Taranto porta in scena la Generazione Z: la stagione teatrale “Periferie” esplora le inquietudini del presente

Il teatro che fotografa il presente, la sua complessità e le sue contraddizioni. A Taranto, la compagnia Crest propone questa lettura attraverso la stagione «Periferie» 2024-2025, in programma dal 16 novembre al 5 aprile all’auditorium TaTÀ, con alcune delle migliori proposte della drammaturgia contemporanea, affidate a talenti di grande rilievo.

«Undici titoli per esplorare temi cruciali della contemporaneità e della nostra quotidianità, insieme a diritti e valori che risuonano ancora oggi, come quelli del motto rivoluzionario ‘Liberté, Égalité, Fraternité’», afferma la presidente Clara Cottino presentando il progetto di questa edizione, che si aprirà il 16 novembre (ore 21) con il provocatorio manifesto della Generazione Z: «La sparanoia», una produzione del Teatro di Sardegna/Agidi con la firma dei pluripremiati Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri, autori, attori e registi di spicco della nuova scena italiana, come dimostrano i riconoscimenti ricevuti, dal premio In-Box a quello della critica al Nolo Fringe Festival e dalle giurie unite di Direction Under 30.

Con un uso dinamico del corpo e una parola densa e atletica, Fettarappa e Guerrieri mettono in scena, con graffiante ironia, le questioni più urgenti della contemporaneità, dando voce ai conflitti politici di una generazione oppressa e sfruttata e risvegliando nel pubblico una rabbia rivoluzionaria. Con un cinismo surreale e un ritmo serrato, «La sparanoia» indaga il peso di un mondo che sembra gravare su una gioventù “addomesticata”, che, invece di scendere in piazza, preferisce abbandonarsi alla comodità di un cuscino. Una generazione che, anziché elaborare strategie d’azione, si affida alle previsioni meteo, in un contesto in cui persino il ministro delle Politiche giovanili sogna di “divorare” gli studenti in protesta.

Questi giovani vivono in spazi sempre più ristretti, ossessionati dalle cure delicate e da una routine monotona, mentre il dilemma su cosa fare di una bomba diventa la metafora di una generazione senza risposte, sospesa tra il gesto estremo e l’apatia totale. Così, il grido di questa «sparanoia» resta soffocato, rappresentando la tragica e ironica repressione dei “serial killer narcolettici” e dei “bolscevichi da divano”, in un vortice di ruoli e scambi vivaci tra due attori che, con grande energia, accusano una generazione adulta ormai incapace di offrire ai giovani una prospettiva certa per il futuro. Ne derivano insoddisfazione, repressione, depressione e ansia, in una riflessione amara ed acuta su temi come la situazione dei giovani, il tramonto della Sinistra e la quieta acquiescenza della generazione passata di fronte ai soprusi sociali e culturali.

Info e prenotazioni: 333.2694897. Biglietti disponibili anche online su Vivaticket tramite il sito www.teatrocrest.it.

Daniele Milillo

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