Giocare con le corde: il progetto “Be S-Mart” cattura il pubblico del ‘Bari in Jazz 2024’ con la sua sperimentazione

Il Festival di Bari in Jazz, giunto alla XXI edizione non finisce mai di stupirci per le variegate proposte musicali. Questa volta, di scena sul palco del Minareto della Selva di Fasano un trio di pura sperimentazione con un progetto del titolo Be S-Mart, con Steve Beresford al piano, toys ed elettronica, Mark Sanders, batteria e Pierpaolo Martino al contrabbasso.

“Be S-Mart” potrebbe essere l’acrostico formato dalle lettere iniziali dei tre musicisti (BEresford, Sanders, MARTino), ma potrebbe anche essere un invito ad essere “smart” (la traduzione italiana vuol intendere “intelligente” ovvero “raffinato” o “elegante”). Un gioco di parole per identificare un gioco di note. Di certo il concerto è stato un susseguirsi di improvvisazioni e sperimentazioni. Il concerto del trio rappresenta una prima internazionale pensata in esclusiva per l’edizione 2024 del Bari in Jazz Festival.

Steve Beresford (1950) è un pianista e compositore britannico. Sebbene sia meglio conosciuto per la sua musica basata sull’improvvisazione libera, ha anche scritto musica per film e per la televisione. Ha anche suonato insieme a innumerevoli artisti e complessi fra cui Evan Parker, Lol Coxhill, John Zorn, Han Bennink e altri.

Dopo essersi diplomato all’Università di York e aver lavorato in vari gruppi teatrali, Beresford si trasferì a Londra nel 1974 dove entrò a far parte di uno dei primi nuclei dei Company insieme a Derek Bailey. Dal 2010 ha eseguito vari brani di John Cage basati sull’indeterminatezza con Tania Chen e il comico Stewart Lee. Nel 2012 ha eseguito una performance con Ilan Volkov al BBC Proms tenuto alla Royal Albert Hall di Londra. Nel 2012 è stato insignito del Premio Paul Hamlyn per gli artisti.

 Pierpaolo Martino è ricercatore di Letteratura inglese presso l’Università di Bari. Si occupa di studi culturali, di letteratura rinascimentale e contemporanea e dei rapporti tra letteratura e musica. Tra le sue monografie si ricordano Down in Albion. Studi sulla cultura pop inglese (2007) e Mark the Music. The Language of Music in English Literature from Shakespeare to Salman Rushdie (2012). Svolge inoltre un’intensa attività di compositore e performer, in qualità di contrabbassista, in ambito del jazz improvvisato e post-rock.

Pierpaolo Martino consegue la Laurea in Lingue e Letterature Straniere nel giugno 2000 discutendo una tesi su Virginia Woolf e il linguaggio musicale. Nel 2004 consegue il titolo di Dottore di ricerca in Teoria e Prassi della Traduzione (Percorsi Interculturali europei) discutendo una tesi sui rapporti tra Lingua, Suono e Musica.

Mark Sanders è un batterista/percussionista di origine britannico-beliziana, noto per le sue esibizioni nei campi del Free Jazz e della Free Improvisation e per aver utilizzato le sue abilità e versatilità in vari generi musicali. Si è esibito con molti rinomati musicisti d’improvvisazione in festival e concerti in Europa, tra cui Roscoe Mitchell, Wadada Leo Smith, Evan Parker, Trevor Watts, Roswell Rudd.

Dal 2015 al 2022 è stato docente principale per sette anni al Conservatorio di Leeds, dove ha tenuto un proprio modulo di improvvisazione, ed è professore ospite presso la Royal Academy of Music. 

Sin dalle prime note, ci si è trovati di fronte ad una cascata di note prodotte dalla percussione delle corde del pianoforte e dal contrabbasso. Spesso le corde del pianoforte sono state suonate non attraverso la tastiera, ma percuotendole direttamente, anche con piccoli oggetti metallici o di legno. Ma anche il batterista non ha esitato ad usare l’archetto di un violino per produrre note sfregandolo sul bordo dei piatti della batteria, oppure bacchette ( più simili alle bacchette cinesi) che ha utilizzato sfregandole sui piatti o sulla pelle dei tamburi. 

Un concerto breve ma intenso. La performance, eseguita in un’unica soluzione, è durata trentacinque minuti più un bis di dieci minuti. Una performance fatta di ricerca di sonorità nuove, con il contrabbasso di Pierpaolo Martino che ha invitato i suoi partner a inseguirlo nei suoi giri armonici. Martino è un musicista versatile. In qualunque situazione si trovi, il suono del suo strumento resta sempre corposo e ritmico. Nonostante i tre musicisti non suonino insieme in modo abituale, e nonostante la “prima” del progetto, hanno dimostrato ottima sintonia di vedute. Di certo non è stato una performance di facile ascolto, ma gran parte dei presenti ha mostrato di apprezzarne il contenuto.

Ad aprire la serata, un’interessante rappresentazione fatta di canzoni ed immagini, in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese e Puglia Sounds, presentato da un gruppo di musicisti, con la voce narrante di Gabriele Zanini, per raccontare “Il colore del Mediterraneo”, attraverso le storie di alcuni personaggi paladini della nonviolenza, quali Martin Luther King, il Mahatma Gandhi, e Nelson Mandela. Ovvio il nesso tra la nonviolenza e il mar Mediterraneo, oggi tomba per molti migranti in cerca di fortuna e libertà.

Ancora una volta il Minareto della Selva di Fasano si conferma un luogo ideale per ascoltare racconti ed incontrare quei musicisti che non ti aspetti. Nei ringraziamenti finali, Pierpaolo Martino ha sottolineato l’importanza di questo Festival, che mette in rapporto culture diverse. Il suo invito: viviamo la vita come un’improvvisazione. Non facciamoci chiudere da ossessioni identitarie.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro

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