Terzo spettacolare appuntamento al Conversano Summer Music organizzato dall’Associazione Nel Gioco del Jazz di Bari, presso Casa delle Arti di Conversano.
Dopo i primi due appuntamenti con Francesca Tandoi ed Emmet Cohen, è stato il turno di un duo abbastanza inedito, con Fabrizio Bosso alla tromba e Bebo Ferra alla chitarra.
Di Fabrizio Bosso è difficile trovare qualcosa di nuovo da scrivere per sottolineare la sua maestria. Sulle scene da quasi trent’anni (nel 1999 viene votato come “Miglior Nuovo Talento” jazz italiano dal referendum della nota rivista Musica Jazz), è uno dei musicisti jazz più acclamati e richiesti, sia in Italia che all’estero. Molto legato alla Puglia e a Bari dove ha abitato e insegnato per qualche anno, è facile poterlo ascoltare su qualche palco delle nostre parti, ma riascoltarlo è sempre un piacere. Mai scontato, mai ripetitivo, riesce sempre ad esprimersi al meglio.
Bebo Ferra (1962), cagliaritano di nascita ma milanese di adozione, intraprende lo studio della chitarra all’età di nove anni indirizzando gran parte della propria ricerca musicale nell’ambito jazzistico. La sua attività professionistica inizia prima ancora di compiere vent’anni, ed è stata un crescendo, suonando con tantissimi musicisti quali Bruno Tommaso, Paolo Fresu, Tiziana Ghiglioni, Paolo Damiani, Enrico Rava, Billy Cobham e tantissimi altri. Nel 1987 si trasferisce a Milano, dove collabora per due anni in un’orchestra per la RAI di Milano ed entra a far parte della seconda edizione del famoso gruppo “AREA” diretto da Giulio Capiozzo. Ha inciso circa un centinaio dischi, di cui una ventina come leader e co-leader, e la sua attività, oltre a quella concertistica nell’ambito Jazz, si sviluppa anche con la composizione di musiche da film.
Spesso si esibisce in duo, collaborando con altri musicisti quali Rita Marcotulli, Paolino Della Porta, Javier Girotto, Andrea Dulbecco, Paolo Fresu. Il progetto con Bosso è stato pensato qualche anno fa (insieme si erano ritrovati nel 2012 in un disco del bassista Riccardo Fioravani), ma solo a novembre scorso ha visto concretizzarsi una prima data. Di certo questa collaborazione ha portato Fabrizio Bosso ad esprimersi su terreni un po’ inusuali, mettendo in risalto la vena poetica delle composizioni eseguite, nonostante un uso spinto dell’elettrificazione del suono. Il risultato è stato a dir poco seducente, raggiungendo livelli di puro lirismo, tra composizioni originali sia di Bebo Ferra (Luna di mezzogiorno) che di Bosso (Wide green eyes), tra standard della musica jazz e della musica sudamericana (Samba de verao). Immancabile anche un omaggio a Carla Blay, da poco scomparsa e con la quale Bosso ha avuto modo di suonare, dal titolo “Lawns”.
Ad impreziosire la serata, per un brano è stata invitata a salire sul palco la cantante Simona Severini per eseguire un appassionato “Body and soul”. Nata a Milano, di formazione chitarristica classica, Simona Severini ha avuto l’opportunità di cantare con noti musicisti e compositori italiani nel campo del jazz e della canzone d’autore, tra cui Pacifico, Enrico Pieranunzi (con il quale ha registrato album in Italia e Francia e con cui collabora tuttora), Giorgio Gaslini, Gabriele Mirabassi e altri. Nel 2019 ha cantato al Quirinale, davanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l’ha nominata “Cavaliere della Repubblica Italiana”.
Una serata magica, dalle atmosfere rarefatte, dove i due artisti spesso si sono scambiati il ruolo di protagonisti, mettendo in risalto le qualità di ciascuno. Una platea sold out che ha apprezzato l’atmosfera rarefatta che si è venuta a creare e che i due artisti hanno saputo impreziosire con assoli che caratterizzano il loro stile personale. Un grazie all’Associazione Nel Gioco del Jazz per queste tre serate (Francesca Tandoi, Emmet Cohen, Fabrizio Bosso con Bebo Ferra) che hanno reso speciale questa estate densa di tantissimi eventi musicali.
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro