Oggi, venerdì 8 novembre, un trittico di appuntamenti prosegue il BIG – Bari International Gender Festival. Si parte alle 20, nell’Arena ExpostModerno: in scena Aldo Nolli con la performance di danza «There is a Planet», ideata da Michele Scappa: un solo corpo centralizza gli sguardi, ma li porta ad osservare i dintorni. La materia è densa e forte, ma anche delicata e frammentata. Il suono si fa ambiente, ma ne definisce gli spazi. La voce emerge, ma svanisce pian piano. Un solo corpo, ma molte vite. L’indagine che «There is a Planet» intende portare avanti prende ispirazione dalla mostra fotografica di Ettore Sottsass alla Triennale di Milano (2017-18), da cui trae l’omonimo titolo. Sono fotografie, scattate in quarant’anni di viaggi intorno al mondo, che riguardano l’abitare e in generale la presenza dell’uomo sul pianeta: tra le pagine scorrono gli scenari incontaminati della natura (panorami di fiumi, foreste, distese marine, rocce) e immagini di architetture, case, persone, situazioni particolari, profondamente umane.
Alle 21,30 ci si sposta a Spazio 13 per il concerto live dei Violent Scenes, formata da Giorgio Cuscito (voce, testi, basso elettrico), Gianfranco Maselli (chitarra elettrica, basso elettrico), Gianvito Novielli (chitarra elettrica, electronics), Antonio Iacovazzi (batteria, electronics, programming). Custodi della lezione di Euripide e di Godard, il gruppo disprezza le rappresentazioni teatrali contemporanee a portata di telecomando, e riafferma la Tragedia come atto non-violento. Violent Scenes è una litania nel tentativo di restare umani. Con l’uscita dell’ultimo EP Rebirth, la band ha ricominciato a suonare live: una rinascita post-pandemica intrinseca alla Natura. Nel 2023 hanno presentato l’EP negli USA con un tour lungo 15mila km.
A Spazio 13 ci sarà la performance coreutica «Oracolo d’estate» di e con Elisabetta Sbiroli. L’Oracolo brucia nel fuoco, fatto coi resti della raccolta che ci siamo lasciati dietro. Ha un corpo “stretto, difficile, essenziale”, sotto il suo manto di bugie, ora che l’aria stessa, intorno, è fatta di carbone. L’azione, da un poema di Audre Lorde, si situa nello scarto operato da nuove teorie del genere e lotte per la decolonizzazione.
Biglietti su dice.fm e al botteghino del teatro, info su bigff.it e su boxoffice.bigfestival@gmail.com.