Venerdì 15 novembre al Multicinema Galleria di Bari, allo spettacolo delle 20,45, saranno ospiti in sala il regista Michele Placido, e gli attori Fabrizio Bentivoglio e Federica Luna Vincenti, per presentare il film «Eterno visionario», incentrato sulla vita pubblica e privata di Luigi Pirandello: interverranno in due momenti, per il saluto iniziale e al termine della proiezione, per il dibattito con il pubblico. Il lungometraggio, nelle sale dal 7 novembre, è stato proiettato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, ed è distribuito da 01 Distribution. Nel cast del film anche Valeria Bruni Tedeschi, Giancarlo Commare, Michelangelo Placido, con la partecipazione straordinaria di Ute Lemper.
Biglietti acquistabili in cassa e on line (costo 7 euro), su multicinemagalleria.18tickets.it, info 080.521.45.63.
1934. In treno verso Stoccolma, dove riceverà il premio Nobel per la letteratura, Luigi Pirandello rivive il fascino e la magia dei personaggi che hanno popolato la sua vita e ispirato la sua arte. Davanti al suo sguardo passano i fantasmi di un’intera esistenza: la follia della moglie, incapace di comprendere e accettare la scelta di vita di un artista predestinato; il burrascoso legame con i figli, schiacciati dal genio paterno e per questo incapaci di volare con le proprie ali; il controverso rapporto con il fascismo; lo scandalo del suo teatro, sovversivo e troppo moderno per il perbenismo borghese; il sogno di un amore assoluto per Marta Abba, la giovane attrice eletta a sua musa ispiratrice in un’inestricabile compenetrazione fra arte e vita. Eterno Visionario racconta infatti una fase della vita di Pirandello per rivelarne il mondo emotivo, l’umanità, le passioni, le ossessioni e l’esistenza più intima intrappolata fra l’amore dirompente e impossibile per Marta e il burrascoso rapporto con la dolorosa malattia della moglie Antonietta. Un racconto emozionante che si dipana fra Roma, la Stoccolma dei Nobel, la Berlino dei cabaret e di Kurt Weill, la Sicilia arretrata degli zolfatari e degli arcaici paesaggi. Per restituire il ritratto autentico e vivido, il tormento e la forza di un artista immenso, un implacabile, eterno visionario: un genio capace di trasformare in arte la propria infelicità.