In occasione della Giornata della Memoria arriva in Puglia dal 27 al 30 gennaio la fisica, scrittrice, e divulgatrice scientifica italiana Gabriella Greison, che si è affermata per il suo lavoro nel rendere accessibili al grande pubblico argomenti complessi della fisica e della scienza in generale. “La donna della bomba atomica”, per la regia di Alessio Tagliento, sarà in scena a Taranto al Teatro Fusco oggi, 27 gennaio (a scelta in abbonamento alle ore 21.00) e domani 28 gennaio in matinée; a Nardò il 29 gennaio (Teatro Comunale, ore 21.00) e a Ceglie Messapica il 30 gennaio (Teatro Comunale, ore 21.00) per le stagioni a cura delle Amministrazioni comunali realizzate in collaborazione con Puglia Culture. Lo spettacolo narra del Progetto Manhattan attraverso gli occhi di Leona Woods, la scienziata più giovane coinvolta, che lavorò con Enrico Fermi e Oppenheimer.
Info:
https://www.pugliaculture.it/spettacolo/la-donna-della-bomba-atomica/
SCHEDA SPETTACOLO
Associazione Paul Dirac
Gabriella Greison
LA DONNA DELLA BOMBA ATOMICA
Leona Woods, La Fisica di Oppenheimer, racconta il progetto Manhattan
di Gabriella Greison
musiche Francesco Baccini e Michele Cusato
regia ALESSIO TAGLIENTO
Lo spettacolo è il racconto di Los Alamos, del Progetto Manhattan, di Oppenheimer e di Enrico Fermi , della bomba atomica e delle successive analisi di coscienza, nelle parole della Fisica più giovane assunta a lavorare al più grande evento della storia dell’umanità.
La protagonista è Leona Woods, la scienziata più giovane del Progetto Manhattan, che in prima persona racconta il più grande evento scientifico della storia dell’umanità. Leona, esperta di rilevazione delle particelle con il trifluoruoro di boro, addetta al calutrone, abile misuratrice di neutroni nel processo di fissione, fa parte del gruppo di lavoro di Enrico Fermi, e con lui crea la pila atomica, a cui Oppenheimer si affida per il Trinity Test di Alamogordo.
Leona ottiene il dottorato in fisica all’età record di 23 anni, all’Università di Chicago, e subito dopo viene assunta a lavorare al Progetto. Il suo primo mentore è Arthur Compton, il fisico premio Nobel esperto di fisica quantistica, con cui intraprende un viaggio spirituale, a cui farà seguito Enrico Fermi, con cui stringerà anche un profondo rapporto di amicizia, e per finire vive il rapporto professionale di amore-odio con Robert Oppenheimer, ‘il distruttore di mondi’.