E’ tutto pronto a Rende per la II edizione del “DramaFest”, il festival della nuova drammaturgia

Libero Teatro presenta la seconda edizione di DramaFest il festival della nuova drammaturgia che unisce il mondo del teatro e l’Unical con la direzione artistica di Max Mazzotta. Realizzato con il sostegno della Fondazione Carical e in collaborazione con Disu – Dipartimento di Studi Umanistici e l’associazione Entropia Dam – Dipartimento Autogestito Multimediale dell’Unical, dal 27 al 29 novembre vedrà in programma tra gli spazi dell’Università della Calabria e il Palacultura “Giovanni Paolo II” di Rende quattro spettacoli tra i più apprezzati e premiati del teatro contemporaneo. E ancora incontri con autori, registi e critici teatrali di fama nazionale e internazionale, docenti e studenti Disu a confronto. DramaFest nasce proprio infatti con l’obiettivo di creare un dibattito sul teatro contemporaneo attraverso percorsi di formazione, studio e scambio tra esperti, artisti, critici e il pubblico. In cartellone il debutto di “Nikola Tesla. Genio Compreso” dello stesso padrone di casa Max Mazzotta, “Tanti Sordi. Polvere di Alberto” di Elvira Frosini e Daniele Timpano, “Segnale d’Allarme. La mia Battaglia VR” di Elio Germano e “Robe dell’Altro Mondo (cronache di un’invasione aliena)” di Gabriele Di Luca per la compagnia Carrozzeria Orfeo. Tra i nomi presenti al festival i critici di teatro Katia Ippaso, Valentina Valentini e Giò Villella, insieme a Raffaele Perrelli (direttore di Dipartimento), Daniele Vianello e Carlo Fanelli docenti Disu Unical. Il progetto rivolto alle nuove generazioni vuole essere anche e soprattutto un’opportunità per portare la Calabria all’attenzione del sistema teatrale nazionale. Un modo originale e sinergico di vivere e sfruttare i luoghi della cultura, un progetto nuovo ed unico nel suo genere, in cui il teatro entra all’interno di un Campus Universitario cercando di creare a sua volta un forte legame anche con la città e i suoi teatrie di avviare un confronto artistico e umano tra chi il teatro lo fa, lo studia e lo critica. <<Questa seconda edizione rappresenta per noi un segnale di continuità rispetto allo scorso anno e il tentativo di rafforzarne valori, interazioni e contenuti – afferma il direttore artistico Max Mazzotta che continua – Tutte le compagnie e gli autori che ospiteremo quest’anno hanno creduto fortemente in un’intuizione, la stessa che li porta ad esprimersi sempre con coraggio e libertà nel teatro per raccontare ciò che vogliono senza piegarsi a schemi, regole e convenzioni e noi siamo orgogliosi di restituire al pubblico la bellezza di questo coraggio e di questa libertà attraverso i loro lavori>>.

IL PROGRAMMA.

DramaFest parte il 27 novembre con il Convegno di apertura sulla nuova drammaturgia dal titolo “L’evoluzione della scrittura nel teatro contemporaneo: confronto tra gli addetti ai lavori e il mondo accademico” alle ore 11 all’Aula Caldora dell’Unical. Interverranno: il direttore artistico del festival Max Mazzotta, Raffaele Perrelli (direttore di Dipartimento) e Daniele Vianello docenti Disu dell’Università della Calabria. Gli autori e registi degli spettacoli in scena Elvira Frosini e Daniele Timpano, Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti per la compagnia Carrozzeria Orfeo. I critici teatrali Katia Ippaso per il “Venerdì di Repubblica”, “Il Messaggero” e “Rai Radio 3”, Valentina Valentini docente di Alta Qualifica alla Sapienza di Roma e Premio Ubu speciale 2023. Nel pomeriggio alle ore 16 nell’Aula “Ares” dello stesso ateneo si terrà invece il primo degli incontri con gli studenti dal titolo: “Osservatorio critico/Autori a confronto con gli studenti – Focus Max Mazzotta/Libero Teatro” a cura di Carlo Fanelli docente Disu, i critici Katia Ippaso de “Il Venerdì di Repubblica”, “Il Messaggero” e “Rai Radio 3”, Giò Villella per la rivista “Scene Contemporanee” e l’attore e regista calabrese Max Mazzotta. Alle 21 poi il primo spettacolo al Palacultura “Giovanni Paolo II” di Rende sarà “Tanti Sordi. Polvere di Alberto” scritto, diretto e interpretato da Elvira Frosini e Daniele Timpano e con Marco Cavalcoli (Premio Ubu 2022 come miglior attore) e Barbara Chichiarelli (vincitrice nel 2016 del Premio Ubu under 35 e nel 2020 del Ciak d’Oro come migliore attrice non protagonista, candidata ai David di Donatello nel 2021, nota al pubblico per la serie Netflix Suburra). Lo spettacolo ha debuttato al Romaeuropa Festival ad ottobre e Cosenza sarà la terza tappa della tournée per la pluripremiata compagnia, più volte Premio Ubu.

Il 28 novembre alle ore 10 sempre nell’aula “Ares” dell’ateneo è prevista una lezione con gli studenti dal titolo: “Osservatorio critico/Autori a confronto con gli studenti – Focus Frosini/Timpano” a cura di Carlo Fanelli docente Disu, i critici Katia Ippaso de “Il Venerdì di Repubblica”, “Il Messaggero” e “Rai Radio 3”, Giò Villella per la rivista “Scene Contemporanee” e gli autori Elvira Frosini e Daniele Timpano. Spettacolo imperdibile alle ore 17 al Teatro Dam – Dipartimento Autogestito Multimediale del Polifunzionale Unical “Segnale d’Allarme. La mia battaglia VR” (spettacolo in realtà virtuale) di e con Elio Germano, cinque volte David di Donatello. Mentre sarà di scena alle ore 21 al Palacultura “Giovanni Paolo II” di Rende “Robe dell’Altro Mondo (cronache di un’invasione aliena) di Gabriele Di Luca con Federico Bassi, Sebastiano Bronzato, Massimiliano Setti e Giacomo Trivellini per la regia di Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti. La compagnia che registra sold out in tutta Italia torna in Calabria con la replica al DramaFest dopo dieci anni ed è vincitrice di numerosi premi, tra cui Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti, Nuove Sensibilità, Hystrio per la Drammaturgia, Premio Nazionale della Critica e Premio Maschere del Teatro.

Il 29 novembre alle ore 11 nell’aula “Ares” si terrà la lezione dal titolo “Osservatorio critico/Autori a confronto con gli studenti – Focus Gabriele Di Luca/Carrozzeria Orfeo” a cura di Carlo Fanelli docente Disu, i critici Katia Ippaso de “Il Venerdì di Repubblica”, “Il Messaggero” e “Rai Radio 3”, Giò Villella per la rivista “Scene Contemporanee” alla presenza del giovane drammaturgo Gabriele Di Luca (nel 2013 Premio SIAE alla Creatività come migliore autore teatrale nazionale, nel 2015 e 2016 Premio Hystrio e nel 2019 Premio “Le Maschere del Teatro” come nuovo autore). Nel pomeriggio alle ore 17 al Teatro Dam – Dipartimento Autogestito Multimediale del Polifunzionale Unical ci sarà la presentazione della raccolta di libri a cura di Valentina Valentini “Franco Scaldati. Teatro”, con gli interventi della stessa Valentini (docente di Alta Qualifica alla Sapienza di Roma e Premio Ubu speciale nel 2023), Vincenza Costantino, saggista e autrice teatrale e la lettura scenica “Le sette morti del Tamerlano” a cura dell’attore e regista cosentino Ernesto Orrico. Alle ore 21 invece al Palacultura “Giovanni Paolo II” di Rende sarà la compagnia Libero Teatro a chiudere il festival con il debutto di “Nikola Tesla. Genio Compreso” scritto, diretto e interpretato dal direttore artistico Max Mazzotta e con Marina Sorrenti, Francesco Maria Cordella, Alessandro Scanderbeg, Graziella Spadafora, Antonio Belmonte e Claudia Rizzuti.

CREDITS

DRAMAFEST

Direzione artisticaMax Mazzotta
Ufficio Stampa / Organizzazione – Ilaria Nocito

Responsabile TecnicoGennaro Dolce

Logistica –  Iris Balzano

Social Media Manager  – Elisa Marta > Rocco Pisano > Serafino Ciccone > Angela Loizzo

Progetto GraficoEnrico Miceli

Videomaker  – Michele De Rango

Fotografo  – Gianni Infusino

Info e prenotazioni

TICKET SPETTACOLI PALACULTURA: INTERO 15 € > RIDOTTO STUDENTI 10 € (Studenti di ogni Ordine e Grado)

ABBONAMENTO PER TRE SPETTACOLI – PALACULTURA: 30 €

TICKET SPETTACOLO ELIO GERMANO – TEATRO DAM UNICAL: UNICO 5 € (Fuori Abbonamento)

PREVENDITE: InPrimaFila – Viale G. Marconi, Cosenza – Tel 0984 795699 Ticket online www.inprimafila.net

La biglietteria al Palacultura “Giovanni Paolo II” di Rende resterà aperta TUTTI I GIORNI DEL FESTIVAL dalle ore 19.

Per informazioni e prenotazioni telefonare ai numeri 347 8503963 > Ilaria Nocito | 333 9555376 Iris Balzano.

DramaFest

dramafest.festival@gmail.com

facebook-3383596_960_720[1] Drama Fest

instagram_PNG9[1] dramafest24

asterisk-39252_640[1] dramafestival

GLI SPETTACOLI

Mercoledì 27 novembre 2024 – ore 21 Palacultura “Giovanni Paolo II” di Rende (Cs)

TANTI SORDI – POLVERE DI ALBERTO

Testo / Elvira Frosini, Daniele Timpano, Lorenzo Pavolini

Regia  / Elvira Frosini e Daniele Timpano

Con  / Marco Cavalcoli, Barbara Chichiarelli, Elvira Frosini, Daniele Timpano

Musiche e progetto sonoro / Ivan Talarico

Disegno luci / Omar Scala

Scene e costumi / Marta Montevecchi

Collaborazione alla regia / Francesca Blancato

Organizzazione e distribuzione / Laura Belloni

Progetto grafico /  Valentina Pastorino

Uno spettacolo di  Frosini / Timpano

Produzione /  Scarti – Centro di produzione teatrale diinnovazione,

Viola Produzioni / Sala Umberto, Romaeuropa Festival

Durata: 90 min. In questo lavoro ci interessa toccare e intrecciare tre discorsi: Uno. La Storia: 70 anni di storia italiana passano attraverso questi materiali trans-mediali rifiltrati e riletti da/attraverso Sordi (ed i suoi registi), insomma la storia, l’Italia, la ricostruzione storica orientata che si è fatta dell’Italia dal dopoguerra ad oggi Due. Il dato biografico: i nostri nonni, i nostri genitori giovani di allora – il dopoguerra, il boom economico, il progresso, le speranze – mentre adesso ci siamo solo noi, miseri, senza futuro, con l’apocalisse invece del progresso come unico, mitico orizzonte. Tre. Il nostro lavoro, il teatro: Sordi fa il nostro lavoro, parla del nostro lavoro. Epoca diversa, percorso diverso, scelte diverse, mainstream e successo contro avanguardia, noi avanguardisti finto-pentiti che stringendo il nazional-popolare in un abbraccio mortale rivendichiamo una diversa identità e la nostra storia. In continuità con i lavori precedenti, in cui abbiamo affrontato temi che riguardano la storia e l’identità italiana, attraversandola e soffermandoci sul suo cadavere politico con testi come Dux in scatola, Risorgimento Pop e Aldo morto (che compongono la trilogia Storia cadaverica d’Italia), il colonialismo italiano e la sua eredità di razzismo nel pensiero occidentale in Acqua di colonia, la rivoluzione francese e la crisi attuale della democrazia in Ottantanove, il futurismo italiano tra misoginia e proto-femminismo in Disprezzo della donna, continuiamo la ricerca sui miti e le retoriche del nostro paese e del nostro presente e ci immergiamo adesso – in collaborazione con lo scrittore Lorenzo Pavolini – in questo materiale culturale e storico, in questa mitologia su Roma e “romanità” ma soprattutto “italianità” che è Alberto Sordi. Il mito dell’uomo medio, tutti i miti passati attraverso lui,

italica spugna e italico modello che ha attraversato i decenni. Lo attraversiamo cercando le sue tracce sepolte in noi, nei nostri corpi e nel nostro lavoro, le sue stratificazioni disseminate nella nostra vita e nella vita del nostro paese. Un discorso che tenta di far esplodere le nostre retoriche e i nostri modelli culturali, un discorso sull’arte e sul teatro.

Elvira Frosini e Daniele Timpano

Gli Autori

Elvira Frosini e Daniele Timpano, sono autori, registi e attori della scena contemporanea italiana che dal 2008 condividono un comune percorso artistico. Nei numerosi lavori prodotti negli ultimi anni, Frosini/Timpano portano sul palcoscenico i loro corpi che disinnescano, decostruiscono ed incarnano le narrazioni della Storia, analizzando le derive antropologiche della società a partire da un vasto materiale di riferimenti vari, dall’accademico al popolare, che costituiscono l’immaginario e la coscienza contemporanei. I loro testi portano sulla scena un complesso dispositivo teatrale in cui gli attori-autori sono sempre in dialogo con il pubblico ed in bilico tra l’incarnazione di personaggi, mitologie contemporanee e culturali. I loro lavori sono stati rappresentati in numerosi teatri e festival in Italia e all’estero, tra gli altri: Romaeuropa Festival, Piccolo Teatro Milano, Teatro Argentina di Roma, Teatro Metastasio di Prato, Teatro Elfo Puccini di Milano, Bassano Opera Estate/Festival B.Motion, Festival Inequilibrio/Armunia di Castiglioncello (Li), Teatro della Tosse, Festival delle Colline Torinesi, Teatro Bellini di Napoli, Teatro Biondo di Palermo, Festival Short Theatre Roma, “Face a Face” / Theatre de la Ville Parigi, La Nuit Blanche di Parigi. Diversi loro lavori sono stati pubblicati da vari editori, oltre ad essere tradotti in diverse lingue, francese, inglese, spagnolo e sono stati finalisti e vincitori di numerosi premi: Dux in scatola (2006) è stato finalista ai Premi Scenario e Vertigine, pubblicato da Coniglio nel 2006 e da Hystrio nel 2008. Reperto#01 (2006) finalista al Premio VDA nel 2006. Sì l’ammore no (2009) è stato finalista al Premio Dante Cappelletti/Tuttoteatro.com. Dux in scatola, Risorgimento Pop (scritto con M. Andreoli) e Aldo morto compongono una trilogia edita da Titivillus nel 2012 con il titolo Storia cadaverica d’Italia e sono stati tradotti e presentati a Parigi per Face à Face. Lo spettacolo Aldo morto è stato candidato al Premio Ubu nel 2012 come migliore novità drammaturgica, ha vinto il Premio Rete Critica 2012 ed è stato ripubblicato da Cue Press nel 2018, oltre ad essere rappresentato in Francia dal regista e interprete David Lescot. Acqua di colonia (2016) è stato pubblicato da Cue Press, è stato finalista al Premio Ubu 2017 come miglior drammaturgia, selezione Eurodram 2018 ed è stato trasmesso in integrale su Radio 3. Il testo Ottantanove ha ricevuto la Menzione Speciale “Franco Quadri” nell’ambito del Premio Riccione 2019 e ha vinto il Premio UBU 2022 come miglior testo italiano / novità drammaturgica e Premio Ubu 2022 a Marco Cavalcoli come miglior attore, e infine Disprezzo della donna (2022). Nel 2021 il loro progetto #Indifferita vince il Premio UBU speciale.

Giovedì 28 novembre 2024 – ore 17 Teatro Dam – Dipartimento Autogestito Multimediale Polifunzionale Unical

SEGNALE D’ALLARME – LA MIA BATTAGLIA VR

Testo / Elio Germano

Regia / Elio Germano e Omar Rashid

Con / Elio Germano

Una produzione Gold, Infinito, Riccione Teatro

in coproduzione con Argot Produzioni

Durata: 70 min.

Uno dei primi esperimenti mondiali di teatro in realtà virtuale, tratto dallo spettacolo teatrale di cui Elio Germano è attore unico e regista. Scritto a quattro mani con Chiara Lagani questo VR movie nasce dalla collaborazione con Omar Rashid (co-regista del film) ed il progetto multimediale Gold. Qual è l’allarme? Questo nostro tempo, il diffondersi del pensiero assolutista fomentato da un’informazione deformata di cui la nostra società è vittima. Le nuove tecnologie che hanno cambiato la comunicazione, se da un lato si propongono come democratiche, dall’altro facilitano la manipolazione del pubblico. È in questo contesto che Elio Germano utilizza e allo stesso tempo critica la modernità del linguaggio che ha scelto. La tecnologia più avanzata offre dunque uno spettacolo disturbante, pensato per scuotere e risvegliare le coscienze. Attraverso e grazie alla VR sarete portati ad immergervi nell’opera teatrale diventandone parte. Vi troverete in sala, in prima fila, insieme agli altri spettatori. Sentirete l’energia della stanza intorno a voi. Cercherete lo sguardo di chi vi è seduto accanto, perfino i gesti. Assisterete ad un monologo che sarà un crescendo e allo stesso tempo una caduta verso il grottesco. Segnale d’Allarme racconta una storia vera, la nostra. Presentato in anteprima al Wired Next Fest di Milano nel 2019 all’interno dello spazio Gold è stato proiettato al Lido di Venezia nella Giornata degli Autori e ha girato i principali festival d’Italia, Dig Festival Riccione, Andersen Festival Sestri Levate, Kilowatt Festival Sansepolcro.

L’Autore

Elio Germano è un attore e regista italiano di fama internazionale vincitore di molteplici premi, tra gli altri, quattro David di Donatello come miglior attore protagonista per Mio fratello è figlio unicoLa nostra vitaIl giovane favoloso e Volevo nascondermi. Per La nostra vita ha vinto il Nastro d’argento come migliore attore protagonista ed il Prix d’interprétation masculine al Festival di Cannes 2010. Per l’interpretazione del pittore Antonio Ligabue nel film Volevo nascondermi ha ricevuto anche l’Orso d’argento come il miglior attore al Festival di Berlino 2020. Ha lavorato in campo cinematografico con registi quali Ettore Scola (Concorrenza sleale), Emanuele Crialese (Respiro), Gianluca Maria Tavarelli (Liberi), Libero De Rienzo (Sangue – La morte non esiste), Giovanni Veronesi (Che ne sarà di noi), Michele Placido (Romanzo criminale), Gabriele Salvatores (Quo vadis, baby?Come Dio comanda), Paolo Virzì (N – Io e NapoleoneTutta la vita davanti), Daniele Vicari (Il passato è una terra straniera) e Gianni Zanasi (Troppa grazia). Al cinema affianca partecipazioni televisive e spettacoli teatrali, tra cui cui Così è (o mi pare), riscrittura del testo pirandelliano Così è (se vi pare) firmata dello stesso Germano. Nel 2024 vince il suo quinto David, questa volta come miglior attore non protagonista, per la sua partecipazione al film Palazzina Laf. Recita con Federica Rosellini nel ruolo di co-protagonista nel film Confidenza di Daniele Luchetti, progetto presentato in concorso all’IFFR – International Film Festival Rotterdam. E nel mese di ottobre 2024 esce nelle sale il film “Berlinguer, la grande ambizione”, di Andrea Segre, presentato alla Festa del Cinema di Roma e in cui interpreta il segretario del Pci.

Giovedì 28 novembre 2024 – ore 21 Palacultura “Giovanni Paolo II” di Rende (Cs)

ROBE DELL’ALTRO MONDO –  CRONACHE DI UN’INVASIONE ALIENA

Testo/ Gabriele Di Luca

Regia /Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti

Con /Federico Bassi, Sebastiano Bronzato, Massimiliano Setti, Giacomo Trivellini

Voci reporter /Alessandro Tedeschi, Valentina Picello

Illustrazioni / Grafica / Animazioni / Federico Bassi Giacomo Trivellini

Musiche originali / Massimiliano Setti

Organizzazione / Luisa Supino, Francesco Pietrella

Ufficio Stampa / Raffaella Ilari

Uno spettacolo diCarrozzeria Orfeo, Le Canaglie

Durata: 60 min.

Lo spettacolo originale, nato nel 2012 e oggi più attuale che mai, si sviluppa intorno al tema delle Paure Metropolitane, ovvero l’insieme delle fobie e delle tensioni sociali che innegabilmente caratterizzano e condizionano la nostra quotidianità. Pregiudizio, intolleranza, sospetto, insicurezza, solitudine, censura e terrorismo ideologico come elementi che costantemente influenzano un tessuto sociale sempre più fragile e disarmato. Ed ecco la storia: in un mondo incrinato da una profonda crisi economica, sociale e umana, dove ogni via d’uscita sembra ormai perduta, l’unica speranza di salvezza sembra essere rappresentata dagli Alieni, da qualche tempo scesi sulla terra per aiutarci a risolvere i nostri problemi più gravi. Inizialmente percepiti come un miracolo, vengono quasi immediatamente demonizzati, strumentalizzati e, infine, perseguitati, da chi detiene il potere ed è privo di qualsivoglia interesse al cambiamento. I notiziari in sottofondo accompagnano la trama raccontando le contraddizioni e le distorsioni del nostro tempo, specchio di una società ridicola e invasiva, nella quale il fatto diventa notizia, la notizia pettegolezzo, il pettegolezzo verità. La contaminazione tra la drammaturgia originale dello spettacolo e il linguaggio dell’illustrazione, permetteranno di sviluppare ed evocare i personaggi della storia spingendo il reale fino al paradosso del grottesco, per contaminare e confondere differenti piani narrativi. Lo stile dei dialoghi e delle tavole prodotte rimanda volontariamente al linguaggio dei cartoons intrecciando momenti ironici e amari, critica sociale e paradosso. Animazioni digitali, stop motion, video game, disegni, dialoghi e musiche si fonderanno e contamineranno per raccontare le accattivanti e ironiche avventure dei protagonisti di Robe dell’altro Mondo (cronache di un’invasione aliena) nella sua nuova versione.

L’Autore

Gabriele Di Luca è drammaturgo, sceneggiatore, attore e regista. Dopo la formazione al Centro Teatro Attivo di Milano e il diploma presso l’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine nel 2007ha fondato nel 2008 la compagnia teatrale Carrozzeria Orfeoinsieme a Massimiliano Setti e Luisa Supino. Le sue opere teatrali hanno ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui menzioni speciali al Premio Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti” e al premio “Nuove Sensibilità” del Festival Teatro Italia. Nel 2013 ha ricevuto il Premio SIAE alla Creatività come migliore autore teatrale nazionale. Il suo lavoro Thanks for Vaselina ha avuto un grande successo, portandolo a vincere il Premio Hystrio-Castel dei Mondi nel 2015. Nel 2019 ha debuttato come co-sceneggiatore e regista del film “Thanks!”, tratto dalla sua opera teatrale e ha vinto il Premio “Le Maschere del Teatro” come nuovo autore. I suoi testi sono stati pubblicati dalla casa editrice Cue Press e rappresentati anche all’estero, in Spagna. Nel 2022 ha scritto Stupida Show, un monologo di stand-up comedy, mentre nel 2024 ha debuttato con il nuovo spettacolo Salveremo il Mondo Prima dell’Alba, con la consulenza filosofica di Andrea Colamedici di TLON. Oltre alla sua carriera artistica, Di Luca è anche un insegnante di drammaturgia, regia e recitazione in varie accademie nazionali e internazionali. I suoi testi sono molto apprezzati e alcuni di essi sono stati opzionati per futuri progetti cinematografici e serie televisive.

Venerdì 29 novembre 2023 – ore 21 Palacultura “Giovanni Paolo II” di Rende (Cs)

NIKOLA TESLA – GENIO COMPRESO

Scritto, diretto e interpretato da Max Mazzotta

Con /Marina Sorrenti, Francesco Maria Cordella, Alessandro Castriota Scanderbeg,

Graziella Spadafora, Antonio Belmonte, Claudia Rizzuti

Assistente Testo e Regia / Ilaria Nocito
Responsabile Tecnico Gennaro Dolce
Consolle Luci e Video / Iris Balzano, Gennaro Dolce
Consolle Audio / Ilaria Nocito

Costumi / Atelier Arte Firme Costumi di Maria Falbo

Fotografo / Gianni Infusino

Consulenza scientifica / Dott. Jacopo Settino, Prof. Piero Riccardi

– Dipartimento di Fisica dell’Unical

Strumentazione scientifica / Museo Liceo Scientifico “E. Fermi”

 – Polo Tecnico Brutium di Cosenza

Produzione /  Libero Teatro

Durata: 60 min.

Nikola Tesla fu uno scienziato ed inventore di grande spessore. Trasferitosi a New York dalla Croazia, riuscì a contribuire in maniera decisiva allo sviluppo di strumenti e tecnologie che si basavano su studi teorici e che hanno caratterizzato i primi del ‘900. Tesla era convinto che l’energia si potesse ottenere dalla natura terrestre senza stravolgerla o inquinarla e che potesse essere un bene di prima necessità gratuito per tutti. Questa “utopia” non si realizzò mai. L’energia venne monopolizzata dai potenti, speculando su persone e ambiente. Cominciò così l’era del consumismo, dell’industrializzazione selvaggia, della mercificazione di massa e soprattutto l’era del petrolio, ancora oggi fonte globale di energia, che costituì un vero e proprio cambiamento epocale dell’umanità e del destino ambientale. Lo spettacolo, oltre a raccontare la personalità controversa ed originale dello scienziato, vuole essere una riflessione sui danni irreparabili e le conseguenze etiche e morali che il progresso senza scrupoli ha avuto sul clima e sulla salute del nostro pianeta, nonché sull’uomo, divenuto sempre più arido e individualista. L’urlo di Tesla è un monito che  arriva fino ai giorni nostri e ci pone degli interrogativi per il futuro. Il testo è una biografia appassionata e ironica liberamente tratta dalla vita dello scienziato e dagli spunti comici che ripercorre, in particolare, il periodo vissuto in America tra genio, solitudine e stranezza restituendo al pubblico un ritratto del personaggio e del suo carattere in una sorta di tributo al pensiero dell’uomo di scienza precursore dei tempi moderni.

L’Autore

Max Mazzotta inizia i suoi studi presso l’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria di Palmi. Nel 1991 entra a far parte della scuola del Piccolo Teatro di Milano, diretta da Giorgio Strehler, dove si diploma. Ha come suoi maestri di interpretazione lo stesso Strehler e Enrico D’Amato, come maestri di recitazione Franco Graziosi, Andrea Jonasson; Gianfranco Mauri per il dialetto milanese e Marina Dolfin per il dialetto veneziano, mentre maestro di commedia dell’arte è Ferruccio Soleri. Nel 1995 esordisce come regista per il teatro e nel 1998 è tra i fondatori della compagnia Libero Teatro di cui è tuttora regista, autore e attore. Con il Libero Teatro debutta a Milano con Visioni di Galileo tratto da Vita di Galileo di Bertold Brecht prodotto dal Piccolo Teatro di Milano e presente in Stagione dal 2006 al 2007 e Vite di Ginius spettacolo da lui scritto, diretto e interpretato che debutta nel 2021 al Campania Teatro Festival. Arriva al cinema nel 1997 in L’ultimo capodanno di Marco Risi, nel 2002 interpreta Enrico Fiabeschi, uno dei personaggi di Andrea Pazienza, nel film Paz! di Renato de Maria. Nel 2004 recita la parte di Lionello, nel film Lavorare con lentezza diretto da Guido Chiesa. Nel 2012 lavora al suo primo film da regista di cui è anche protagonista, intitolato Fiabeschi torna a casa; il film prende spunto dal celebre Paz! interpretato da Mazzotta dieci anni prima. Nel 2021 è ospite al Festival del Cinema Venezia con il cast di Freaks out, film di Gabriele Mainetti, in cui interpreta il Gobbo, capo di una cella della resistenza al fascismo nell’Italia della seconda guerra mondiale. Ad ottobre 2024 è alla Festa del Cinema di Roma tra i protagonisti del nuovo film dei Manetti Bros US Palmese. Veste i panni del personaggio Ricotta nel cast di Adorazione, la nuova serie Netflix, per la regiadi Stefano Mordini in streaming dal 20 novembre 2024.

IL LIBRO

Venerdì 29 novembre – ore 17 Teatro Dam – Dipartimento Autogestito Multimediale Polifunzionale Unical (Ingresso Gratuito)

FRANCO SCALDATI – TEATRO

a cura diValentina Valentini e Viviana Raciti – Marsilio Editori

La raccoltaè un colossale lavoro di ricostruzione e sistemazione dell’opera omnia teatrale di uno dei maestri della drammaturgia del secondo Novecento. Il progetto editoriale, realizzato in collaborazione con l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini, è suddiviso in otto volumi che riprendono cronologicamente, a partire dagli anni Settanta, tutta la produzione di Scaldati per le scene. Dell’ampio corpus di opere teatrali scritte da Franco Scaldati in più di quarant’anni di attività, soltanto tredici sono state pubblicate. Il suo teatro ha avuto in Italia una ridotta circolazione sia in forma di testo letterario che di spettacolo. Ciascun testo è presentato nell’originale disposizione del dattiloscritto con la traduzione a fronte e integrato con schede introduttive. Ciascun volume include inoltre saggi di contestualizzazione storico-critica relativi alle opere incluse nel volume, che analizzano trasversalmente varie dimensioni della drammaturgia di Franco Scaldati. Un’accurata nota biografica e una ragionata nota alle traduzioni completano il volume. Franco Scaldati (1943-2013) è stato un drammaturgo, poeta, attore e regista siciliano, autore di una vasta produzione di opere teatrali scritte principalmente in palermitano, per buona parte inedite. Si deve a Franco Quadri la pubblicazione per Ubulibri di una prima raccolta di testi, Il teatro del sarto (1990). Il suo è stato un percorso in solitudine con una predilezione per la dimensione del laboratorio. Negli anni novanta, con l’Associazione Laboratorio Femmine dell’Ombra, ha svolto un lavoro teatrale nel quartiere popolare di Palermo dell’Albergheria con gli abitanti del luogo. Nel 2002 nasce la Compagnia Franco Scaldati con un’attività di produzione e promozione delle opere del drammaturgo. Nel biennio 2005-2006 Scaldati è direttore artistico del festival Orestiadi di Gibellina.  All’attività teatrale ha affiancato il lavoro cinematografico con registi quali i fratelli Taviani, Pasquale Scimeca, Ciprì e Maresco. Durante la sua carriera, ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti, tra cui due premi speciali Ubu.

L’autore

Valentina Valentini studiosa di arti performative e videoarte, è docente di Alta Qualifica alla Sapienza di Roma. Ha dedicato vari studi storici e teorici al teatro del Novecento, tra cui Dopo il teatro moderno (1989), Mondi, corpi, materie. Teatri del secondo Novecento (2007), Nuovo teatro made in Italy (2015), Teatro contemporaneo. 1989-2019 (2020). Ha diretto per Rubbettino una collana dedicata al teatro contemporaneo. I suoi saggi sono pubblicati in varie riviste in ambito nazionale e internazionale. Ha curato mostre e rassegne dedicate al video e alle arti performative. Fa parte del comitato di redazione delle riviste «Biblioteca teatrale», «Performance Research», «Arabeschi»; dirige la collana «Audio videoteca teatrale» per Bulzoni e il networkwww.sciami.com. Nel 2023 riceve il Premio Ubu speciale per il progetto editoriale Franco Scaldati, Teatro.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.