La magia del Minareto alla Selva di Fasano ha fatto da sfondo ad un’altra serata densa di poesia e di magia.
Sul palco della XXI edizione di Bari in Jazz si è esibito il quartetto del trombettista beneventano Luca Aquino, con una ospite di eccezione, la flautista pugliese Mariasole De Pascali. In apertura, un primo set tutto campano con il Duo Capriello, composto da due talentuosi musicisti: Giuseppe Capriello al sassofono e Enrico Asquitti al pianoforte.
Luca Aquino (classe 1974) pubblica il suo primo album Nel 2007 dal titolo “Sopra le nuvole”. Nelle note di copertina Paolo Fresu allora scriveva: “è un giovane trombettista… che suona diverso. Ama Davis, ma anche Hubbard, ed insegue i suoni contemporanei e metropolitani di Hassell e di Molvaer innestandoli in una poetica tutta italiana fatta di melodie e di timbro.”
Il gruppo, denominato Lunaria, prende nome dal secondo lavoro di Luca Aquino registrato nel 2008 (dal titolo Lunaria), che ha lanciato Aquino nel firmamento del jazz. Come allora, dopo 16 anni, la formazione di Fasano è stata la stessa: Gianluca Brugnano alla batteria, Giovanni Francesca alla chitarra elettrica e Marco Bardoscia al basso elettrico. Nell’album del 2008, oltre questi splendidi musicisti, ospiti in alcuni brani le cantanti Maria Pia De Vito e Carla Casarano, e la tromba di Roy Hargrove in un brano. Da allora le sonorità tipiche del nostro trombettista non si sono molto discostate. Atmosfere molto rarefatte, ma che riescono, al contempo, ad essere in alcuni momenti travolgenti, con un uso abbastanza spinto dell’elettronica. Si passa da momenti di poesia pura a brani accattivanti e pieni di ritmo. In questo la sezione ritmica (basso e batteria, ma anche la chitarra) è stata di supporto ai fiati di Aquino e De Pasquale.
Dopo l’uscita dell’album Lunaria, a gennaio 2009, le richieste di collaborazioni sono state tantissime ed importantissime, da Sting, a Manu Katchè, a Lucio Dalla, a Jon Hassell, passando attraverso la collaborazione con l’artista Mimmo Paladino. Dopo 16 anni, questo concerto è stata l’occasione ideale per presentare l’ultimo album, dal titolo Lunaria 2, registrato con la stessa formazione di Lunaria. Abbiamo avuto così occasione di constatare la crescita professionale di questi splendidi artisti. Tra le altre, è doveroso ricordare che Luca Aquino, per due anni (2016 e 2017 è stato Direttore Artistico della rassegna Bari in Jazz. E proprio in quell’occasione (2016) è rimasta indimenticabile l’esecuzione all’interno della Cattedrale di Bari di un’opera con la Jordanian National Orchestra Association e l’Orchestra Borgo Antico e Città dei bimbi e che rientrava all’interno della campagna internazionale UNESCO #UNITE4HERITAGE.
Sempre nel 2017, per problemi di salute, è stato lontano dalle scene per più di due anni ed è stato costretto a rinunciare all’ambizioso “Jazz bike tour”, viaggio che avrebbe dovuto affrontare con solo bicicletta e tromba, da Benevento ad Oslo.
Il concerto si è aperto (come il CD Lunaria 2) con il breve brano “Amman”, capitale della Giordania, un doveroso omaggio ai progetti realizzati in quelle terre lontane, per poi passare, senza soluzione di continuità al brano “Can’t help fallin in love”, un brano inciso per la prima volta nel 1961 da Elvis Presley. I brani seguenti, sempre tratti da Lunaria 2, sono stati brani che hanno spaziato dal lirismo puro e atmosfere rarefatte, a momenti più spensierati e sostenuti (“Cip e Ciop” oppure “Nicolino Locche” (dedicato al pugile argentino, soprannominato l’intoccabile).
Un solo intervento parlato durante il concerto, ma che merita attenzione solo per il fatto che ha voluto rendere omaggio al suo mito assoluto, il trombettista americano Jon Hassell (prima ancora di Miles o Chet), ma ancora di più a Vincenzo Deluci, trombettista fasanese suo coetaneo. Poteva essere una promessa per la musica jazz, ma lo schianto dovuto ad un incidente automobilistico avvenuto ad ottobre 2004 lo ha reso tetraplegico. Su una sedia a rotelle comandata elettricamente, senza l’uso degli arti superiori e inferiori, con una forza di volontà fuori dal comune e l’aiuto della tecnologia, dopo sei anni è tornato ad esibirsi in pubblico, a modo suo, con uno strumento che assomiglia ad una tromba, ideato appositamente per lui. Anche Vincenzo è stato presente tra il pubblico, per godere dello spettacolo.
Solo a metà del concerto è stata invitata sul palco la giovane flautista Mariasole De Pascali. Il referendum della critica indetto dalla storica rivista Musica Jazz le ha assegnato il primo posto come Nuovo Talento Italiano per il 2022. Formatasi tra i Conservatori di Lecce, Firenze e Monopoli, si è ben prestata alla musicalità e alla sonorità del gruppo Lunaria. Tre lunghi brani eseguiti con Aquino, sempre tratti da Lunaria 2: “Halfaouine”, “Alì Raksat” e “Anita Dance” (dedicato alla figlia di Luca Aquino).
Atmosfere rarefatte ma non solo. Ancora una volta Luca Aquino dimostra al pubblico di Bari in Jazz di essere un maestro nel creare giochi di note, capaci di farci sognare ma anche divertire. Una pecca? Un affrettato bis con un “reprise” di Nicolino Locche.
Due parole anche sul duo Capriello che si è esibito in apertura. Un intreccio di note sulle musiche di Thelonious Monk e John Coltrane. Entrambi campani, giovanissimi, hanno saputo regalare al pubblico presente dei momenti delicati, in sintonia con il concerto seguente.
Una bella serata, con una brezza che per un attimo è riuscita a farci dimenticare questa estate troppo calda.
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro