La terza serata del Festival “Francavilla è Jazz” è stata dedicata ai giovani. Anzi, ai giovanissimi. Di scena, il trio del pianista Alessandro Lanzoni con, ospite d’eccezione, Francesco Cafiso al sax alto. Ad accompagnarli Matteo Bortone al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria.
Due leader particolarmente giovani, ma con una storia che inizia molto lontano. Lanzoni e Cafiso sono oggi tra i musicisti italiani di punta, ed entrambi godono di un grande credito a livello internazionale. Hanno in comune l’essere stati due enfant prodige, poi diventati artisti maturi e di indiscutibile spessore. Alessandro Lanzoni, fiorentino, classe 1992, si è diplomato al Conservatorio “Cherubini”. Una carriera brillante iniziata a soli 14 anni con l’affermazione al Premio “Massimo Urbani” (2006) Nel luglio 2007 debutta a New York in piano solo nell’auditorium della Morgan Library e nel dicembre successivo è ospite dell’ONU per un concerto di grande rilievo alla presenza del segretario generale Ban Ki Moon. Nel 2008 ha vinto il concorso di esecuzione pianistica jazz intitolato a Luca Flores, fino all’assegnazione del premio “Best Young Soloist” al prestigioso concorso “Martial Solal” di Parigi (2010).
Nel 2013 ha vinto il premio “Top Jazz” della rivista Musica Jazz come miglior nuovo talento. Premio che lo ha lanciato anche a livello europeo. Inoltre, a testimoniare una non comune versatilità di musicista, lo studio del violoncello e della composizione, che si è concretizzato nella Laurea Specialistica in Composizione e Arrangiamento Jazz conseguita nel 2015 al Conservatorio di Firenze con 110/110 e Lode Accademica. Infiniti i premi e i riconoscimenti che ha ottenuto nella sua splendida carriera. Impossibile enunciarli tutti. la sua attività lo ha portato a suonare al fianco di prestigiosi musicisti quali Kurt Rosenwinkel, Lee Konitz, Aldo Romano, Roberto Gatto, Enrico Rava, Jeff Ballard, Larry Granadier, Ambrose Akinmusire, Aaron Goldberg, Miguel Zenon, Michael Blake, Barbara Casini, Ares Tavolazzi, Nico Gori, Walter Paoli, Maria Pia De Vito, Fabrizio Bosso, Fabrizio Sferra, Gianni Basso, Renato Sellani, Tiziana Ghiglioni e molti altri.
La prima incisione a suo nome è “I should care” del 2007 in duo con Ares Tavolazzi. L’Ultima è “Reverse Motion” con il trio ascoltato a Francavilla Fontana, con Francesco Cafiso ospite d’eccezione. Tra la prima e l’ultima incisione, tante altre con nomi di riguardo come Lee Konitz, Ralph, Alessi, Roberto Gatto, Aldo Romano.
A duettare con Alessandro Lanzoni abbiamo avuto il piacere di ascoltare Francesco Cafiso, artista lanciato da Umbria Jazz quando era una giovanissima promessa e affermatosi negli States sotto la guida di Wynton Marsalis. Nel corso della sua fortunata carriera Cafiso può vantare collaborazioni internazionali di grandissimo prestigio, da Hank Jones, a Dave Brubeck, Cedar Walton, Mulgrew Miller, Joe Lovano, Christian McBride, Kenny Wheeler, Gonzalo Rubalcaba, Enrico Rava e Stefano Bollani.
Classe 1989, siciliano.Già a nove anni muove i primi passi facendo esperienze con musicisti di fama internazionale quali Bob Mintzer, Maria Schneider, George Gruntz, Gianni Basso e molti altri. Decisivo per la sua carriera è l’incontro, nel luglio del 2002 (aveva solo tredici anni), durante il Pescara Jazz Festival, con Wynton Marsalis che, stupito dalle sue qualità musicali, lo porta con sé nell’European tour del 2003. Da allora, Francesco ha suonato nei Jazz Festival, nei teatri e nei Jazz Club più importanti del mondo. Ha vinto diversi premi prestigiosi, tra i quali il Premio Nazionale Massimo Urbani a Urbisaglia, il premio EuroJazz a Lecco, l’International Jazz Festivals Organization Award a New York, la World Saxophone Competition a Londra, il “Django d’Or” a Roma, e ricevuto molti altri importanti riconoscimenti.
Nel 2006 consegue il Diploma di laurea di I livello in Flauto Traverso presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali V. Bellini di Catania. Il 2008 viene nominato direttore artistico del “Vittoria Jazz Festival” a Vittoria, sua città natale. Il 19 gennaio del 2009 ha suonato a Washington DC durante i festeggiamenti in onore del Presidente Barack Obama. Il 31 dicembre 2022 il Presidente Mattarella lo nomina Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Matteo Bortone, nato ad Otranto nel 1982, è ormai uno dei giovani bassisti più ricercati a livello nazionale ed internazionale. Apprezzato anche come compositore e band leader, vincitore del referendum della rivista Musica Jazz come miglior nuovo talento italiano 2015. Il suo approccio alla musica inizia con il pianoforte, passando poi alla chitarra, al basso elettrico per preferire il contrabbasso. Dopo aver conseguito una laurea nel 2015 a Milano in Scienze del turismo, si trasferisce a Parigi dove ha la possibilità di studiare in uno dei conservatori europei più prestigiosi: Il “Conservatoire national supérieur de musique et de danse” di Parigi, conseguendo (2011) un Master in Jazz e Musiche improvvisate. Contemporaneamente segue i seminari estivi di Siena Jazz, dove vince due borse di studio, nel 2007 e nel 2008. Ha suonato con Kurt Ronesnwinkel, Leon Parker, Tigran Hamasyan, Maria Pia De Vito, Ralph Alessi ed altri. Riesce ad esprimersi al meglio sia in formazioni acustiche che in formazioni più elettroniche. Da diversi anni è leader di una sua formazione “No Land’s”. Un jazz contemporaneo con sonorità pop/rock che esplora ambienti acustici ed elettrici/elettronici, con qualche riferimento ai nostri cantautori.
Enrico Morello, romano, classe 1988, inizia ad applicarsi allo studio della batteria in giovanissima età (9 anni). Inizia la sua formazione presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio a Roma, per terminare con un biennio di alto perfezionamento In.Ja.M – International Jazz Master Program “Master Of Higher Education In Jazz Improvisation Tecniques” di Siena, Dal 2014 è un elemento fondante del quartetto di Enrico Rava con il quale porta avanti una lunga e proficua attività concertistica internazionale sugellata dall’incisione di un disco, Wild Dance (ECM Records). Nel 2019 il New Quartet, già nominato Gruppo dell’anno per la rivista Musica Jazz, si trasforma in Enrico Rava Special Edition con l’aggiunta di Giovanni Guidi, Gianluca Petrella e Francesco Bearzatti. Dal 2018 è impegnato anche come docente di strumento e musica d’insieme al triennio universitario presso l’Accademia Nazionale del Jazz – Siena Jazz University.
Il concerto è iniziato con uno standard “Sweet and lovely”, un brano del 1931 e inciso da tantissimi artisti quali Bill Evans, Thelonius Monk, Ella Fitzgerald e tanti altri. E dopo un secondo brano, uno standard di Miles Davis, sono stati eseguiti alcuni brani tratti dal recentissimo album inciso dal quartetto, dal titolo “Reverse Motion”, pubblicato il 26 luglio scorso per Jam/Unjam (distribuzione Universal). Brani scritti da Cafiso (“Tension and intention” e “Arthuro’s bull”), da Bortone (Salon Malaga) o dallo stesso Lanzone (Duke clouds). Una forte intesa tra i quattro e una naturalezza che nasconde una musica estremamente complessa ed articolata.
Quattro giovani artisti con una carriera alle spalle che non è iniziata ieri. Difficile elencare in poche righe i loro meriti. Ed il concerto ha mostrato in tutta la sua durata la grande professionalità di quattro splendidi artisti. Un plauso a chi continua, da undici anni, a fare proposte di spessore per questo Festival che ormai è diventato un punto di riferimento non solo per la Puglia.
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro