Venerdì 6 dicembre 2024, alle ore 17.30, presso il MUST – Museo Storico di Lecce (ex Convento di Santa Chiara) Via degli Ammirati n.11, Lecce all’interno della Sala Conferenze, ci sarà la presentazione del volume fotografico “Una storia di colori e libertà” di Loredana Moretti.
La presentazione del libro avverrà alla presenza dell’autrice Prof.ssa Loredana Moretti, del Prof. Luigi Cazzato e, in videoconferenza, di Denis Curti expertise in fotografia, curatore di importanti mostre di fotografia e arte contemporanea, direttore artistico di prestigiose gallerie e fondazioni, autore e curatore di importanti libri e pubblicazioni, curatore di aste fotografiche, esperto di mercato del collezionismo. Introdurrà la presentazione la giornalista Dott.ssa Lara Gigante.
Seguirà all’interno della Sala MUST OFF GALLERY l’inaugurazione dell’omonima mostra fotografica.
La mostra sarà esposta fino al 6 febbraio 2025 con i seguenti orari: dal martedì al giovedì dalle ore 09:00 alle 19:00 / dal venerdì alla domenica dalle ore 09:00 alle 20:00.
Ingresso libero.
Riferimenti ed info: Loredana Moretti | tel 338.9477860 | e-mail loremore66@gmail.com| facebook loredana moretti | instagram ph.loredana.moretti
Il libro vuole essere una dedica semplice e diretta all’amicizia che ha legato l’autrice per oltre vent’anni all’artista-casellante Rocco Antonio D’Aversa in arte “Puccetto”. Ventuno anni di bene e di rispetto innanzitutto, che hanno dato vita a questo progetto fotografico desiderato, pensato e voluto insieme.
Puccetto, artista e casellante nato e deceduto a Tricase (1957-2023), è il protagonista di questa narrazione. La sua giovinezza è stata un pellegrinaggio inquieto attraverso l’Italia e l’Europa, tra strade scoscese e ferite che gli hanno scavato l’anima. Nel suo ritorno a Tricase, al casello 34 delle Ferrovie del Sud-Est, la sua vita è fiorita in uno spazio sospeso tra il mondo e il sogno. Lì, davanti ai treni in transito, ha creato un regno di colori e pensieri. L’arte, per lui, non era mestiere né titolo, ma un respiro libero. Si definiva “un imbrattatore di pezze,” e così, senza cornici o confini, i suoi dipinti prendevano vita su juta, lenzuola, cassetti e legni abbandonati. Il gesto, simile a un vortice, lo avvicinava all’anima del mondo, un’eco lontana dell’astrattismo di Pollock, ma più selvaggia, più autentica, come terra e vento del Sud.
Puccetto è stato anche un cantastorie della propria esistenza. Nei suoi monologhi, diventava attore e poeta, liberando emozioni che trovavano spazio dove le parole quotidiane non bastavano. I suoi quadri hanno viaggiato, esposti in gallerie prestigiose, apprezzati da artisti e collezionisti, tra cui l’attrice Helen Mirren. Ma il suo cuore restava nel casello, ribattezzato “rifugio peccatori,” un luogo che parlava di incontri, sogni, e creazioni. Molti importanti critici d’arte lo hanno accostato, per il suo stile pittorico, alla creatività di Jackson Pollock. Diversamente da quest’ultimo, Puccetto è molto distante dalla vita e dagli studi che Pollock ha avuto la possibilità di approfondire, lui è stato un autodidatta, lontano da qualsiasi nozione d’arte e di tecnica pittorica. Ha utilizzato l’astrattismo per puro fluire di tutte le emozioni e l’action painting è stato più semplicemente il suo gesto liberatorio, il suo modo di fissarle su tela o su ogni supporto che decideva di utilizzare: lenzuola, tovaglie, cassetti, ante di legno, pannelli di polistirolo.
Puccetto è stato anche autore di molti monologhi nei quali ha raccontato la sua vita che ha messo in scena dando vita ad esibizioni molto toccanti e coinvolgenti. Il volume fotografico è articolato in cinque sezioni che costituiscono altrettanti frammenti rappresentativi della vita e delle opere di Puccetto.
“Sul piano operativo, Loredana Moretti si muove come una detective. È abile nell’inseguire le vicende del casellante artista Puccetto. Scatto dopo scatto mette in fila quelle dinamiche utili a comprovare il suo lascito artistico, realizzato nel casello 34 delle Ferrovie del Sud Est, mentre transitavano i treni. Una vita segreta, finalmente svelata.” [Denis Curti].
E così appare il luogo di lavoro di Puccetto, il casello di Tutino che si trasforma di volta in volta in spazio d’incontri, “rifugio peccatori” come lui stesso amava definirlo vergandolo con la vernice sulle pareti del casello e poi nell’atelier delle sue creazioni dove le pitture diventano pavimento e le pareti tele sulle quali “gettare” colori e scrivere versi. Proseguendo nel racconto per immagini ritroviamo le sue performance teatrali che lo vedono attore oltre che autore rappresentando l’altra sua parte creativa attraverso la quale liberare le sue emozioni. La sezione dei ritratti di Puccetto mette in evidenza la sua figura fortemente carismatica, il suo sguardo diretto e senza filtri che sembra parlare anche nei silenzi.
L’ultima parte del libro racconta dell’assenza di Puccetto. Le immagini sono state realizzate dopo la sua morte, il giorno prima della chiusura definitiva del casello. Puccetto non c’è più, eppure è ovunque. Il suo casello è diventato un tempio laico della creatività, un luogo che conserva i suoi passi e le sue emozioni. Questo libro è un viaggio tra i colori e le ombre di un’anima irripetibile, un omaggio alla persistenza della bellezza, che resiste al tempo come il vento sui muri dipinti di un piccolo casello salentino.
“II tema centrale per Moretti è quello dell’incontro. In questi scatti a contare è certamente l’elemento sorpresa, ma a prevalere è la quantità umana di cui sono pervasi. Una rivelazione fautrice di un ambizioso gioco di livelli percettivi per il quale l’involucro artistico è primario, ossia la fotografia dell’opera sottende la presenza di un elaborato ultimo, cioè l’artificio, come trasposizione della vita: è l’arte che divora sé stessa. Le immagini di Loredana Moretti si legano a doppio nodo con la pratica artistica di Puccetto, a tal punto che negli occhi dell’altro risulta possibile rintracciare persino una lacrima della propria individualità.” [Denis Curti]
“Scopri il Colore Senza Capirne di Che Materia Si Trattasse Se non altro di imbrattare pezze Carta Tavole Tutto quello dove Esisteva Superfice … Nei Momenti Che Si imbrattava Stavo Bene Ti Sentivi libero (…).” [Puccetto]
Loredana Moretti nasce a Bari nel 1966. Fotografa dal 1990, diplomata in pianoforte, docente di sostegno, counselor. La sua fotografia è caratterizzata da una spiccata sensibilità introspettiva. L’interesse verso la silenziosa architettura del paesaggio è motivato dal rappresentare “l’assenza” come racconto dei luoghi e stimolo al cambiamento. Si occupa prevalentemente di fotografia di ricerca e di impegno sociale, con particolare attenzione al disagio mentale. Tutti i suoi progetti fotografici sono stati realizzati in medio formato 6×6 e Polaroid. Affermata in campo nazionale ed internazionale. Principali mostre: “Biennale Internazionale di Fotografia” Torino, “La Dama del Castello” Repubblica di San Marino, “Fondazione Italiana per la Fotografia” Torino, “Castello Svevo” Bari, “Foiano Fotografia” Arezzo, “Toscana Foto Festival” Grosseto, “Castello Carlo V” Lecce, “Pinacoteca Provinciale” Bari, “Castello Carlo V” Monopoli (Bari), “Museo Civico” Bari, “Galleria Fotografica Luigi Ghirri” Caltagirone, “Galleria Domus Milella” Bari, “MUST – Museo Storico” Lecce. Premi: “Alberobello fotografia 2000” Alberobello, “Portfolioinpiazza 2001” Savignano, “Foto España 2002” Madrid, “Memorial Mario Giacomelli 2003” Benevento. Esperienze: presentazione al “World Press Photo 2003” dall’Agenzia Grazia Neri di Milano, seminario al “Corso di laurea in Scienze della Comunicazione-Storia e tecnica della Fotografia” c/o l’Università di Lecce, progetto sul “disagio abitativo” nel Salento per la Facoltà di Architettura e Urbanistica di Bari, giurato premio internazionale di cinematografia nera XVII edizione “Balafon Film Festival” del 2007, giurato del “Bari International Film&TV Festival BIF&ST” nel 2010, giurato del concorso fotografico “Alma murgiana” del 2011. Pubblicazioni: collaborazione con riviste nazionali di arte contemporanea e arredamento, sue foto sono state pubblicate sul catalogo internazionale “Invito al collezionismo” ediz. “Forma” Milano e sul volume “Mediterranea” ediz. “Federico Motta Editore”; pubblicazione del volume fotografico “Una storia di colori e libertà” edito da Sfera Edizioni. Archivi: Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino, Pinacoteca Provinciale di Bari, Museo Universitario della Fotografia D.A.U. di Bari. Alcune sue fotografie e Polaroid sono state vendute all’asta accanto ad opere di fotografi di fama internazionale quali Alexandr Rodchenko, Mario Giacomelli, Sebastião Salgado, Oliviero Toscani, Eugène Atget.