Il Bari torna a sorridere con un successo tanto striminzito quanto meritato, superando il Cesena per 1-0 in una serata che ha mostrato tutta la forza e la maturità di una squadra capace di soffrire e sporcarsi le mani. Quella contro i romagnoli non è stata una vittoria per gli amanti dello spettacolo, ma per gli appassionati del calcio di sostanza, di carattere e di cuore. “Amare magis quod periculosius est” (Seneca, Epistulae Morales): “a volte, ciò che si conquista con fatica è più prezioso”, e il Bari lo sa bene.
In una serata complicata, il Bari ha saputo interpretare una “gara sporca”, in cui i protagonisti non sono stati gli schemi eleganti ma il sacrificio e l’abnegazione. La squadra di Longo ha mostrato di avere un’anima forte e decisa, capace di resistere alle pressioni di un Cesena organizzato e determinato. Il gol partita, firmato da un ispirato Dorval, è stato il frutto di un’azione concreta e decisiva, un esempio di come si possa essere incisivi senza fronzoli.Longo sembra aver trovato il modo giusto di utilizzarlo, puntando sulla sua abilità in avanti senza chiedergli troppo in copertura tanto è vero che ogni volta che prova a difendere disattende spesso le aspettative, dunque meglio che stia alla larga dalla difesa. Anche in occasione del colpo di testa di Ceesay parato sulla linea da Radunovic, non è saltato, lui che, invece, quando vuole salta e fa gol.
Mantovani è stato monumentale in difesa, come un moderno Ercole che fronteggia le sue dodici fatiche. Ogni intervento, ogni respinta, ha testimoniato la dedizione di un giocatore che, nonostante l’imminente squalifica, ha dato tutto per la squadra. Benali, il “cervello” del centrocampo, ha incarnato perfettamente il concetto di virtus, quella virtù latina che non è solo forza, ma anche saggezza e misura.
“Non potest alibi consistere quam ubi labor est” (Publilio Siro): “il successo risiede dove c’è fatica”. Questa massima latina sembra descrivere perfettamente la filosofia del Bari di quest’anno. La sofferenza non è solo un ostacolo, ma una componente fondamentale del cammino di una squadra che vuole ambire ai vertici della classifica. Non è un caso che con questa vittoria i biancorossi raggiungano il quarto posto, scavalcando proprio il Cesena.
Il record di imbattibilità si allunga a 14 partite, un dato che sottolinea la continuità di un gruppo solido, capace di adattarsi alle difficoltà del campionato di Serie B. In una competizione dove la bellezza lascia spesso spazio alla praticità, il Bari ha dimostrato di sapere sfruttare ogni occasione, anche quelle meno appariscenti.
Criticità da migliorare e prospettive future
Nonostante la vittoria, non mancano aspetti da migliorare. La squadra, dopo il vantaggio, ha faticato a creare nuove occasioni, affidandosi più alla solidità difensiva che alla capacità di chiudere la partita. “Non progredi est regredi” (Gregorio Magno): “non avanzare equivale a tornare indietro”, e il Bari deve imparare a essere più cinico per evitare rischi inutili.
I cambi non hanno inciso come sperato, e alcuni giocatori, come Falletti e Sibilli, devono ancora trovare la forma migliore. Il mercato di gennaio potrebbe rappresentare un’opportunità per rinforzare una rosa già competitiva, ma che ha bisogno di maggiore profondità per affrontare un campionato lungo e impegnativo. Non approfittarne sarebbe un delitto “perfetto”, per dirla alla Hitchcock visto che c’è il cinema a muovere i fili del Bari, eventualità malaugurata per la quale dovranno dare conto ai tifosi perché di giocatori rotti, in ritardo di condizione, scarti vari, frattaglie di gennaio, questo Bari che punta dritto ai palyoff non sappiamo cosa farcene. Per carità, nessuno vuole giocatori di spessore e di valore, evviva la sostenibilità nel calcio, ma almeno di qualcuno pronto, di esperienza di qualità che incarni quelle caselle mancanti pronte all’evenienza, non certo gente alla Puscas, alla Diaw o alla Ceter o alla Molina. Perché, diciamocelo, di questa panchina non ci si può fidare al 100%, quando va tutto bene al 50%. Sperando in un rilancio di Falletti e di Sibilli, ovviamente.
Con questa vittoria, il Bari si proietta verso il prossimo impegno contro il Pisa, una sfida cruciale che testerà ulteriormente la “nobilitate” dei biancorossi. L’assenza di Mantovani, squalificato, sarà pesante, ma la squadra ha dimostrato di avere le risorse per sopperire a qualsiasi difficoltà.
In un campionato dove ogni partita è una battaglia, il Bari ha mostrato di avere il carattere necessario per competere ai massimi livelli. “Audentes fortuna iuvat” (Virgilio, Eneide): “la fortuna aiuta gli audaci”, e il Bari, con il suo spirito combattivo, sta costruendo il proprio destino partita dopo partita.
La vittoria contro il Cesena non è stata solo un risultato, ma una dichiarazione di intenti. Questo Bari è pronto a lottare, soffrire e vincere, perché sa che nel calcio, come nella vita, sono le sfide più dure a dare il sapore più dolce al successo.
Massimo Longo