Da una idea nata per caso, tra un bicchiere di vino e un altro, due amici si incontrano e decidono di partire con un nuovo progetto, come se nessuno dei due abbia niente di meglio da fare.
Da un’idea di Vito Signorile, Direttore Artistico del Teatro Abeliano di Bari, e Roberto Ottaviano, Direttore della Scuola di musica Jazz del Conservatorio Nicolò Piccinni di Bari, nasce un nuovo progetto che mira a sostenere i giovani musicisti del Consrvatorio offrendo loro gratuitamente alcuni spazi del Teatro Abeliano per potersi esprimere e farsi conoscere. E’ un modo semplice ed efficace per offrire loro visibilità.
Per iniziare in grande stile, tutti i Maestri della scuola di Jazz del Conservatorio N. Piccinni hanno deciso di offrire alla cittadinanza intera questo nuovo progetto: JAZZATEATRO, dandosi appuntamento tutti insieme (dieci musicisti presenti) per un concerto denso di emozioni. E’ noto a tutti che la Scuola di Musica Jazz del Conservatorio di Bari è un’eccellenza (12 cattedre all’attivo), ed è una delle più longeve, visto che a breve festeggerà i suoi primi quarant’anni di attività.
E sappiamo anche che una delle prime passioni giovanili di Vito Signorile è proprio la musica jazz visto che più volte, in tempi passati (ma non remoti) ha prestato il suo contributo a progetti teatrali e musicali impastati con il jazz. Come dimenticare Jukebox all’Idrogeno, tratto dai testi di Allen Ginsberg e di tutti i poeti della Beat Generation (ovviamente con musiche dal vivo).
Alcune esibizioni si terranno in Sala grande, mentre altre nell’Actor Studio (una sala d’ascolto al piano interrato), per progetti personali (o coordinati con gli insegnanti) degli studenti, con cadenza quindicinale. Lo spazio teatrale per i giovani musicisti diventa impegnativo per la scelta dei brani musicali, il rapporto con il pubblico da gestire. In questo modo gli studenti avranno la possibilità di crescere e maturare in modo più efficace.
Tutti questi incontri o concerti saranno ad ingresso (quasi) gratuito, con un biglietto a 2 euro, giusto per le spese vive. Questo serve anche ad incoragiare il pubblico a partecipare e sostenere le giovani leve. Sono previste anche attività di ascolto musicale, curate da Ugo Sbisà, anche lui insegnante del Conservatorio.
A questa sessione inaugurale hanno partecipato Gianna Montecalvo alla voce, Vito Andrea Morra (titolare della cattedra di composizione) alla chitarra, Fabrizio Savino anche lui alla chitarra, quattro pianisti: Vito di Modugno, Livio Minafra, Nico Marziliano e Cettina Donato, Maurizio Quintavalle al contrabbasso, Giuseppe Berlen alla batteria e alle percussioni, ed ovviamente Roberto Ottaviano al sax alto e, udite udite, si è cimentato anche nel canto (ogni tanto capita).
Dopo un intervento di presentazione a cura del padrone di casa, Vito Signorile, e di Roberto Ottaviano, la serata ha offerto una decina di brani eseguiti da formazioni diverse, dal duo all’ensemble.
Abbiamo avuto modo di apprezzare cose fuori dagli schemi (il duo tra il pianoforte di Livio Minafra e le percussioni di Giuseppe Berlen), istanti di musica classica con Gianna Montecalvo e Livio Minafra in un brano di Georg Friederich Handel (Lascia che io pianga) tratto dall’opera Rinaldo, a formazioni più allargate, in trio o in quartetto.
Avendo molti pianisti a disposizione, forse la cosa più delicata e simpatica è stata l’esecuzione a quattro mani di due composizioni di Cettina Donato (Danza dei suoni e Persistency) con la Donato e Vito di Modugno che hanno divertito il pubblico anche scambiandosi i ruoli, ma anche gli sgabelli in corso di esecuzione.
Vito Andrea Morra e Nico Marziliano invece hanno offerto un tributo ad Amedeo Tommasi, figura di primo piano nel campo della composizione e dell’arrangiamento, che oltre ad aver collaborato per tantissimo tempo con Ennio Morricone, è stato loro maestro ad un corso di “Ear training e Armonia” presso i seminari di Siena Jazz.
Dopo il susseguirsi di una decine di formazioni diverse, il bis, acclamatissimo, è stato eseguito in modo collettivo da tutti e dieci i musicisti, con l’esecuzione di Moanin’ un brano ormai storico dei Jazz Messengers di Art Balkey, composto dal pianista Bobby Timmons nel 1958 (aveva allora 23 anni). Durante l’esecuzione del brano, Roberto Ottaviano si è divertito, con la voce, a duettare con Gianna Montecalvo. Un brano che rimane negli annali della musica jazz e che ha chiuso in bellezza una serata straordinaria.
Prima di andare tutti a casa, l’invito del Maestro Ottaviano: andate a sentire i concerti degli studenti (non solo dei maestri). Solo con una larga partecipazione di pubblico questo progetto potrà dare i suoi frutti.
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro
Puntuale ed eccellente la presenza del nostro Cirano che ha decisamente buon naso!
Vito Signorile