Uno sfavillante Emmet Cohen infiamma il Conversano Summer Music Festival 2024 dell’associazione Nel Gioco del Jazz

Secondo appuntamento per il Conversano Summer Music 2024  organizzato dall’Associazione Nel Gioco del Jazz di Bari all’interno del cortile della Casa delle Arti a Conversano. Grande spettacolo con il trio del giovanissimo pianista americano Emmet Cohen, accompagnato al contrabbasso da Philip Norris ed alla batteria da Joe Farnsworth (in sostituzione dell’annunciato Kyle Poole).

Grande attesa e grande partecipazione per questo appuntamento imperdibile, con un pubblico particolarmente entusiasta per una serata d’eccezione.

Emmet Harley Cohen è nato a Miami , Florida nel 1990, e cresciuto nel New Jersey. Ha conseguito una laurea in musica dalla Frost School of Music presso l’ Università di Miami nel 2012 e un master dalla Manhattan School of Music di New York nel 2014. Si è esibito con Christian McBride, Brian Lynch , Ron Carter , Jimmy Cobb , Albert “Tootie” Heath , Joe Lovano , Eddie Henderson e George Coleman. E ha solo 34 anni. Una vera forza della natura che sin dai primissimi brani ha letteralmente mandato in visibilio il pubblico. Un pianismo travolgente, capace di conservare ben saldo il legame con il passato ma con la mente proiettata verso il futuro.

Attivo sulle scene già dal 2010, quando era ancora studente, nel  2019, ha vinto l’American Pianists Award. La sua musica lo rappresenta pienamente: mentalità aperta, giovane e colta. Virtuosismi, musica sofisticata e allo stesso tempo moderna fanno di lui un musicista eclettico e interessante.

Durante il lockdown del 2020, Cohen è stato molto attivo sui social con i suoi “Live From Emmet’s Place”, una serie di esibizioni settimanali del suo trio e di ospiti speciali trasmesse in streaming dal suo appartamento di New York.

Nel 2021, Cohen ha pubblicato l’album  Future Stride , con ottime recensioni. ll riferimento a stride nel titolo “si riferisce a uno stile di suonare il piano che si è evoluto nell’Harlem degli anni ’20. Parliamo di tradizione del Jazz.

E tutto ciò che realizza, come il pubblico presente ha potuto constatare, è realizzato con impeto, maestria, allegria e dinamismo. Il pubblico ha di certo apprezzato lo spettacolo, ma forse sono proprio i musicisti che si sono divertiti più di noi, con un’intesa perfetta.

Il Batterista Joe Farnsworth, 56 anni,è un musicista straordinario e particolarmente elegante in tutto (a iniziare dall’abbigliamento). Recentemente abbiamo avuto modo di apprezzarlo al Duke Jazz Club di Bari in occasione della presentazione dell’opera prima del nostro Bruno Montrone, in un’altra serata eccezionale. Farnswuorth è presente anche nel disco di Montrone “Unaware Beauty”, creando anche in quella occasione un solido drumming per il nostro pianista emergente che non ha nulla da invidiare a tanti suoi colleghi. Nella presentazione, Cohen lo ha definito una leggenda vivente, avendo suonato con vere star del panorama internazionale quali McCoy Tuyner, Cedar Walton, Pharao Sanders, Freddie Hubbard, Curtis Fuller, George Coleman e tanti altri. In un italiano che assomiglia più allo spagnolo, lo ha definito “guapo and gringo”  per sottolineare la sua eleganza ed il suo drumming incessante, ma senza mai esagerare.

Philip Norris anche lui giovanissimo, ha dato il meglio di sé. Proveniente dal North Carolina, Cohen ha continuato a scerzare con il pubblico definendola “come la Conversano d’America”. Attivo a New York, nella sua breve carriera ha suonato con pilastri del Jazz moderno quali Wynton Marsalis, Joshua Redman, David Samborn, o accompagnando cantanti del calibro di Veronica Swift. Un curriculum di tutto rispetto.

Un concerto straordinario, con brani originali di Cohen, omaggi a Dizzy Gillespie (Tin Tin Deo), a Bud Powell, ad Art Taylor, alla musica afro cubana, con una esecuzione da sogno di Over the rainbow (dedicato a coloro che festeggiavano il loro compleanno) ed un ultimo brano straordinario, con un assolo almeno di sei ninuti su otto, del bassista Philip Norris. La conclusione del concerto (il bis) con il brano “Future stride”, che ha dato il titolo all’omonimo album.

Una serata indimenticabile. Un personaggio davvero unico, dinamico e carismatico. Ma gli elogi valgono anche per i suoi accompagnatori. Una persona che trasmette positività da tutti i pori della pelle. Un artista da tenere sotto controllo.  E per terminare la mia recensione, come da lui suggerito in uno dei suoi tanti interventi, “… il segreto della vita è vivere con amore ogni giorno”. Grazie di cuore.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro

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