nuove generazioni alla perfezione, al successo, alla vittoria, da raggiungere a ogni costo, anche ricorrendo a scorciatoie e a strade spianate, se necessario. Viviamo nella società delle apparenze, in cui quello che conta è il risultato finale, quello che i più riescono a vedere restando in superficie, perché le profondità costano fatica e richiedono a loro volta profondità.

Trovo, invece, che il commento di Benedetta, rafforzato dal suo meraviglioso e splendente sorriso, sia altamente formativo ed educativo, per le nuove generazioni in primo luogo, ma anche per gli adulti che sembra non abbiano ormai più nulla da trasmettere ai propri figli.
Benedetta ci insegna che la sconfitta è un valore, se accompagnato da umiltà, coraggio e forza di credere nei propri sogni.
Ci insegna che l’importante non è quello che si trova al termine di una salita, ma è quello che si prova mentre si sale. Il successo più grande è il coraggio di credere sempre nei sogni, nella loro bellezza, e in noi stessi. Penso che lo sport debba educare in primis a questo, alla sconfitta e alla resilienza. In secondo luogo, ritengo che anche la scuola e tutte le istituzioni preposte alla formazione e alla crescita delle nuove generazioni debbano cooperare in questa direzione.

Benedetta Pilato rappresenta il futuro del nuoto italiano e internazionale. La sua ascesa rapida e i successi ottenuti finora testimoniano il suo talento straordinario e la sua determinazione. Benedetta è destinata a scrivere pagine importanti nella storia del nuoto e non sarà di certo questo quarto posto ad intaccare la sua passione e ad arrestare la sua grinta. Una sconfitta e un insuccesso servono semplicemente a ricordarci che siamo tutti fragili ed imperfetti, quindi umani, ma la nostra umanità, che pure è il nostro limite più grande, non costituisce certo un argine e un freno per le nostre aspirazioni, che con impegno e sacrificio, ognuno secondo i propri tempi,  siamo tutti chiamati a realizzare.

Benedetta, con il suo esempio, sta insegnando a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi del mondo a credere nei propri sogni, sempre e comunque. C’è una forza che è più forte di qualunque maldicenza, di qualunque giudizio, di qualunque ostacolo: si chiama forza di volontà e serve ad arrivare sempre più in alto, da soli e credendo in noi stessi.

Concludo con una delle massime di Pasolini più celebri e note sul web che racchiude un po’ il senso di tutta questa vicenda: “Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù.” 

A tutti coloro che nella vita hanno inseguito e inseguono un sogno, con ardore e passione, dedico questo articolo.
Avete già vinto.

Antonella Santamaria
Foto dal web

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