“Immensamente Sarcina”: il frontman de “Le Vibrazioni” si esalta nel progetto orchestrale realizzato al Teatro Petruzzelli di Bari per la Camerata Musicale Barese

In esclusiva per la Camerata Musicale Barese, il Teatro Petruzzelli ha accolto per il secondo appuntamento della rassegna “Notti di Stelle Winter” il poliedrico artista, cantautore e chitarrista Francesco Sarcina, già frontman del gruppo musicale “Le Vibrazioni”.

Il progetto inedito che ha dato vita ad un concerto raffinato, emozionante ed inaspettatamente gioioso, non è un caso che abbia preso il nome di “Vibes”, in quanto sostantivo che tradotto in italiano connota ormai da anni la nota band. Ma il significato è stato a mio parere ben altro. Il tempo trascorso sulla rossa poltroncina del nostro tempio musicale è stato, infatti, sin dalle prime battute, scandito dalle numerose vibrazioni ed onde emozionali che hanno intercettato le nostre frequenze emotive, scuotendole di dolcissima ed empatica gratitudine. D’altra parte come non provare tutto questo già a partire dalle note di benvenuto dell’orchestra con il dolcissimo e sinfonico “Allelujah” di Leonard Cohen, ode alla vita ed all’amore.

Dall’ingresso sul palco abbiamo ben presto la percezione dell’affabilità, dell’innata simpatia e di una spiccata ironia di un Sarcina che ama dialogare confidenzialmente con il pubblico, ingaggiare continue gags con il noto e bravissimo Direttore d’Orchestra, Angelo Nigro, che accoglie e restituisce con spontaneità e gioia la stessa comunicativa nella quale viene travolta anche l’Orchestra della Magna Grecia con la quale, entrambi, sono riusciti a creare e mantenere per tutta la serata un’alchemica relazione che ha consentito al “nostro” conterraneo di far vibrare la sua voce di una potenza e di un’energia di particolare intensità.

Non c’è niente che non abbia funzionato per il pubblico, considerando il tutto esaurito, i lunghi applausi al termine di ciascuna esibizione ed i cuoricini di carta in platea sventolati a ritmo dei celebri successi pop-rock riprodotti, per l’occasione, in una chiave sinfonica assolutamente brillante che ha esaltato la poetica di ciascun pezzo, a partire dal primo “Così sbagliato”, anche se è con il successivo “Dimmi” che l’orchestra ne amplifica i passaggi lirici. Ma è solo l’inizio.

Passando da “Dov’è”, che ha segnato la seconda presenza sul palco del Festival di Sanremo nel 2020 de “Le Vibrazioni” (la prima fu nel 2005 con “Ovunque andrò”), e da “Cambia”, si giunge alla canzone simbolo per il frontman che non poteva non ricordare e celebrare, ancora una volta, la sua dolce amica “Giulia” Tagliapietra, prematuramente scomparsa, che ha ispirato il testo di “Dedicato a te” da dove “tutto è diventato vero” per il grande successo riscosso, a dispetto delle nefaste previsioni di quella discografia che si ritrova più spesso a giudicare i talenti in famose trasmissioni televisive (per citare un giustamente ironico Sarcina).

Gli arrangiamenti inediti curati dal Maestro Nigro, compositore-pianista dal precoce curriculum in successi e doti, sono a dirla tutta strepitosi, di lirica bellezza, sottolineati spesso dagli interventi corali di alto livello della Lucania & Apulia Chorus (preparato dalla Maestra Daniela Nasti) e proposti come fossero uno strumento a parte ma parte di un tutto. La sua enfasi nella direzione senza bacchetta transita attraverso un continuo (e faticoso direi) esercizio ginnico che impegna gambe (spesso si piega su di esse a ritmo), braccia che apre in modalità alare allorquando chiama a raccolta tutti i suoi strumenti, e le mani, che si scuotono a lanciare trilli o rulli di tamburi o che si ritrovano, a volte, a suonare un intro con una piccola tastiera elettronica posta sul suo podio.

Il climax emozionale ha raggiunto indelebilmente alte vette con il brano “E se ne va”; la sua esecuzione, sotto l’egida dell’amabile direttore Nigro, ha avuto una resa senza dubbio unica ed irripetibile grazie alla totale armonia e perché no, lo stato di grazia nel quale si son ritrovati tutti i protagonisti sul palco; l’accezione musicale adottata ha riportato incisivamente e prepotentemente a melodie ipnotiche arabesche grazie anche ad un coro che ci ha ammaliato per tutto il tempo con le curve melodiche intonate. Parimenti soave la sentita interpretazione di Sarcina nel suo “Vai pensiero, vai” (testo del 2015) così come una notevole carica emotiva ha suscitato la dolcissima “Respiro” che ci ha lasciato ça va sans dire, senza fiato per la delicatezza e morbidezza dei suoni elevati a nostro favore e che ben potrebbero essere di un film la colonna sonora.

In realtà, a posteriori, risulta veramente arduo individuare il pezzo e l’arrangiamento più bello della serata, perché non appena si ha la sensazione di pensare che l’ultima esecuzione sia stata la migliore in campo, ecco che ne segue un’altra che sbaraglia le nostre convinzioni rimescolando la nostra classifica, come nel caso di “Ovunque andrò” , “Ridere ancora” e “Vieni da me” cui segue un lungo e meritato plauso di riconoscimento accompagnato dall’immancabile richiesta del bis, naturalmente concesso da un incontenibile Sarcina che si congeda salutandoci con un calice di vino rosso giunto a sorpresa.

Con l’occasione, è evidente che non si possa non condividere l’invito iniziale del direttore artistico della Camerata Musicale Barese, M° Dino De Palma, di esortare chiunque, in occasione delle festività natalizie, a regalare la “Christmas Gift Card”, un abbonamento a sei eventi organizzati dal 3 gennaio al 2 aprile 2025 che si terranno tra il Teatro Petruzzelli ed il Teatro Piccinni, quale alternativa sicuramente originale e di valore intrinseco ideato per donare le emozioni che solo spettacoli come questo, dal vivo, possono garantire e rimanere con noi per lungo tempo.

Gemma Viti
Foto dalla pagina Facebook della Camerata

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