Tra i vari Festival e rassegne estive, il Beat Onto Jazz Festival è uno dei più longevi, sempre attento ad offrire un cartellone estivo accurato e di qualità. E’ ormai diventata tradizione che i primi giorni di agosto, Bitonto diventa tappa fissa per tutti gli appassionati del jazz.
Il Festival, arrivato alla sua XXIII edizione. Il 2 agosto, per la seconda serata, ha proposto due set entusiasmanti: il primo, tutto al femminile e denominato Womanity, ed un secondo set stellare con un quintetto guidato dal chitarrista Mike Stern e dal trombettista Randy Brecker. Due leggende del jazz, ma di questo ne parlerò in un prossimo articolo.
L’evento è come di consueto realizzato con il cofinanziamento del Comune di Bitonto e del Consiglio Regionale della Puglia e il sostegno di sponsor privati. Come sempre, sede del Festival è la storica piazza Cattedrale, con ingresso gratuito.
Womanity: un viaggio tra donne, fatto di passione e poesia, energia e femminilità, che affonda nelle radici partenopee, nelle melodie mediterranee, nelle ritmiche americane e che si esprime attraverso il linguaggio universale del jazz. Oltre alla vocalità calda e avvolgente di Letizia Gambi, troviamo un quintetto di assoluta importanza internazionale: Elisabetta Serio al pianoforte, che per anni è stata al fianco di Pino Daniele, Federica Michisanti al contrabbasso, fresca della vittoria del Top Jazz, il referendum della rivista Musica Jazz che l’ha nominata miglior musicista italiana per il 2023, Giovanna Famulari al violoncello, le cui sonorità accompagnano il top della musica internazionale, Elisabetta Saviano alla batteria. Il progetto nasce in trio con Elisabetta Serio e Giovanna Famulari, debuttando in occasione dell’International Jazz Day 2021, organizzato dallo storico Blues Alley Club di Washington DC, sotto il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Washington, dell’Herbie Hancock Jazz Institute e dell’UNESCO Il repertorio comprende capolavori della musica italiana e napoletana tradotti anche in inglese, arricchito da successi internazionali e brani originali composti da Letizia con la preziosa e prestigiosa collaborazione del suo produttore americano Lenny White.
Lenny White è stato per anni il batterista di Chick Corea, ma ha partecipato anche alla registrazione dell’album Bitches Brew di Miles Davis: album che ha segnato la svolta del Jazz moderno. Ha ottenuto cinque Nomination ai Grammy Award vincendone tre: due con Chick Corea e uno con Stanley Clark.
La musica di Letizia Gambi è un incrocio delle sue radici napoletano-italiane con l’eredità del jazz afroamericano. La sua passione mediterranea si esprime attraverso il linguaggio del jazz, creando uno stile contemporaneo e personale. Da anni vive negli Stati Uniti, prima a New York e attualmente a Miami. Come lei stessa ha spiegato all’inizio del concerto, come per noi italiani esiste una forte attrazione alle musiche e sonorità americane, allo stesso modo gli americani sono legati alla melodia della musica italiana. Da questo nasce una fusione di sonorità che mette insieme la musica italiana, partenopea, il jazz ed il blues. Il risultato è estremamente accattivante.
Nata a Napoli, Letizia Gambi è una cantante, cantautrice e attrice italiana che ha una formazione ad ampio raggio. Ha studiato danza, recitazione, canto, pittura e teatro musicale.
Letizia ha iniziato a prendere lezioni di danza all’età di undici anni, ha frequentato la scuola d’arte e ha iniziato a mostrare la sua arte e a vincere premi per i suoi dipinti quando aveva solo quattordici anni. A quindici anni, ha iniziato a viaggiare a Londra, in estate, per studiare teatro musicale. Continuando a ballare, è diventata istruttrice di danza e coreografa in giovanissima età, continuando a cantare e recitare. Ha studiato recitazione per 2 anni e ha lavorato come attrice. Infine, a causa del suo grande amore e passione per la musica, ha superato un’audizione per l’International Jazz Academy di Milano. Si è laureata con un Master in Jazz Vocal Performance.
La collaborazione con Lenny White inizia nel 2009. Nel 2012 la loro collaborazione porta alla registrazione del suo primo disco, dal titolo ” Introducing Letizia Gambi “, che è stato registrato a New York con la collaborazione di musicisti leggendari come Ron Carter, Chick Corea, Gato Barbieri, Wallace Roney, Antonio Faraò e il suo collaboratore e produttore, Lenny White. Da allora la sua carriera è stata sempre in ascesa, ottenendo premi e riconoscimenti in tutto il mondo.
Nel concerto bitontino sono stati eseguiti nove brani, iniziando (e terminando) con brani originali: “Blue Monday”, “A time” e “House of cards” (che ha chiuso il concerto, e composto insieme a Lenny White), due bellissimi brani composti dalla pianista Elisabetta Serio (Trees e April), un omaggio alla musica napoletana e a Domenico Modugno con una versione in inglese di “Tu si ‘na cosa grande“ (You are so special), ed un omaggio a David Bowie con “Space Oddity”. Immancabile l’omaggio al grande Pino Daniele con “Un posto ci sarà”. Una voce incantevole e di gran classe, supportata benissimo da quattro splendide musiciste. Il pianismo di Elisabetta Serio lo definirei emozionante. Gli strumenti a corda (con Famulari e Michisanti) hanno dato un ritmo sempre sostenuto a tutto il concerto. La batteria di Elisabetta Saviano ha dato il meglio nel brano omaggio alla napoletanità con un lungo assolo, dialogando con le “castagnelle “ napoletane (le nacchere) utilizzate dalla Gambi.
Cinque bellissime donne che hanno saputo, con la loro maestria, trascinare il pubblico presente. Ancora una volta, il jazz al femminile è vincente.
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro