
Rocco Papaleo torna nei teatri pugliesi con L’Ispettore Generale, capolavoro della drammaturgia russa firmato da Nikolaj Gogol.
Scritta quasi due secoli fa, questa satira pungente sulla corruzione e la burocrazia si rivela oggi più attuale che mai. La regia di Leo Muscato dona nuova vita ad una storia intramontabile, portandola in scena in diverse città pugliesi:
- Corato: 11 febbraio al Teatro Comunale (ore 20:30)
- Barletta: dal 14 al 16 febbraio al Teatro Curci (venerdì e sabato ore 20:30, domenica ore 18:30)
- Lecce: 12 marzo al Teatro Apollo (ore 21:00)
Le rappresentazioni rientrano nelle stagioni teatrali comunali, organizzate in collaborazione con Puglia Culture.
Incontro con il pubblico
Il 16 febbraio, dopo lo spettacolo di Barletta, Rocco Papaleo e la compagnia incontreranno gli spettatori nel foyer del Teatro Curci. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Floriana Tolve e vedrà la partecipazione dell’assessore alla Cultura del Comune, Oronzo Cilli.
SCHEDA ARTISTICA
Produzione: Teatro Stabile di Bolzano / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / TSV – Teatro Nazionale
Protagonista: Rocco Papaleo
Titolo: L’Ispettore Generale di Nikolaj Gogol
Cast: Elena Aimone, Giulio Baraldi, Letizia Bravi, Marco Brinzi, Michele Cipriani, Salvatore Cutrì, Marta Dalla Via, Marco Gobetti, Daniele Marmi, Michele Schiano di Cola, Marco Vergani
Musiche originali: Andrea Chenna
Scene: Andrea Belli
Costumi: Margherita Baldoni
Luci: Alessandro Verazzi
Adattamento e regia: Leo Muscato
La trama
Russia, 1836. Lo zar Nicola I istituisce la Terza Sezione, un nuovo organo statale simile a un’inquisizione, volto a reprimere i liberi pensatori come Dostoevskij, Puškin e lo stesso Gogol. Questa politica genera una burocrazia opprimente ed alimenta la corruzione tra i funzionari pubblici.
In questo contesto prende vita L’Ispettore Generale, una commedia satirica brillante e ironica che smaschera le meschinità di chi detiene il potere. Il protagonista, Chlestakov, è un viaggiatore superficiale che, giunto per caso in un piccolo villaggio, viene scambiato per un alto funzionario inviato dallo zar per ispezionare la condotta dei funzionari locali. Questo malinteso innesca una serie di situazioni grottesche e tragicomiche, travolgendo i notabili del paese – in primis il Podestà – che, nel terrore di essere smascherati, vivranno il giorno più lungo della loro vita.
Daniele Milillo